CalceolariaCalceolaria L. C. von Linné, Kongliga Vetenskaps Academiens Handlingar, 31: 286, 1770 Possibilmente in onore di Francesco Calzolari Se ne parla nel post Francesco Calzolari e il Monte Baldo Calceolaria è un importante genere della famiglia Calceolariaceae, recentemente distaccata dalle Scrophulariaceae, rappresentata da due soli generi, Calceolaria e Jovellana. Comprende 250-300 specie di erbacee annuali, biennali e perenni, arbusti e sufruttici, incluse liane legnose. Distribuite dal Messico meridionale alla Terra del fuoco, hanno un aerale discontinuo con due punti di frattura: la valle del Huancabamba nel Perù settentrionale e il deserto di Atacama a Nord del Cile. Si riconoscono così due centri principali di diffusione, il Perù e il Cile, il primo che include specie tropicali prevalentemente tetraploidi, il secondo soprattutto specie diploidi delle aree temperate del Cile e dell'Argentina. La più recente revisione ha diviso il genere in 24 sezioni e tre sottogeneri:
Variabili per dimensioni, portamento, esigenze, le Calceolariae sono ben riconoscibili per la morfologia unica dei loro fiori. Essa comprende un calice con quattro sepali, solitamente verde o verde pallido, giallo in poche specie, e una corolla bilabiata. Il labbro inferiore è molto più grande di quello superiore, è spesso rigonfio e dotato di un lobo mediano che spesso è ripiegato all'indietro e dotato di tricomi ghiandolari, detti eleofori. All'interno del genere, la forma della corolla presenta comunque ampie variazioni: il labbro inferiore può essere appiattito, rigonfio e ripiegato all'indietro a forma di scarpetta, il labbro superiore può formare un cappuccio, la gola può essere completamente chiusa o aperta. Nella maggior parte delle specie il colore predominante è il giallo, spesso unito a marche rossastre (punti, macchie, strisce o bande di forma irregolare). Dieci specie hanno corolle bianche e solo tre le hanno viola. Le Calcelariae sono specie entomofile, impollinate cioè dagli insetti. Una minoranza di specie è ricercata dagli imenotteri per il nettare, ma la maggior parte delle specie è invece impollinata da imenotteri che raccolgono l'olio secreto dagli eleofori (si tratta di una strategia molto peculiare, rara tra le angiosperme). Anche se nei nostri giardini a essere noti sono essenzialmente gli ibridi non rustici, coltivati come annuali e biennali, al genere appartengono anche molte interessanti specie alpine perenni, spesso di notevole rusticità. Per un'ampia rassegna si rinvia a questa pagina dell'Alpine Garden Society. Diverse specie cilene sono trattate in questa sezione del sito Chileflora.com, che presenta anche consigli per la semina e la coltivazione. Le prime specie di Calceolaria note alla scienza furono raccolte in Cile nei primi anni del 1700 dal padre Louis Fueillée, che ne conobbe due specie e battezzò il genere, poi confermato da Linneo sulla base di C. integrifolia. Altre specie vennero raccolte nel corso del secolo; fu però soprattutto con la Spedizione al Vicereame di Perù (diretta di Ruiz, Pavon e Dombey) che molte specie cilene e argentine cominciarono ad affluire in Europa e ad essere coltivate come piante da serra nei giardini britannici (a partire dal 1786). Secondo Hooker, intorno al 1820 erano coltivate con particolare successo all'Orto botanico di Edimburgo. Poiché nascono facilmente da seme, la produzione di ibridi orticoli iniziò già intorno al 1832. Dapprima si puntò piuttosto sulle forme arbustive (in particolare agli ibridi di C. integrifolia), dai fiori più piccoli ma di più facile coltivazione, ma ben presto gli ibridatori si concentrarono soprattutto sulle forma erbacee, con fiori più vistosi e maggiore ricchezza di colori. Nacquero così gli ibridi x herbeohybrida (presenti fin dagli anni '60, ricevettero questo nome nel 1894), che ancora oggi dominano il mercato delle piante da fiore. Uno sguardo su...
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