VahliaVahlia Thun. C.P. Thunberg, Nova Genera Plantarum 2: 36. 1782 Davvero sfuggente e difficile da documentare il piccolo genere Vahlia. Inizialmente inserito nella famiglia Saxifragaceae, nel 1965 Dandy creò la famiglia Vahliaceae che comprende questo unico genere, al quale vengono attribuite 5-8 specie (dato molto insicuro, vista la loro grande variabilità). Si tratta di erbacee o piccoli arbusti della fascia da tropicale a temperata dell'Africa (in particolare, nella provincia del Capo) e tropicale del subcontinente indiano, di portamento eretto e molto ramificato, con foglie semplici, lineari, lanceolate o ovate. I fiori, aggregati di solito a coppie in infiorescenze terminali o ascellari, hanno calice con cinque sepali, regolarmente cinque petali più corti dei sepali, ovali, bianchi o gialli. Il frutto è una capsula non carnosa, con 50-200 semi.
L'unica specie su cui in rete ho trovato qualche informazione che vada al di là del nome è Vahlia capensis (L.f.) Thun., una specie sudafricana e più in generale dell'Africa sud-occidentale, estremamente polimorfica, che si presenta in numerose varietà (ma anche per questa specie i solitamente ricchi database sudafricani si limitano a poche notazioni e qualche fotografia). Alcune varietà sudafricane (vulgaris, a fiore semplice, e linearis, a fiore doppio) devono essere piuttosto rare, visto che sono state inserite nella lista rossa delle piante in pericolo. Alcune sono endemiche di zone molto particolari, come l'area detta Witsand del Capo settentrionale, caratterizzato da dune di sabbia bianca e suolo costantemente umido. |