Sulla strada non di Damasco ma della Virginia, Catesby si converte da gentiluomo di modesti mezzi in raccoglitore e illustratore naturalista. Il frutto di undici anni di viaggio e di venti anni di lavoro di penna, pennello e bulino è la prima opera illustrata mai dedicata alla natura delle colonie britanniche d'America. A ricordarlo tanti nomi specifici e il "curioso" genere Catesbaea. ![]() Da gentiluomo di campagna a raccoglitore In un'epoca in cui non esisteva la fotografia, saper disegnare era un'abilità essenziale per un naturalista. Solo uno schizzo dal vero poteva rendere quei particolari che, una volta essiccata la pianta o preparato l'animale per la conservazione, sarebbero andati irrimediabilmente perduti. Le grandi spedizioni, finanziate dalle monarchie o dalle istituzioni scientifiche, comprendevano sempre almeno uno o due pittori; ma la maggior parte degli esploratori-cacciatori di piante si muoveva da solo, o con pochissimi compagni, e doveva saper fare da sé. Le note sul campo dei naturalisti del Settecento sono piene di schizzi e figure, talvolta di notevole qualità (basti pensare ai delicati acquarelli di Rudbeck il giovane o alle lussureggianti tavole di padre Plumier). Ma anche in questo contesto l'opera di Mark Catesby spicca per resa artistica e originalità della concezione. Tanto che Cromwell Mortimer, segretario della Royal Society, ebbe a definire la sua The Natural History of Carolina, Florida and the Bahama Islands, "la più bella opera che io conosca da quando è stata inventata l'arte della pittura". Nel 1712, Catesby, un inglese di buona famiglia, giunse a Williamsburg, allora capitale della Virginia, in visita a una sorella, sposata con un medico stabilitosi nella colonia. Vi sarebbe rimasto sette anni, ospite del cognato e dei suoi facoltosi amici; nel 1714 visitò anche brevemente le Antille. Folgorato dall'esuberanza di una natura pressoché ignota agli europei, dedicò buona parte del suo tempo, da solo o accompagnato da qualche amico (tra cui John Clayton), alle escursioni naturalistiche, alla raccolta di piante, semi e animali, agli schizzi dal vero. Al momento, non era molto di più di passatempo, anche se egli spedì semi e piante essiccate o in vaso ad alcuni "amici curiosi". Dopo il suo rientro in Inghilterra, nel 1719, furono proprio alcuni di loro a proporgli di trasformare la sua passione in una vera e propria attività. Nel 1721, grazie al farmacista e botanico dilettante Samuel Dale, cui aveva donato il suo erbario, fu presentato alla Royal Society. La qualità dei suoi disegni e il suo talento di naturalista convinsero un gruppo di influenti membri della prestigiosa istituzione, tra i quali spiccano Hans Sloane (futuro presidente della RS), William Sherard e Charles Dubois, tesoriere della compagnia delle Indie, a finanziare una vera spedizione nelle colonie britanniche americane. A questi sottoscrittori si unirono anche gentiluomini e ricchi collezionisti (come lord Chandos, il celebre protettore di Händel), studiosi e istituzioni di altri paesi (come Gronovius e il Jardin des plantes di Parigi), ma soprattutto il governatore della Carolina del Sud, Francis Nicholson, che gli garantì una pensione di 20 sterline annue per tutto il periodo che avrebbe trascorso nella colonia. Così nel 1722 Catesby attraversò di nuovo l'Oceano nei panni di raccoglitore e illustratore. Esplorò estensivamente la Carolina, dalla costa fino agli Appalchi, raccogliendo e ritraendo ad acquarello piante, alghe, animali, uova, conchiglie. Ritrasse anche animali marini, ma il suo soggetto di gran lunga preferito erano gli uccelli. Il suo tempo si divideva tra la raccolta degli esemplari, la loro preparazione per la spedizione ai suoi sponsor, la pittura degli acquarelli (spesso in più copie, una per sé e le altre per i suoi esigenti clienti, che chiedevano avidamente sempre nuovi invii, ma non erano altrettanto solleciti a spedirgli i soldi necessari per acquistare la carta, i colori, i materiali indispensabili per la conservazione e la spedizione). Esplorò anche parte della Georgia e nel 1725 passò nelle Bahamas, dove trascorse nove mesi, ospite dal governatore Charles Phinney. ![]() L'one man show di Mark Catesby Al suo ritorno in Inghilterra nel 1729, Catesby incominciò a lavorare a un'opera dedicata agli animali e alle piante osservati durante i suoi viaggi; suoi sarebbero stati sia i testi sia le illustrazioni. Sarebbe stata scritta non in latino, ma