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CaesalpiniaCaesalpinia L. C. von Linné, Species plantarum, 1: 380, 1753 Caesalpinia è un genere di arbusti e piccoli alberi della famiglia Fabaceae caratterizzato da una complessa vicenda tassonomica. In passato era uno dei generi più importanti della famiglia, fino ad essere giunto a comprendere oltre 200 specie. Negli ultimi trent'anni ha assistito a una progressiva riduzione che ne ha sempre più ristretto l'ampiezza. Una prima revisione, operata da Lewis nel 2005, ne aveva già distaccato Coulteria, Erythrostemon, Guilandina, Libidibia, Mezoneuron, Poincianella e Tara, riducendo grandemente il numero delle specie. In due successivi studi (2013 e 2016) una grande équipe internazionale - di cui fa parte lo stesso Lewis - lo ha ulteriormente ridotto, limitando le specie a 9, tutte americane (dal Messico al Sud America nord occidentale). La nuova sistemazione del vecchio gruppo informale Caesalpinia è sintetizzata in uno dei box in basso, dove sono anche trattate a parte due specie particolarmente notevoli un tempo assegnate a Caesalpinia: il pernambuco o pau brasil (un tempo C. echinata, oggi Paubrasilia echinata) e la poinciana (un tempo C. gilliesii, oggi Erythrostemon gilliesii).
Caesalpinia, come ridefinito da Gagnon e Lewis, è dunque un piccolo genere di nove specie con una distribuzione ristretta all'area neotropicale (una specie, C. cassioides, nativa delle Ande settentrionali, dal Perù alla Colombia; una specie, C. pulcherrima, originaria del Guatemala e dello stato di Sonora in Messico; due specie caraibiche; le altre distribuite nell'intero aerale, dal Messico meridionale e al sud America nordoccidentale). Gli habitat comprendono foreste aride, aree costiere, macchie boschive e spinose, praterie aride e boschi ripariali. Sono arbusti o piccoli alberi, alti tra 1 e 6 m, armati con spine curve e deflesse (solo C. nipensis è priva di spine), presenti sia a coppie alla base delle foglie sia lungo i rami. Le foglie sono alternate, bipinnate, lunghe 4-30 cm, e terminano con una coppia di foglioline prive di spine; comprendono 3-13 paia di foglioline, con lamina suborbiculare obovata o ellittica. Le infiorescenze, terminali o ascellari, sono pannocchie o racemi di fiori bisessuali, con fiori zigomorfi, lunghi 13-25 mm; il calice comprende un involucro a coppa (ipanzio) con 5 sepali, lunghi 7-17 mm, quello più basso fortemente cucullato (cioè a forma di cappuccio), che nei boccioli ricopre gli altri quattro; i petali sono cinque, con colori vari (giallo, bianco, rosso, arancio, verdastro, anche rosa nelle cultivar orticole). I fiori sono impollinati da api, farfalle, uccelli e pipistrelli. Il frutto è un baccello senza ali e senza spine, coriaceo, glabro, oblungo-ellittico o lineare; contiene 3-7 semi, e si apre in modo esplosivo. Uno sguardo su...![]()
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Un importante lavoro pubblicato nell'ottobre 2016 trasforma il gruppo informale Caesalpinia a una galassia di generi molto affini, costituito da ben 26 generi (un ventisettesimo è probabile, ma con evidenze meno nette), quattro dei quali di nuova creazione. Nell'ordine in cui sono elencati dagli autori, Gagnon, Bruneau, Hugues, Paganucci de Queiroz, Lewis, i generi sono:
- Hererolandia, nuovo genere monospecifico, rappresentato da H. pearsonii, endemismo dell'Hereroland, nel deserto di Namibia;
- Lophocarpinia, genere monospecifico ristretto a Argentina e Paraguay, rappresentato da L. aculeatifolia;
- Haematoxylum, che comprende cinque specie di arbusti, due dell'America centrale, Messico e Sud America, due endemismi messicani e una specie della Namibia;
- Paubrasilia, nuovo genere monospecifico, rappresentato da P. echinata, ovvero il pernambuco o pau brasil;
- Caesalpinia in senso proprio, con nove specie neotropicali;
- Denisophytum, che comprende 9 taxa e otto specie, distribuite tra Nord America, Sud America, Africa (incluso Madagascar), in zone aride;
- Tara, che comprende tre specie distribuite dal Messico al Sud America; la più nota è Tara spinosa, orginaria del Perù e dell'Ecuador, ma largamente coltivata nei paesi tropicali e subtropicali (incluse le Canarie) come fonte di tannini e anche come ornamentale; T. vesicaria è invece una specie con proprietà medicinali, con secolari usi nella medicina tradizionale, ad esempio nelle Bahamas;
- Coulteria, che comprende circa sette specie distribuite tra Messico, America Centrale, Caraibi, Venezuela e Colombia;
