Dahlia

Dahlia Cav.
A.J. Cavanilles, Icones et Descriptiones Plantarum 1(3): 56–57. 1791. (Dec 1791)

In onore di Anders Dahl
Se ne parla nel post Dahlia o Georgina? Un affaire internazionale

Dahlia è un genere della famiglia Asteraceae, che secondo la revisione più recente comprende 42 specie di erbacee perenni con radice per lo più rizomatosa originarie degli altopiani e delle montagne del Messico, con poche specie che si spingono in America centrale e meridionale. Una delle più importanti piante orticole, ha dato vita ad almeno 20.000 cultivar, nella maggior parte dei casi derivate da due sole specie, D. x pinnata Cav. e D. coccinea Cav.
Dal punto del vista botanico, le specie sono solitamente suddivise in quattro sezioni:

Pseudodendron
Entemophyllon
Dahlia
Epiphytum

Discussa è la situazione di D. x pinnata, presumibilente più correttamente classificabile come D. coccinea x D. sorensenii.
Una lista completa delle specie, con fotografie e link, è diponibile in questa pagina dell'American Dahlia Society.
In giardino, le cultivar di dalia vengono invece raggruppate in base alla forma del fiore, con i seguenti gruppi:

a fiore semplice: capolini a simmetria centrale, con 1 o al massimo 2 di giri di flosculi del raggio che circondano il disco centrale; in genere il diametro del fiore è inferiore a 10 cm e l'altezza della pianta non supera i 30 cm. Talvolta ne vengono indicate tre sottoclassi (Show, Single, Mignon) che si differenziano per le dimensioni e la forma delle ligule;
a fiore d'anemone: capolini doppi con uno o più giri di flosculi del disco appiatti e sollevati intorno a un denso cuscinetto di flosculi tubolari, più lunghi di quelli del raggio; è un gruppo poco numeroso, con fiori dal diametro di 7,5 cm e altezza tra 60 e 90 cm;
a collaretto: simili alle precedenti, presentano uno o due file di flosculi ligulati, mentre il centro è caratterizzato da una specie di collare che circonda il disco centrale; spesso collare e disco sono di colore contrastante. In base al numero di giri di flosculi del raggio, si possono distinguere le sottoclassi a collaretto singolo, a fiore di peonia, a collaretto decorativo. Il diametro è di 10.15 cm, l'altezza raggiunge 110 cm;
a fiore di ninfea: capolini doppi con relativamente pochi flosculi del raggio, ampi e sparsi, che possono essere piatti o con margini lievemente incurvati; diametro 10-12 cm, altezza 90-120 cm;
decorative: capolino completamente doppio, in cui il disco centrale non si distingue, con "petali" ampi, piani oppure lievemene involuti, talvolta un po' spiralati; possono essere ulteriormente distinte in formali, con raggi disposti in modo regolare, e informali con raggi irregolari. Dimensioni e diametro dei fiori variabili, da miniatura a giganti;
a palla: capolini globosi, talvolta appiattiti in alto, con "petali" ottusi o arrotondati all'apice, a forma di coppa fino a oltre metà del singolo fiore. Diametro 10-15 cm e altezza 90-120 cm;
pompon: simili ai precedenti, ma più globiodi, con "petali" arrotolati per tutta la loro lunghezza; hanno anche dimensioni più contenute (diametro 6 cm, altezza fino a 90 cm);
cactus: questo gruppo ha tra i genitori una forma spontanea mutante di D. coccinea, scoperta nell'Ottocento e denominata D. juarezii, in onore del presidente del Messico Benito Jaurez. Hanno fiori completamente doppi in cui non si distingue il disco centrale, con "petali" lungamente appuntiti e revoluti per oltre la metà della lunghezza; anche in questo caso le dimensioni dei fiori e l'altezza variano da miniatura a giganti;
semicactus: simile alle precedenti, con "petali" leggermente appunti e ampi alla base, revoluti per meno della metà della lunghezza, dritti o lievemente ricurvi. Dimensioni varibili;
misti: in questa categoria rientrano le cultivar che non trovano posto in nessuno dei gruppi precedentti, come quelle a fiore di cristantemo, le lilliput, le star.

Per chi volesse approfondire, segnalo alcune pagine:

questa pagina di Gardenia.net, con una rassegna dei vari gruppi e alcune fotografie;
questa rassegna di cinquanta varietà di recente introduzione;
il sito della National Dahlia Society britannica;
il già citato sito della American Dahlia Society (una miniera di notizie, da non perdere!);
in italiano, il bell'articolo di L. Zitara Tutto sulle Dalie in Houzz;
questa curiosa pagina di Slowfood che ci ricorda che, prima di invadere i giardini, le dalie sono state coltivate per secoli come piante eduli.