|
LobeliaLobelia L. C. von Linné, Species Plantarum 2: 929. 1753 Lobelia è un vasto genere diffuso in tutti i continenti tranne l'Antartide; discussa è la sua posizione tassonomica: alcuni la assegnano alla famiglia Campanulaceae (sottofamiglia Lobelioideae), altri a una famiglia propria, Lobeliaceae. Con oltre 400 specie, è caratterizzato da una grande varietà di forme e dimensioni: si va dalle piccole erbacee, come la notissima L. erinus, alle grandi perenni come le note americane L. cardinalis e L. siphilitica, fino alle legnose "lobelie giganti" con fusto pachicaule e foglie terminali a rosetta. Unici caratteri comuni le foglie semplici e alternate, e i fiori bilabiati, con il labbro superiore solitamente eretto (con due lobi in molte specie) e quello inferiore di dimensioni maggiori (spesso con tre lobi allargati a ventaglio). Grazie ai colori brillanti delle fioriture e alla facilità di coltivazione, diverse specie di Lobelia sono popolari piante da giardino, con centinaia di cultivar e molti ibridi, anche interspecifici (numerosi quelli tra le perenni nordamericane rustiche L. cardinalis, L. siphilitica, L. splendens).
Sebbene le Lobelie più note, a parte L. erinus, siano le rustiche nordamericane, i maggiori centri di biodiversità sono considerati l'Africa e il Messico. Diffuse in Africa, Sud America, Hawaii, Polinesia francese e sud-est asiatico sono le cosiddette lobelie giganti, con fusto legnoso, grandi rosette di foglie e enormi infiorescenze a spiga che possono raggiungere anche i 3 metri. Di particolare interesse è il gruppo hawaiano. Questo arcipelago è l'unica area del mondo in cui la famiglia di angiosperme con il maggior numero di specie non è quella delle Graminaceae o delle Asteraceae, ma quella delle Campanulaceae (o delle Lobeliaceae), con 6 generi e 125 specie endemiche, tutti sorti da un singolo evento di colonizzazione iniziato circa 13 milioni di anni fa, probabilmente a partire da una specie asiatica di Lobelia della sezione Tupa. Altre a Lobelia, i sei generi presenti nell'arcipelago sono Cyanea (quello più numeroso), Clermontia, Brighamia, Trematolobelia, Delissea. A loro volta presentano una stupefacente varietà morfologica. Per limitarci al genere Lobelia, le specie hawaiane sono nettamente divise in due gruppi: le lobelie giganti delle paludi montane (sezione Galeatella) e le più piccole specie delle scogliere e delle rocce (sezione Revolutella). Molte sono in pericolo per la restrizione degli ambienti naturali e per la scarsa resistenza agli animali al pascolo. Uno sguardo su...![]()
![]()
![]() Lobelia erinus L. è un'erbacea, annuale o perenne, originaria dell'Africa meridionale (Malawi, Namibia, Provincia del Capo; il suo habitat sono le pianure costiere e i versanti delle montagne più basse), oggi una delle più popolari piante da giardino, dove è solitamente coltivata come annuale. In natura, è alta una decina di cm, con foglie tondeggianti o ovato-spatolate, lunghe circa 1 cm. I fiori, raccolti in racemi laschi, con cinque lobi (eretti e molto più piccoli i due superiori, arrotondati più grandi e allargati quelli inferiori), sono prevalentemente azzurri, ma anche rosa e bianchi; spesso hanno una marca bianca al centro. Già descritte da botanici olandesi a fine Seicento, furono introdotte nei giardini europei alla metà del secolo successivo, Oggi ne esistono infinite cultivar, più o meno compatte ed erette o di maggiori dimensioni e prostrate, utilizzate le prime come piante da aiuola, le seconde soprattutto per cassette e cestini appesi. Poiché fioriscono molto presto e la fioritura si prolunga per tutta l'estate, sono tra le annuali più comuni nei garden center e i produttori si ingegnano di introdurre sempre nuove varietà, anche ricorrendo all'incrocio con altre specie per ampliare la gamma di colori (recentemente, è stato introdotto il rosso) e giocare su portamento, dimensioni, rifiorenza.