- Gelrebia, nuovo genere, che comprende nove taxa e otto specie, tutte africane (Namibia, Botswana, Sud Africa, Kenya settentrionale, Etiopia, Somalia, Repubblica democratica del Congo); il nome deriva dal nome somalo di una delle specie, e significa "trappola per cammelli", alludendo alla fitta barriera spinosa formata da questa pianta;
- Hultholia, nuovo genere monospecifico, rappresentato da Hultholia mimosoides, una liana spinosa delle foreste secondarie dell'Asia orientale; il nome onora una botanica cambogiana;
- Guilandina, genere di liane e sarmentose pantropicali, ancora di incerta delimitazione, che comprende da sette a diciannove specie;
- Moullava, che comprende quattro specie di liane e sarmentose, tre asiatiche e una africana;
- Biancaea, che comprende sei specie di liane e sarmentose originarie dell'Asia sudorientale; B. decapetala è stata ampiamente introdotta nei paesi tropicali come ornamentale e pianta da siepi, ed è considerata invasiva in Sud Africa e nelle Hawaii; un'altra specie notevole è B. sappan, da cui si ricava un legname dalle venature rosse, e un colorante che rientra in diverse bevande aromatiche diffuse in Asia, ricercatissimo anche nell'Europa medievale prima dell'introduzione del brasil;
- Pterolobium, che comprende dieci specie di liane dell'Asia meridionale tropicale, Asia orientale e Arabia, Asia sud-orientale, tra cui tre endemismi della penisola e dell'arcipelago malese;
- Mezoneuron, che comprende 24 specie di arbusti sarmentosi, liane e talvolta piccoli alberi, soprattutto asiatiche, ma che si estendono anche a Australia, Polinesia, Madagascar e Africa;
- Cordeauxia, genere monospecifico rappresentato da C. edulis, un arbusto originario di Somalia e Ethiopia, di grande importanza economica nel Corno d'Africa, introdotta in diversi paesi (Israele, Kenya, Sudan, Tanzania, Yemen);
- Stuhlmannia, genere monospecifico, rappresentato da S. moavii, un albero privo di spine dell'Asia orientale e del Madagscar;
- Cenostigma, che comprende 20 taxa e 14 specie, tutte neotropicali, di arbusti e piccoli alberi, la maggiore parte delle quali si concentrano nel Brasile centrale e nordorientale. Tra le specie notevoli, C. gaumerii, un albero della penisola dello Yucatan; C. pluviosa, un importante albero da legame del Sud America nord-orientale, con diverse sottospecie;
- Libidibia, caratterizzata da una peculiare corteccia a chiazze ("a pelle di serpente"); comprende 10 taxa e sette specie tutte neotropicali; la più nota è L. coriaria, una specie costiera di ampia distribuzione tra Messico e Sud America settentrionale, dal cui nome comune divi-divi deriva il nome del genere: è un piccolo albero celebre per il portamento contorto dovuto ai venti costieri;
- Balsamocarpon, genere monospecifico rappresentato da B. brevifolium, endemico del nord del Chile (valli di Coquibo e La Serena); dal baccello si ricava una resina, tradizionalmente usata nella concia;
- Zuccagnia, genere monospecifico rappresentato da Z. punctata, una specie endemica del Chile e dell'Argentina nordorienatle e centrale; come la precedente, è una specie adattata ai luoghi aridi;
- Stenodrepanum, genere monospecifico rappresentao da S. bergii, un arbustino o suffrutice endemico della pampa dell'Argentina centrale e occidentale;
- Hoffmannseggia, che comprende 25 taxa e 23 specie di erbacee perenni legnose o suffrutici delle praterie semiaride americane (10 specie nordamericane, dal sud degli Stati Uniti al Messico; 12 sudamericane, soprattutto andine; una distribuita nell'intero aerale del genere);
- Arquita, che comprende 6 taxa e 5 specie di piccoli arbusti, spesso decombenti, ristrette all'area andina del Sud America (valli andine di Ecuador, Perù, Bolivia e Argentina), in zone rupestri, montane e stagionalmente aride;
- Pomaria, che comprende 17 taxa e 16 specie di piccoli arbusti e erbacee perenni (9 in nord America, 4 in Sud America, 3 nell'Africa meridionale), soprattutto in praterie aride e siti degradati;
- Erytrhrostemon, che comprende 34 taxa e 31 specie di arbusti e piccoli alberi, tutti americani (dagli Stati Uniti all'Argentina settentrionale). Rappresenta il genere più cospicuo del vecchio gruppo Caesalpinia; comprende molte specie un tempo assegnate al genere obsoleto Poincianella. Oltre alla notissima E. gilliesii, una specie notevole è E. mexicana, un piccolo albero originario della Valle del Rio Grande in Texas e del Messico centrale e meridionale, coltivata come ornamentale per i vistosi fiori gialli.
