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VernoniaVernonia Schreb. J.C.D. von Schreber, Genera Plantarum 2: 541. 1791 In onore di William Vernon Se ne parla nel post Da Jones a Vernon e Krieg: a caccia di piante nel Maryland Vernonia è un vastissimo genere cosmopolita della famiglia delle Asteraceae che al momento attuale comprende quasi 350 specie, ma in senso lato è giunta a comprenderne fino a mille. Sono erbacee perenni, suffrutici, liane e arbusti e piccoli alberi, molte vari per aspetto e distribuzione geografica. Solitamente hanno radici rizomatose o tuberose; alcune specie tendono ad espandersi tramite stoloni sotterranei. Le foglie alternate hanno lamina intera da strettamente lineare a lanceolate, sono margini interi, seghettati o dentati. I capolini sono raccolti in infiorescenze cimose o panicolate; sono composti da un involucro a forma di coppa o cilindrico ricoperto da una cinquantina di brattee embricate, disposte su 5-6 serie, un ricettacolo nudo e una corolla formata unicamente da 8-120 flosculi ligulati tubolari che terminano con 5 lobi; possono essere viola, rosa o bianchi. I frutti sono acheni dotati di pappo.
Il genere è sicuramente polifiletico ed è attualmente in corso la sua revisione; già ne sono stati staccati diversi generi più piccoli (ad esempio, la più nota delle specie africane, Vernonia amygdalina, è stata recentemente riclassificata come Gymnanthemum amygdalinum, mentre molte specie sudamericane sono state trasferite al genere Vernonanthura. Le specie africane sono grandi arbusti, diversi dei quali trovano impiego come verdura da foglia. Le specie nordamericane (dette ironweed per i fusti robusti, spesso color ruggine, e la robustezza) sono invece erbacee perenni da medie a grandi. Nella mia piccola selezione ho preso in considerazione solo queste ultime, che sono quelle reperibili anche nei vivai italiani. Forse per le grandi dimensioni e l'aspetto un po' selvaggio, non sono ancora molto diffuse nei nostri giardini, benché attraenti, facili da coltivare e quasi senza problemi. Per conoscerle più da vicino, potete leggere la scheda a cura dell'orto botanico di New York (località che dà il nome a V. noveboraciensis), con molti approfondimenti anche su altre specie e su alcuni nuovi ibridi. Uno sguardo su...
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