in inglese e in francese, perché destinata non ai dotti, ma ai "curiosi"; e avrebbe avuto un grande formato (in folio) per valorizzare al meglio le illustrazioni. Insomma, un progetto ambizioso e costosissimo, che, ancora una volta richiedeva il sostegno di ricchi sponsor. Nel mercato editoriale britannico era usuale il metodo della sottoscrizione; dopo un primo fascicolo di lancio, la pubblicazione di un'opera editoriale proseguiva a fascicoli periodici, che venivano inviati a scadenze prestabilite agli abbonati o sottoscrittori (Catesby chiamerà i suoi encouragers). Catesby lanciò la sua opera con un primo fascicolo che comprendeva 20 tavole, che egli presentò personalmente nel maggio 1729 alla regina Caroline, appassionata di giardinaggio. Gli altri avrebbero dovuto seguire al ritmo di uno ogni quattro mesi. Ma occorreva denaro liquido; a prestarglielo senza interessi fu il ricco mercante Peter Collinson; ma poiché la cifra non era sufficiente per pagare un incisore che trasferisse i disegni dagli acquarelli su lastre di rame, Catesby imparò la difficile tecnica e si sobbarcò anche questa parte dell'impresa, che si andava sempre più trasformando in un one man show: come naturalista aveva osservato sul campo piante e animali e scritto le note che ora si andavano trasformano nei testi bilingui in francese e inglese, come artista aveva dipinto gli acquarelli da cui traeva le incisioni; ma non basta: dopo la stampa, ciascuna copia (in bianco e nero) doveva essere colorata a mano. Da chi? Già sapete la risposta: dal solito Mark Catesby! Poiché i sottoscrittori (ci è giunta la lista) furono poco meno di 160 e ogni fascicolo, lo abbiamo detto, aveva 20 tavole, ogni quattro mesi l'indaffaratissimo Catesby doveva colorare uno per uno 3200 fogli ad acquarello (cioè circa 27 fogli al giorno). E intanto proseguire le ricerche consultando la ricca biblioteca di Hans Sloane e mantenersi lavorando come giardiniere presso diversi vivai. Unica collaborazione esterna quella di Sherard, che scrisse i nomi-descrizione latini (al tempo la denominazione binomiale linneana era di là da venire). Inizialmente il lavoro proseguì abbastanza rapidamente; tra il 1729 e il 1731 uscirono 5 fascicoli, con un totale di 100 tavole (la maggior parte delle quali ritrae uccelli) che costituiscono il primo volume, di Natural History of Carolina, Florida and the Bahama Islands, dedicato ancora una volta alla regina Caroline. Arrivò anche il riconoscimento scientifico, con l'ammissione alla Royal Society. Con il secondo volume, le cose si complicarono. Catesby si rese conto che, per completare l'opera, non erano sufficienti i materiali raccolti durante i suoi due viaggi. Poiché amava disegnare dal vero, fece appello a John Clayton (e più tardi a John Bartram) perché gli inviasse nuovi esemplari, soprattutto semi per il suo giardino o per i vivai in cui lavorava. Importante fu anche la frequentazione dei giardini dei suoi ricchi protettori, dove poteva vedere dal vivo, ormai rigogliose e ben ambientate, molte specie che aveva contribuito a diffondere in Gran Bretagna con i suoi invii di semi fin dagli anni in Virginia. Dovette comunque rassegnarsi a chiedere la collaborazione di altri artisti: l'amico George Edwards (che sarebbe stato il suo esecutore testamentario e avrebbe dipinto a mano le tavole della seconda edizione) e il celebre artista tedesco Ehret (che disegnò per lui tre tavole); qualche disegno fu ripreso (ma non si trattò quasi mai di una semplice copia) da opere già stampate. Il secondo volume, ancora formato da 5 fascicoli con 100 tavole, richiese 12 anni e fu completato nel 1743 (con dedica a un'altra regale appassionata, Augusta principessa di Galles); i soggetti si allargarono a mammiferi, insetti e animali marini, quasi sempre associati a una pianta. Prima della morte di Catesby (1749) uscirono ancora 20 tavole, vendute senza testo. Qualche approfondimento sulla sua vita nella sezione biografie. ![]() Una pittura "ecologica" L'opera di Catesby, che si era formato come autodidatta, è innovativa sotto molti punti di vista. Anche se alle volte le sue tavole sono ingenue, non rispettano le leggi della prospettiva (come l'immagine di un minuscolo bisonte su cui incombe una gigantesca Robinia pseudoacacia), sono poco accurate nei dettagli e piuttosto piatte, colpiscono per la freschezza; in particolare gli uccelli, il suo soggetto preferito, appaiono singolarmente vivi, come colti