Marcello MalpighiDedicatario di Malpighia, Malpighiodes, Galphimia Se ne parla nel post I mondi microscopici di Marcello Malpighi Marcello Malpighi (1628-1694) nacque a Crevalcore nel Bolognese da una famiglia di piccoli proprietari terrieri; qui seguì i primi studi, finché nel 1646 si iscrisse all'università di Bologna dove seguì i corsi di filosofia di Francesco Natali; nel 1649 la morte ravvicinata dei genitori e del nonno lo trasformarono in capofamiglia (aveva numerosi fratelli e sorelli) e dovette pensare a cercarsi una professione; decise così di intraprendere gli studi di medicina. Divenne un assiduo frequentatore del Coro anatomico, un'accademia che si riuniva attorno a Bartolomeo Massari, di cui più tardi avrebbe anche sposato la sorella.
Queste frequentazioni e la sua adesione alla teoria iatromeccanica, che assimilava il corpo umano e animale a una macchina, lo resero inviso all'ambiente accademico, ancora strettamente fedele al tradizionale galenismo e alla teoria degli umori. Dovette subire gli attacchi dei professori Agostino Cucchi e Ovidio Montalbani, nonché di un promettente giovane medico, Tommaso Sbaraglia, da cui lo divideva anche un'antica disputa di famiglia per questioni di confini a Crevalcore. Nel 1654 si laureò, ma durante l'esame di dottorato dovette subire da parte di Montalbani una specie di prova di ortodossia ippocratico-galenica. Nel 1656 ottenne la cattedra di logica presso l'università di Bologna, ma poco dopo accettò di trasferirsi a Pisa come docente di medicina teorica, pure mantenendo il posto di lettore a Bologna. I tre anni trascorsi a Pisa furono determinanti per Malpighi, che divenne un membro di spicco dell'Accademia del Cimento e si legò al matematico Giovanni Alfonso Borelli che incoraggiò le sue ricerche sperimentali, condotte con il nuovo strumento scoperto proprio a Pisa, il microscopio. Un tragico evento lo richiamò a Bologna: in una rissa di strada il fratello minore Bartolomeo uccise il nemico di famiglia Tommaso Sbaraglia e fu condannato a morte. Marcello si impegnò per alleggerire la sua posizione e, grazie all'intervento del cardinal Farnese, riuscì a farlo scarcerare dopo appena un anno di detenzione. Decise di rimanere a Bologna, dove ricoprì la cattedra di medicina teorica e si dedicò alle prime ricerche originali, dedicate alla struttura dei polmoni; la sua scoperta dei capillari che collegano la rete arteriosa con quella venosa, che confermava e completava la teoria della circolazione di Harvey, gli diede fama europea ma rinfocolò l'astio dei suoi nemici, cui ora si era aggiunto con particolare acredine Giovanni Girolamo Sbaraglia, fratello minore dell'ucciso Tommaso. Queste tensioni nel 1662 lo convinsero a lasciare Bologna per Messina, dove Borelli gli aveva fatto assegnare una cattedra molto meglio pagata di quella bolognese. Gli anni messinesi furono fecondi di ricerche, dedicate in particolare agli organi del senso e al loro collegamento con il cervello nonché al funzionamento di vari organi, con la capitale scoperta dei globuli rossi, ma anche qui non mancarono le polemiche e le ostilità, tanto che nel 1666 fece ritorno a Bologna, decisione che gli costò l'amicizia di Borelli. A sottrarlo all'isolamento, giunse la proposta di collaborazione della Royal Society, che lo accolse tra i suoi soci, pubblicò le sue opere e lo spinse ad allargare le ricerche ai campi dell'embriologia e dell'anatomia vegetale (che aveva già suscitato il suo interesse negli anni messinesi). Il risultato fu la fondamentale Anatome plantarum, pubblicata a Londra in due parti (1675-1679). La rinomanza europea non bloccò le polemiche locali, e Malpighi dovette subire gli attacchi del botanico Trionfetti e di Sbaraglia. Nel 1683 in un incendio perse la casa di città, con tutti i suoi strumenti e molto manoscritti; a soccorrerlo venne la Royal Society che gli fece avere un indennizzo e nuove lenti. L'assalto alla sua casa di campagna di un gruppo di uomini mascherati, guidati da Sbaraglia, che avrebbe distrutto libri, materiali e strumenti e sottoposto lo studioso a una sorta di processo farsesco, raccontata da Malpighi all'amico Lorenzo Bellini, è un'allegoria dei continui attacchi dei medici retrivi, non un fatto reale, come si è creduto fino ad anni recenti. Nel 1691, sollecitato dal nuovo papa Innocenzio XII; che era stato in precedenza legato pontificio a Bologna dove lo aveva conosciuto, Malpighi accettò di trasferirsi a Roma come archiatra pontificio. Benché il prestigioso incarico mettesse definitivamente fine alle polemiche, lo scienziato lo accetto malvolentieri, spiacendogli di lasciare l'amata Bologna. Del resto la sua salute andava peggiorando; nel luglio 1694 fu colpito da un primo attacco apoplettico. Mentre si andava lentamente riprendendo, morì improvvisamente la moglie, Seguì un secondo fatale attacco nel novembre dello stesso anno. |
Fonti
M. N. Grigore, Rediscovering the first monograph on plant anatomy - Anatome Plantarum (1675) by Marcello Malpighi, "The Biologist", 14(2), jul-dec. 2016, pp. 155-170.
M. Piccolino, Marcello Malpighi: una rivoluzione galileiana nella biologia e medicina del Seicento, "Naturalmente", 12 (3), dicembre 1999, pp. 1-8.
R. Romero Reverón, Marcello Malpighi (1628-1694), Founder of Microanatomy, "International Journal of Morphology", 29(2), 2011, pp. 399-402.
M. N. Grigore, Rediscovering the first monograph on plant anatomy - Anatome Plantarum (1675) by Marcello Malpighi, "The Biologist", 14(2), jul-dec. 2016, pp. 155-170.
M. Piccolino, Marcello Malpighi: una rivoluzione galileiana nella biologia e medicina del Seicento, "Naturalmente", 12 (3), dicembre 1999, pp. 1-8.
R. Romero Reverón, Marcello Malpighi (1628-1694), Founder of Microanatomy, "International Journal of Morphology", 29(2), 2011, pp. 399-402.