Gli autori dello studio aggiungono in via ipotetica Ticanto, cui attribuiscono 15 specie, che potrebbero però essere assegnate ad altri generi, necessitando di un supplemento di indagine.
- Hererolandia, nuovo genere monospecifico, rappresentato da H. pearsonii, endemismo dell'Hereroland, nel deserto di Namibia;
- Lophocarpinia, genere monospecifico ristretto a Argentina e Paraguay, rappresentato da L. aculeatifolia;
- Haematoxylum, che comprende cinque specie di arbusti, due dell'America centrale, Messico e Sud America, due endemismi messicani e una specie della Namibia;
- Paubrasilia, nuovo genere monospecifico, rappresentato da P. echinata, ovvero il pernambuco o pau brasil;
- Caesalpinia in senso proprio, con nove specie neotropicali;
- Denisophytum, che comprende 9 taxa e otto specie, distribuite tra Nord America, Sud America, Africa (incluso Madagascar), in zone aride;
- Tara, che comprende tre specie distribuite dal Messico al Sud America; la più nota è Tara spinosa, orginaria del Perù e dell'Ecuador, ma largamente coltivata nei paesi tropicali e subtropicali (incluse le Canarie) come fonte di tannini e anche come ornamentale; T. vesicaria è invece una specie con proprietà medicinali, con secolari usi nella medicina tradizionale, ad esempio nelle Bahamas;
- Coulteria, che comprende circa sette specie distribuite tra Messico, America Centrale, Caraibi, Venezuela e Colombia;
- Gelrebia, nuovo genere, che comprende nove taxa e otto specie, tutte africane (Namibia, Botswana, Sud Africa, Kenya settentrionale, Etiopia, Somalia, Repubblica democratica del Congo); il nome deriva dal nome somalo di una delle specie, e significa "trappola per cammelli", alludendo alla fitta barriera spinosa formata da questa pianta;
- Hultholia, nuovo genere monospecifico, rappresentato da Hultholia mimosoides, una liana spinosa delle foreste secondarie dell'Asia orientale; il nome onora una botanica cambogiana;
- Guilandina, genere di liane e sarmentose pantropicali, ancora di incerta delimitazione, che comprende da sette a diciannove specie;
- Moullava, che comprende quattro specie di liane e sarmentose, tre asiatiche e una africana;
- Biancaea, che comprende sei specie di liane e sarmentose originarie dell'Asia sudorientale; B. decapetala è stata ampiamente introdotta nei paesi tropicali come ornamentale e pianta da siepi, ed è considerata invasiva in Sud Africa e nelle Hawaii; un'altra specie notevole è B. sappan, da cui si ricava un legname dalle venature rosse, e un colorante che rientra in diverse bevande aromatiche diffuse in Asia, ricercatissimo anche nell'Europa medievale prima dell'introduzione del brasil;
- Pterolobium, che comprende dieci specie di liane dell'Asia meridionale tropicale, Asia orientale e Arabia, Asia sud-orientale, tra cui tre endemismi della penisola e dell'arcipelago malese;
- Mezoneuron, che comprende 24 specie di arbusti sarmentosi, liane e talvolta piccoli alberi, soprattutto asiatiche, ma che si estendono anche a Australia, Polinesia, Madagascar e Africa;
- Cordeauxia, genere monospecifico rappresentato da C. edulis, un arbusto originario di Somalia e Ethiopia, di grande importanza economica nel Corno d'Africa, introdotta in diversi paesi (Israele, Kenya, Sudan, Tanzania, Yemen);
- Stuhlmannia, genere monospecifico, rappresentato da S. moavii, un albero privo di spine dell'Asia orientale e del Madagscar;
- Cenostigma, che comprende 20 taxa e 14 specie, tutte neotropicali, di arbusti e piccoli alberi, la maggiore parte delle quali si concentrano nel Brasile centrale e nordorientale. Tra le specie notevoli, C. gaumerii, un albero della penisola dello Yucatan; C. pluviosa, un importante albero da legame del Sud America nord-orientale, con diverse sottospecie;
- Libidibia, caratterizzata da una peculiare corteccia a chiazze ("a pelle di serpente"); comprende 10 taxa e sette specie tutte neotropicali; la più nota è L. coriaria, una specie costiera di ampia distribuzione tra Messico e Sud America settentrionale, dal cui nome comune divi-divi deriva il nome del genere: è un piccolo albero celebre per il portamento contorto dovuto ai venti costieri;