in un'istantanea. Prima di lui, le piante venivano ritratte secondo rigide convenzioni che risalivano a tempi di Fuchs; gli animali, evidentemente ritratti da esemplari morti, sembravano disposti in una vetrina di tassidermista. Fin dalla prima (un'aquila americana in picchiata che stringe tra le zampe la preda) Catesby porta vita e dinamismo nelle sue tavole; a partire dalla decima, incomincia ad associare ad ogni animale una pianta, scelta con criteri "ecologici": ad esempio, gli uccelli sono dipinti assieme alle piante dove fanno il nido o di cui si cibano. Si è detto che forse questa scelta nasce anche da esigenze pratiche (in tal modo, saranno necessarie la metà delle tavole, anche meno, visto che alle volte si aggiungono animali più piccoli, in particolare insetti); è molto probabile che sia stata influenzata dalle stupende immagini della pittrice Maria Sybilla Merian, la quale in Metamorphosis insectorum Surinamensium - una copia era posseduta da Sloane - unì una pianta da fiore e il suo insetto impollinatore. In ogni caso, il risultato è davvero straordinario, come potete vedere nella gallery qui sotto. E se volete sfogliare le pagine della sua opera e vedere tutte le tavole, visitate l'edizione elettronica a cura dell'Università della Virginia, completa di indici delle specie con i nomi binomiali aggiornati. Il contributo di Catesby alla conoscenza e alla diffusione della flora americana fu immenso, non solo grazie al suo libro. I suoi esemplari essiccati sono andati ad arricchire alcuni importanti erbari: quelli di Sherard e Dubois oggi conservati a Oxford, quelli di Dale e Sloane oggi al Natural History Museum londinese. Linneo si servì della Natural History come fonte per la tipizzazione e la denominazione di oltre 20 specie. Ma egli arricchì anche i giardini e i parchi d'Europa: grazie ai semi inviati da lui direttamente o ottenuti dai collaboratori americani, furono introdotte in Gran Bretagna, tra l'altro, Stewartia malacodendron, Kalmia latifolia e K. angustifolia, Catalpa bignonioides. Purtroppo alcune immagini di Catesby sono anche l'unica testimonianza di specie nel frattempo estinte, come il piccione migratorio, Ectipistes migratorius, scomparso all'inizio del XX secolo, ma comunissimo all'epoca di Catesby che lo descrisse come avido consumatore di ghiande (e infatti lo dipinse insieme a Quercus laevis (o quercia di Catesby). In occasione del tricentenario dell'arrivo di Catesby in Virginia, nel 2012 è stato fondato il Catesby Commemorative Trust, che gli ha dedicato un ricco volume commemorativo, The Curious Mr. Catesby, a cura di C. Nelson e D. J. Elliott. Il sito del CCT mette a disposizione video, immagini e articoli di approfondimento sull'interessante e poliedrico personaggio. ![]() Catesbaea e altri omaggi Fu Gronovius, il suo principale corrispondente europeo, a dedicare a Catesby il genere che l'avrebbe immortalato, Catesbaea: e ringraziando dell'omaggio, l'artista ritrasse C. spinosa nell'ultima tavola del primo volume di Natural History, insieme a una splendida farfalla. Nel 1753 Linneo ufficializzò la denominazione in Species plantarum. Molte sono poi le specie animali e vegetali che lo ricordano nel nome specifico: la rana toro, Lihobates catesbeianus, Lilium catesbaei, Gentiana catesbaei, Clematis catesbyana, Trillium catesbaei. Nel 1968, si è aggiunta Catesbya pseudomuraena, un pesce anguiforme che vive nelle acque delle Bahamas. Catesbaea è un genere della famiglia delle Rubiaceae che raccoglie una quindicina di specie originarie di una piccola area che include le isole Keys in Florida, le Antille e le Bahamas. E' una dedica perfetta per ricordare Catesby: egli fu il primo a descriverne una specie, appunto C. spinosa, e fu consapevole dei rischi dell'impatto ambientale dell'uomo sulla natura. Specie originarie di un ambiente molto particolare (i boschi aridi della fascia subtropicale), spesso endemiche di piccole aree, le Catesbaeae sono oggi minacciate dalla riduzione del loro habitat. La più nota è proprio la bella C. spinosa, un arbusto molto ramificato, nativo di Cuba e delle Bahamas, con rami quasi orizzontali, spinosi e fittamente ricoperti di piccole foglie che ricordano quelle del bosso e curiosi fiori penduli, gialli, a forma di imbuto con lunghissimo calice. Qualche notizia in più nella scheda.
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February 2025
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