Guy-Crescent FagonUn destino segnato fin dalla nascita, quello di Guy-Crescent Fagon (1638-1718). La madre, Louise de la Brosse, era nipote di Guy de la Brosse, il fondatore e intendente del Jardin des Plantes médicinales di Parigi. Louise, dopo il matrimonio con Henri Fagon, commissario alla guerra, continuò a vivere nell'appartamento assegnato allo zio in qualità di intendente, e qui, nel maggio 1638, nacque e trascorse i primi anni della sua vita il piccolo Guy-Crescent, tanto che, come dirà Fontenelle, "la botanica fu la sua lingua materna". Rimasto presto orfano (il padre morì nel 1649), poté tuttavia continuare gli studi di medicina presso l'Università di Parigi, dove ottenne la laurea dottorale nel 1664, discutendo una tesi sulla circolazione del sangue, in cui audacemente (la facoltà parigina era tradizionalista e avversa a ogni novità) sostenne le tesi di Harvey. Avendo dimostrato una notevole conoscenza della botanica, lo stesso anno Antoine Vallot, sovrintendente del Jardin des Plantes, lo inviò nel sud della Francia alla ricerca di piante per ripopolare il giardino; Fagon visitò l'Alvernia, la Provenza, le Alpi e i Pirenei. A Montpellier si legò di amicizia con il coetaneo Magnol.
Rientrato a Parigi con un ricco bottino, diventò supplente dimostratore di chimica al Jardin e ebbe una parte di primo piano nella stesura del catalogo dell'orto botanico parigino, Hortus Regius, coordinato da D. Joncquet (1665). E' di mano di Fagon anche il Carmen gratulaturium che apre l'opera, una poesia in latino in cui il giovane medico scrisse l'elogio di Vallot, salutato come rifondatore del Jardin royal des plantes médicinales, dimostrandosi già esperto nelle arti dell'adulazione, che gli saranno molto utili per fare carriera alla corte del re Sole. Dal 1666 al 1667 esercitò la medicina all'Hotel Dieu, e dal 1668 diventò uno dei medici di corte, prima al servizio della delfina, quindi della regina, infine dei figli naturali di Luigi XIV (incarico grazie al quale acquisì la protezione di Mme de Maintenon, favorita e poi moglie morganatica del sovrano). Intanto proseguiva e si intensificava il suo impegno al Jardin des Plantes: nel 1670 sottodimostratore di botanica, dal 1671 dimostratore (cioè professore titolare) di botanica, cui nel 1671 unì anche la cattedra di chimica. La sua carriera di medico di corte fu contraddistinta dalla costante rivalità e polemica con d'Aquin, il primo medico del re e titolare dell'Intendenza del Jardin des Plantes. Seguaci di scuole mediche diverse, anche se entrambi legati alla tradizionale triade salasso-purga-clistere che costituiva l'armamentario di base dei medici della facoltà di Parigi, erano divisi su molti argomenti; Fagon era più avanzato del rivale e probabilmente miglior medico. A dividerli era in particolare l'apprezzamento della radice di Cinchona, rifiutata da d'Aquin e molto stimata da Fagon. I due si schierarono su versanti opposti anche in una curiosa polemica che divise i medici del tempo: se fosse più salutare bere champagne o borgogna; d'Aquin (anche per compiacere il re, estimatore di quel vino) era pro-champagne, Fagon pro-borgogna. Uno scontro ben più serio avvenne in occasione dell'ultima malattia della regina, Maria Teresa d'Asburgo. Alla donna fu scoperto un ascesso in un braccio (probabilmente un tumore benigno); Fagon era intenzionato a inciderlo, ma fu costretto a sottostare alle decisioni di d'Aquin, che ricorse prima a un salasso poi a un purgante. La regina morì di setticemia; l'incisione proposta da Fagon l'avrebbe probabilmente salvata. Da quel momento Fagon non mancò di cogliere tutte le occasioni per polemizzare contro il rivale, denunciandone l'incompetenza professionale e cercando di scalzarlo dalla stima del re, con il sostegno della sua protettrice Mme de Maintenon. Egli raggiunse il suo obiettivo nel 1693 quando, allontanato d'Aquin, il Re Sole lo nominò finalmente primo medico (archiatra) e congiuntamente intendente del Jardin des plantes (dal 1699, recuperò la pienezza di funzioni anche amministrative con il titolo di intendente). Lo stesso anno venne ammesso all'Accademia delle Scienze (sembra abbia accettato molto a malincuore; uomo disinteressato e sinceramente devoto al suo lavoro e alla scienza, era giunta a diminuirsi lo stipendio). Quello stesso anno sostenne anche una dissertazione accademica in cui fu uno dei primi a dimostrare la nocività del tabacco. L'operato di Fagon come medico è discusso; alcuni gli imputano la morte dei molti membri della famiglia reale che morirono in giovane età e quella dello stesso re (morto a 77 anni di una cancrena che né Fagon né i suoi colleghi avevano previsto e saputo evitare); altri fanno notare che è già un successo che - nell'ambito della medicina del tempo - sia riuscito a fare giungere a quell'età all'epoca veneranda il suo reale paziente, afflitto fin dagli anni giovanili da diverse patologie, caparbio e poco disponibile a rinunciare alle pessime abitudini alimentari contro le quali Fagon combatté invano. Egli stesso, gobbo e asmatico, ma con abitudini di vita molto morigerate, raggiunse gli ottant'anni. Il re, che stimava moltissimo il suo medico e giunse a considerarlo qualcosa di simile a un amico, era un paziente difficile che Fagon dovette spesso convincere con pazienza e una sottile arte cortigiana; fu così ad esempio che vinse la battaglia dello champagne, convincendo il sovrano ad abbandonare quel vino (che secondo il medico gli era nocivo) per passare al borgogna addizionato con radice di Cinchona (nel 1703 Fagon scriverà una memoria in cui ne sostenne le qualità medicinali, Qualités de la Quinquina). E sebbene il re detestasse, anzi temesse, i salassi, qualche volta vi si sottomise, quasi per sfinimento dopo giorni di assedio da parte del suo medico. Indiscutibile è invece l'operato di Fagon come organizzatore della botanica (ma potremmo dire delle scienze naturali francesi); grazie a lui il Jardin des Plantes divenne la principale istituzione scientifica europea. Come si è visto nel post, seppe circondarsi di collaboratori di grande valore e fu un grande promotore di spedizioni scientifiche. Il posto di primo medico del re dava grande prestigio, ma anche larghe entrate, che Fagon investì nell'acquisto di una proprietà nei pressi di Fontanay-aux- Roses che comprendeva anche una orangerie. Dopo la morte del Re, mantenne l'incarico di sovrintendente del Jardin des plantes, dove si ritirò a vivere e morì nel 1718. Nelle memorie dei contemporanei sono frequenti le allusioni a questo potente ma anche curioso personaggio, di cui, tra gli altri, la principessa Palatina (moglie del fratello del re e madre del reggente, Filippo d'Orlèans) ci ha lasciato un ritratto spietato in cui ne descrive l'aspetto grottesco insinuandone la malvagità; un elogio invece ne ha scritto un altro testimone solitamente ben poco tenero di quegli anni, il duca di Saint Simon. |
Fonti
Encyclopédie métodique, Tome VI, Médicine, Paris, Panckoucke, 1792
Guy-Crescent Fagon, https://fr.wikipedia.org/wiki/Guy-Crescent_Fagon
Encyclopédie métodique, Tome VI, Médicine, Paris, Panckoucke, 1792
Guy-Crescent Fagon, https://fr.wikipedia.org/wiki/Guy-Crescent_Fagon