- Balsamocarpon, genere monospecifico rappresentato da B. brevifolium, endemico del nord del Chile (valli di Coquibo e La Serena); dal baccello si ricava una resina, tradizionalmente usata nella concia;
- Zuccagnia, genere monospecifico rappresentato da Z. punctata, una specie endemica del Chile e dell'Argentina nordorienatle e centrale; come la precedente, è una specie adattata ai luoghi aridi;
- Stenodrepanum, genere monospecifico rappresentao da S. bergii, un arbustino o suffrutice endemico della pampa dell'Argentina centrale e occidentale;
- Hoffmannseggia, che comprende 25 taxa e 23 specie di erbacee perenni legnose o suffrutici delle praterie semiaride americane (10 specie nordamericane, dal sud degli Stati Uniti al Messico; 12 sudamericane, soprattutto andine; una distribuita nell'intero aerale del genere);
- Arquita, che comprende 6 taxa e 5 specie di piccoli arbusti, spesso decombenti, ristrette all'area andina del Sud America (valli andine di Ecuador, Perù, Bolivia e Argentina), in zone rupestri, montane e stagionalmente aride;
- Pomaria, che comprende 17 taxa e 16 specie di piccoli arbusti e erbacee perenni (9 in nord America, 4 in Sud America, 3 nell'Africa meridionale), soprattutto in praterie aride e siti degradati;
- Erytrhrostemon, che comprende 34 taxa e 31 specie di arbusti e piccoli alberi, tutti americani (dagli Stati Uniti all'Argentina settentrionale). Rappresenta il genere più cospicuo del vecchio gruppo Caesalpinia; comprende molte specie un tempo assegnate al genere obsoleto Poincianella. Oltre alla notissima E. gilliesii, una specie notevole è E. mexicana, un piccolo albero originario della Valle del Rio Grande in Texas e del Messico centrale e meridionale, coltivata come ornamentale per i vistosi fiori gialli.
Gli autori dello studio aggiungono in via ipotetica Ticanto, cui attribuiscono 15 specie, che potrebbero però essere assegnate ad altri generi, necessitando di un supplemento di indagine.

Paubrasilia echinata (Lam.) Gagnon, H.C.Lima & G.P.Lewis, nuovissimo nome di quella che fino a pochi mesi fa era nota come Caesalpinina echinata Lam., è una pianta con una storia culturale davvero importante. Quando i portoghesi vi giunsero nel Cinquecento, le coste del futuro Brasile (mata atlantica) erano ricoperte da foreste di questo albero. Sembra che il nome brasil (pau brasil significa "albero brasile") derivi dalla parola portoghese brasa, "brace", in riferimento alla sua resina rossa, che divenne un colorante ricercato e molto costoso. Anche se esistono altre etimologie relative all'origine della parola brasil, è abbastanza probabile che il nome del Brasile sia derivato da quello di questo albero.
I portoghesi lo utilizzarono in sostituzione del pregiatissimo colorante rosso derivato da un altro ex membro del genere Caesalpinia, il sappan (oggi Biancaea sappan (L.) Tod.), che era importato dall'Oriente ed era diventato ancora più costoso dopo la caduta di Costantinopoli. Tuttavia, lo sfruttamento del pau brasil, che permetteva guadagni favolosi, si trasformò in un insensato saccheggio. L'indiscriminato taglio degli alberi per ricavare la preziosa resina (si ipotizza che ne vennero abbattuti non meno di due milioni) ne portò rapidamente alla drastica riduzione tanto che nel giro di un secolo esso sfiorò l'estinzione. Il suo habitat naturale, la mata atlantica, a sua volta continuò a restringersi. Soltanto nel corso dell'Ottocento, si prese coscienza del rischio e vaste aree della Mata atlantica vennero trasformate in riserve naturali. Seguirono programmi di reintroduzione del pau brasil, ormai quasi estinto in natura, nell'ambito di progetto di recupero forestale. Oggi è per lo più un albero ornamentale, coltivato in parchi e giardini. E' noto anche con il nome di pernambuco.
