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BignoniaBignonia L. C. Linnaeus, Species Plantarum 2: 622. 1753 In onore di Jean-Paul Bignon Se ne parla nel post Un grande organizzatore culturale del Settecento: l'abate Bignon Bignonia è il genere che dà il nome alla famiglia Bignoniaceae. Dopo una vicenda tassonomica travagliatissima , in seguito a una revisione che vi ha incluso altri nove piccoli generi (Clytostoma Miers ex Bureau, Cydista Miers, Macranthisiphon Bureau ex Schumann, Mussatia Bureau ex Baillon, Osmhydrophora Rodrigues, Phryganocydia Mart. ex Bureau, Potamoganos Sandwith, Roentgenia Urban e Saritaea Dugand), oggi gli sono assegnate 28 specie. Si tratta di liane contraddistinte dalle seguenti caratteristiche: rami con floema ad otto ali, foglie solitamente bifoliate, viticci semplici, fiori con corolla appiattita dorsalmente e ventralmente, semi con ali opache. Ad eccezione di B. capreolata, originaria degli Stati Uniti sud-orientali, sono tutte piante tropicali, distrubuite dal Messico all'Argentina, con centro di diversità in Brasile. La maggior parte delle specie sono endemiche di aree specifiche; fa eccezione B. binata, una specie molto polimorfica presente in una vasta area che va dal Messico all'Argentina.
In passato appartenevano al genere Bignonia molte specie assai utilizzate come rampicanti ornamentali, che sono tuttora conosciute e spesso commercializzate come "bignonia", sebbene l'attribuzione ad altri generi spesso sia molto antica. C'è dunque una divaricazione tra il nome scientifico Bignonia, che come abbiamo visto designa solo un piccolo gruppo di Bignoniaceae, e il nome comune, che tende a indicare qualsiasi Bignoniacea rampicante dai fiori vistosi. Per comodità riporto un elenco delle specie più comunemente conosciute come "bignonia" con l'indicazione del nome scientifico attualmente accettato:
Uno sguardo su...
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