James DicksonJames Dickson (1738-1822) nacque a Kirke House, presso Torquay, in una famiglia povera. La notizia, riportata in alcune fonti, che appartenesse a una famiglia di giardinieri-vivaisti sono dovute alla confusione con un omonimo (Dickson è un cognome molto comune in Scozia). Sappiamo invece dai suoi stessi ricordi che iniziò a lavorare come apprendista nel giardino del castello di Torqauy e lì incominciò ad appassionarsi di botanica; la sua istruzione non andò oltre il livello di base. Non sappiamo esattamente quando, ma sicuramente in giovane età, come molti altri giardinieri scozzesi si traferì a Londra, dove c'erano maggiori possibilità d'impiego. Lavorò dapprima nel vivaio Jeffrey & Co. a Kensington, quindi in un vivaio di Hammersmith, probabilmente il celebre Vineyard, diretto da altri due scozzesi, James Lee e Lewis Kennedy. Contemporaneamente, lavorava anche per giardini privati.
Nel 1772 aprì un negozio di piante e sementi a Kensington, che ottenne immediato successo attirando una clientela importante e gli permise di entrare in contatti con i giardinieri e i botanici più influenti del tempo. Tra quelli che più contarono, James Edward Smith, futuro presidente della Linnean Society, e soprattutto Joseph Banks. L'incontro con Banks fu determinante: grazie a lui, a partire dal 1784 Dickson prese in gestione i giardini del British Museum, fu tra i fondatori della Linnean Society (1788) e della (Royal) Horticultural Society (1804); ma soprattutto, furono gli incoraggiamenti e la biblioteca di Banks a spingere Dickson ad affiancare all'attività di vivaista quella di botanico-raccoglitore e di studioso. Mentre la sua carriera commerciale continuava con successo (dal 1791 affiancò al negozio un grande vivaio), a partire dal 1781 Dickson intraprese numerose spedizioni di raccolta in Scozia, concentrando i suoi studi su un campo ancora poco battuto, quello delle crittogame. Il risultati furono i quattro Fasciculi plantarum cryptogamicarum Britanniae, usciti tra il 1785 e il 1801. Le descrizioni in latino non sono tuttavia opera sua, ma dell'oscuro botanico polacco J. Zier. Quanto di questo libro, che assicurò la fama di Dickson, si debba a lui stesso e quanto a Zier è oggetto di discussione. Seguirono altre opere, di carattere più divulgativo e in un certo senso commerciale: Collection of Dried Plants, Named on the Authority of the Linnaean Herbarium and Other Original Collections (1789-1799); Hortus Siccus Britannicus (1793-1802). Morì nel 1822, all'età di 84 anni, lasciando al figlio la sua prospera attività commerciale e alle due figlie il notevole patrimonio di 2000 sterline ciascuna. |
Fonti
M. Lawely, James Dickson, rbg-web2.rbge.org.uk/bbs/Learning/.../JAMES%20DICKSON.rtf
M. Lawely, James Dickson, rbg-web2.rbge.org.uk/bbs/Learning/.../JAMES%20DICKSON.rtf