FagoniaFagonia L. C. von Linné, Species Plantarum 1: 386, 1753 In onore di Guy-Crescent Fagon Se ne parla nel post Fagon ovvero la riscossa del Jardin des plantes Fagonia è il principale genere della sottofamiglia Zygophylleae della famiglia Zygophyllaceae, con 34-35 specie caratterizzate da una distribuzione discontinua: 26 specie nel Nuovo Mondo, distribuite per lo più in una larga fascia che dalle Canarie raggiunge l'India Occidentale, attraverso il Nord Africa, le isole del Mediterraneo, il Medio Oriente, l'Afghanistan e il Pakistan, cui si aggiunge un'importante area di endemismi tra Corno d'Africa, Yemen meridionale e Oman, nonché una specie sudafricana; 8 specie del Nuovo Mondo, diffuse ancora in aree non contigue: Sud-ovest degli Stati Uniti e Baja California da una parte, Perù e Cile dall'altra. Di questa distribuzione frazionata sono state date diverse spiegazioni; in passato qualche studioso ha persino avanzato l'ipotesi che le specie americane non fossero spontanee, ma introdotte dall'Europa a partire da semi giunti con le navi spagnole. Un rebus ancora maggiore è la stessa determinazione delle specie; Linneo nel 1753 ne distinse tre: F. cretica, F. arabica e F. hispanica. In seguito il numero delle specie venne ora allargato (per esempio, Candolle ne riconobbe 10) ora ristretto (Anderson pensò addirittura a un'unica specie molto variabile, F. cretica); a testimonianza della problematicità del genere, nel corso di 250 anni gli sono stati attributi ben 167 nomi specifici. In questa situazione di grande incertezza ha incominciato a portare chiarezza il botanico svedese B.A. Bejer (2003) che sulla base di ricerche filogenetiche ha riconosciuto 34 specie, dimostrando tra l'altro l'indipendenza di quelle americane, che non derivano dalle europee; tutte le specie discendono invece da antenati comuni che occupavano un'area bene più ampia dell'attuale e hanno incominciato a evolversi separatamente nel Terziario. Tutte le specie sono comunque molto simili (Bejer scrive che non si sono evolute in modo da aiutare i botanici): sono erbacee perenni o semiarbusti spesso prostrati, con rami angolati, coppie di stipole più o meno spinose, foglie generalmente composte trifogliate, lineari; fiori ascellari, solitari, opposti alle foglie, con cinque sepali liberi e cinque petali in genere liberi, rosa-purpurei, e stami gialli con filamenti relativamente lunghi.
Di molte specie sono noti usi nella medicina tradizionale, in particolare nella penisola arabica e in India. Negli ultimi anni soprattutto F. indica (spesso sotto il nome errato di F. cretica, vista l'abituale confusione tra le due specie, molto simili ma diffuse in aree diverse) è stata pubblicizzata come pianta miracolosa, in grado di curare un'impressionante varietà di gravi patologie, comprese forme tumorali. Studi, per ora allo stadio iniziale, ne confermano il potenziale come antiossidante. Chi volesse approfondire, può leggere questo prudente articolo. Uno sguardo su...
Fagonia laevis Standl. è la specie americana con più ampio aerale (è diffusa nelle zone aride e semi aride degli Stati Uniti sudoccidentali - California, Nevada, Arizona, Utah - e nel Messico nord-Occidentale - Baja California e Sonora). Decisamente più arbustivo delle specie del vecchio mondo, è un semi arbusto alto fino a mezzo metro, con rami molti sottili, che forma cuscini assai intricati, con portamento tappezzante. Come adattamento all'aridità, le foglie opposte, lineari, trifoliate, con stipole spinescenti, sono ricoperte da uno strato ceroso. I fiori simili a quelli delle specie precedenti, del diametro di circa 1 cm, hanno sepali da verde a porpora, glabri o talvolta sparsamente ghiandolosi, petali da rosa a rosso scuro.
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