Conrad GessnerConrad Gessner (1516-1565; è attestata anche la forma erronea Gesner, derivata dal nome latinizzato Gesnerius) nacque a Zurigo da Ursus Gessner, probabilmente pellicciaio. Intelligente e dotato, ma di pochi mezzi, iniziò gli studi alla scuola latina dell'abbazia di Zurigo, dove la sua intelligenza attrasse l'attenzione del teologo Oswald Myconius; grazie al sostegno di Zwingli, a quattordici anni ottenne una borsa di studio per il Carolinum, dove studiò lingue classiche e incontrò un secondo protettore nella persona del suo professore Johann Jacob Amman.
Quando aveva 16 anni, la morte del padre (insieme allo stesso Zwingli) nella battaglia di Cappel (1531) disperse la famiglia; Conrad fu accolto da uno zio materno, Johannes Frick, esperto di piante medicinali. Fu poi ospitato da Amman e nel 1532, grazie alla raccomandazione di Myconius, fu inviato a Strasburgo a studiare l'ebraico con Wolfgang Capito; intanto i suoi interessi si stavano spostando verso la medicina e nel 1533, grazie a una borsa di studio della città di Zurigo, incominciò gli studi medici dapprima a Brouges, quindi a Parigi, una vera capitale della cultura nelle cui biblioteche Gessner gettò le basi della sua erudizione universale. Il soggiorno parigino fu tuttavia breve, a causa della crescente ostilità verso il protestanti; di ritorno a Strasburgo presso Bucero già nel 1534, per poi rientrare a Zurigo all'inizio del 1535. Il matrimonio con Barbara Singysen, disapprovato dai suoi protettori, lo lasciò privo di mezzi e lo costrinse ad accettare un lavoro mal retribuito come insegnante elementare. Tuttavia già l'anno successivo, grazie al sostegno di Heinrich Bullinger, il nuovo capo della Chiesa riformata di Zurigo, ottenne una nuova borsa di studio e fu inviato a Basilea per proseguire gli studi di medicina. Qui nel 1537 pubblicò la sua prima opera, Lexicon Graecolatinum, un dizionario di greco. Probabilmente grazie alla raccomandazione di Myconius, nel settembre dello stesso anno fu nominato professore di greco all'Accademia di Losanna, un incarico relativamente ben pagato che gli garantì tre anni di tranquillità, dedicati alle escursioni botaniche insieme ai suoi allievi e alla stesura di diversi opuscoli di filosofia, medicina e botanica. Nel 1540, sollecitato dalla città di Zurigo, lasciò l'incarico per trasferirsi a Montpellier, dove conobbe Rondelet e studiò anatomia e botanica; all'inizio del 1541 ritornò a Basilea dove si laureò in medicina. Ritornato definitivamente a Zurigo, affiancò alla pratica medica diversi incarichi di insegnamento, dapprima come lettore poi come insegnante di scienze naturali al Carolinum e una poderosa attività pubblicistica. Benché non avesse figli, doveva mantenere la vecchia madre e numerosi nipoti; le traduzioni e la pubblicazione di opere erudite erano una indispensabile integrazione delle magre entrate garantite dalla professione medica e dall'insegnamento. Proprio nel 1541 pubblicò Bibliotheca universalis, un'opera che gli garantì una certa fama a livello europeo, seguita tra il 1548 e il 1549 dalle Pandectae. Tra il 1547 ed il 1551 uscirono numerosi scritti di medicina, teologia e zoologia. Nel 1551, pubblicò il primo volume di Historia animalium, un lavoro che lo impegnò per almeno un quinquennio. Nel 1552 fu nominato Sottoufficiale sanitario della città di Zurigo e nel 1554 medico capo della città. E' del 1552 Thesaurus Euonymi Philiatri, la sua più nota opera di farmacologia, che fu tradotta in molte lingue e divenne un'opera di riferimento. Nel 1555 pubblicò l'opuscolo di linguistica Mithridates e probabilmente iniziò a lavorare alla Historia plantarum. Nel 1558 fu nominato Canonico del Grossmünster, la maggiore abbazia della città; nel 1559 si recò ad Augusta a visitare l'imperatore che nel 1564 gli concesse lo stemma araldico. La sua ultima opera pubblica è De omni rerum fossilium genere, dedicata ai fossili, un altro campo in cui Gessner fu un pioniere, uscita nel 1565. Quello stesso anno la città di Zurigo fu devastata da un'epidemia di peste; Gessner riuscì a salvare il riformatore Heinrich Bullinger ma si ammalò egli stesso e morì a dicembre dopo pochi giorni di malattia, lasciando incompiuta la sua grande opera di botanica. Dopo la sua morte, la sua collezione di storia naturale andò dispersa e anche Historia plantarum dovette attendere duecento anni prima di venire pubblicata in forma parziale. |
Fonti
"Konrad Gessner", Dictionnaire historique de la Suisse, https://hls-dhs-dss.ch/fr/articles/014376/2006-12-11/
M. Freudenberg, "Ges(s)ner, Konrad", Biographisch-Bibliographisches Kirchenlexikon, vol. 15, pp. 635-650, Bautz, Herzberg 1999
"Konrad Gessner", Dictionnaire historique de la Suisse, https://hls-dhs-dss.ch/fr/articles/014376/2006-12-11/
M. Freudenberg, "Ges(s)ner, Konrad", Biographisch-Bibliographisches Kirchenlexikon, vol. 15, pp. 635-650, Bautz, Herzberg 1999