Tra le cultivar più note, 'Crystal Palace', compatta, con fiori blu intenso e foglie verde scuro; la sorprendente 'Rosamund', compatta, con fiori rosso fragola con occhio bianco; Sapphire' con portamento ascendente e fiori azzurro brillante con occhio bianco; 'Kathleen Mallard' con fiori blu doppi. Tra le numerosissime serie citiamo Cascade, caratterizzata dal portamento ricadente, che la rende particolarmente adatta alla coltivazione in cestini; i colori abbracciano tutta la gamma (blu, bianco, rosa, lilla, rosso brillante). Ricadente è anche la più recente Fountain (chiamata anche L. erinus pendula) di portamento molto vigoroso, anch'essa disponibile nell'intera gamma di colori. La serie Rainbow è bassa (10-15 cm) e cespugliosa, adatta per la prima fila delle aiuole. Moon è a fioritura precoce, con fiori bianchi, blu, blu con gola bianca. Regatta, con portamento ascendente, anch'essa disponibile in bianco, blu, rosa e rosso, inizia a fiorire molto presto e prolunga la fioritura per molti mesi. Palace ha fiori di colore molto intenso, blu, blu scuro con occhio bianco, o bianco puro. Ma sono solo alcune delle infinite selezioni disponibili. ![]() Lobelia niihauensis H. St. John è una rappresentante delle sorprendenti Lobeliae giganti delle Hawaii. Estinta nell'isola di Ni'ihau da cui ha preso il nome, sopravvive solo nelle isole di O'ahu e Kaua'i ed è a forte rischio di estinzione. Ha fusto legnoso, lungo 20-40 cm, prostrato al suolo e ramificato solo nella parte superiore; le foglie, strette e allungate (lunghe fino a 15 x 1,5 cm), con margini fittamente dentati, raccolte in ciuffi, ricadono dagli apici dei rami. I fiori sono raccolti in splendide infiorescenze a spiga, color magenta, con centinaia di fiori con tubo allungato, fuso alla base, con labbra libere che, quando il fiore matura, si aprono e si curvano all'indietro esponendo gli stami e lo stigma. Si pensa che la particolare conformazione ricurva dei tubi fiorali sia frutto della coevoluzione con i loro impollinatori, colibrì dal lungo becco corvo.
![]() Lobelia siphilitica L. è una robusta erbacea perenne originaria del Canada centrale e degli Stati Uniti orientali, dove cresce prevalentemente in suoli umidi. Alta fino a 120 cm, ha fusti eretti, densamente fogliosi, con foglie oblunghe o lanceolate, irregolarmente dentate, pelose, lunghe fino a 15 cm. Le infiorescenze, portate in estate, sono densi racemi (lunghi 10-50 cm) di fiori blu brillante, tubolari, bilabiati, con cinque lobi simili a quelli di L. cardinalis. Gli ibridi tra le due specie sono noti con il nome di L. x gerardii; tollerano suolo meno umido dei genitori. 'Vedrarensis' è blu scuro o porpora; 'Ruby Slippers' magenta scuro.
Con il nome di ibridi Bowden o L. x speciosa sono designati ibridi complessi che hanno tra i loro genitori L. cardinalis, L. siphilitica e L. splendens. I più noti appartengono alla serie Fan, con foglie bronzee o verde scuro e racemi densi e compatti, rosa, carminio scuro, scarlatto o rosso scuro. ![]() Lobelia splendens Humb. & Bonpl. ex Willd. è originaria degli Stati Uniti meridionali (Texas, California) e del Messico, è quindi un po' meno rustica delle altre due specie americane. E' una perenne cespugliosa, rizomatosa, con foglie lanceolate o lineari verde medio, talvolta spruzzate di porpora, portate su steli rosso scuro. I fiori scarlatti sono raccolti in racemi lunghi fino a 40 cm. Molto simile a L. cardinalis, se ne distingue per le dimensioni minori (è alta fino a 90 cm), il colore dei fusti, la disposizione dei fiori (sono tutti rivolti da una parte) e la minore rusticità. Come si è visto, è tra i genitori degli ibridi L. x speciosa.
![]() Lobelia tupa L. è originaria del Cile centrale. E' una robusta perenne eretta, sempreverde, cespugliosa, semilegnosa, di portamento arbustivo, con fusti porpora e foglie lanceolate o ovato-lanceolate, alta fino a 2 m. I fiori, raccolti in racemi lunghi fino a 45 cm, hanno calice porpora e corolla tubolare rossa o aranciata, stretta, bilabiata, con labbra con lobi terminali quasi assenti; quello inferiore, più grande, assomiglia a una lingua che si ripiega all'indietro, mentre quello superiore è più piccolo e eretto. A differenza delle specie nord americane, preferisce suoli aridi. Il suo lattice, usato come abortivo e allucinogeno, le ha guadagnato uno dei suoi nomi comuni, Tabaco del Diablo, "tabacco del diavolo". I Mapuche, gli abitanti originari del Cile meridionale, lo consideravano una pianta sacra. Le foglie sono utilizzate in erboristeria e in medicina per curare affezioni respiratorie.
|