E' un albero di medie dimensioni (10-15 m), con tronco eretto, ricoperto di spine (il nome specifico echinatus significa "spinoso, con spine"). Le foglie sono paripennate. I fiori sono raccolti in grappoli eretti, all'apice dei rami, con quattro petali più grandi giallo brillante e un petalo più piccolo rosso; sono profumati. I frutti sono baccelli spinosi e contengono da uno a cinque semi. Il suo legname è utilizzato per costruire gli archi (e archetti di violino) più pregiati. E' per questo che alcuni fabbricanti di archi hanno fondato la International Pernambuco Conservation Initiative (IPCI) mirata alla conservazione e alla reintroduzione della preziosa essenza.
I portoghesi lo utilizzarono in sostituzione del pregiatissimo colorante rosso derivato da un altro ex membro del genere Caesalpinia, il sappan (oggi Biancaea sappan (L.) Tod.), che era importato dall'Oriente ed era diventato ancora più costoso dopo la caduta di Costantinopoli. Tuttavia, lo sfruttamento del pau brasil, che permetteva guadagni favolosi, si trasformò in un insensato saccheggio. L'indiscriminato taglio degli alberi per ricavare la preziosa resina (si ipotizza che ne vennero abbattuti non meno di due milioni) ne portò rapidamente alla drastica riduzione tanto che nel giro di un secolo esso sfiorò l'estinzione. Il suo habitat naturale, la mata atlantica, a sua volta continuò a restringersi. Soltanto nel corso dell'Ottocento, si prese coscienza del rischio e vaste aree della Mata atlantica vennero trasformate in riserve naturali. Seguirono programmi di reintroduzione del pau brasil, ormai quasi estinto in natura, nell'ambito di progetto di recupero forestale. Oggi è per lo più un albero ornamentale, coltivato in parchi e giardini. E' noto anche con il nome di pernambuco.
E' un albero di medie dimensioni (10-15 m), con tronco eretto, ricoperto di spine (il nome specifico echinatus significa "spinoso, con spine"). Le foglie sono paripennate. I fiori sono raccolti in grappoli eretti, all'apice dei rami, con quattro petali più grandi giallo brillante e un petalo più piccolo rosso; sono profumati. I frutti sono baccelli spinosi e contengono da uno a cinque semi. Il suo legname è utilizzato per costruire gli archi (e archetti di violino) più pregiati. E' per questo che alcuni fabbricanti di archi hanno fondato la International Pernambuco Conservation Initiative (IPCI) mirata alla conservazione e alla reintroduzione della preziosa essenza.

Per uno scherzo del destino - e dei tassonomisti - non è più una Caesalpinia quello che era di gran lunga l'esponente più noto del genere. Oggi Caesalpinia gilliesii è ufficialmente Erythrotrostemon gilliesii (Wall. ex Hook.) Klotzsch (dopo essere stata nominata Poinciana gilliesii, un nome che le è rimasto attaccato, visto che almeno in Italia è spesso chiamata poinciana). Come l'altra poinciana, la "vera" Caesalpinia pulcherrima, è chiamata anche uccello del paradiso. Anch'essa è un arbusto di medie dimensioni o un piccolo albero, che può raggiungere 4-5 m, eretto, con foglie bipennate decidue, originario del Sud America, in particolare Argentina e Uruguay. E' quindi relativamente rustico (può sopportare gelate fino a -7). I fiori sono disposti in racemi lunghi fino a 20 cm, hanno cinque petali giallo chiaro con 10 lunghissimi e evidenti stami cremisi. I frutti sono baccelli densamente coperti da un tomento rossastro.
Il nome generico significa "con gli stami rossi"; quello specifico ricorda John Gillies (1792- 1834), chirurgo navale, esploratore e botanico che visse per otto anni in Argentina e inviò numerose piante a Hooker. E' largamente coltivato come specie ornamentale anche in Italia (almeno fino alla Toscana).
Il nome generico significa "con gli stami rossi"; quello specifico ricorda John Gillies (1792- 1834), chirurgo navale, esploratore e botanico che visse per otto anni in Argentina e inviò numerose piante a Hooker. E' largamente coltivato come specie ornamentale anche in Italia (almeno fino alla Toscana).