Jonh Tradescant il vecchio e John Tradescant il giovane
Due persone così potevano nascere solo in Inghilterra: giardinieri con la terra sotto le unghie, non studiosi o ricchi collezionisti; instancabili viaggiatori pronti ad ogni avventura; imprenditori borghesi, capaci già nel Seicento di inventarsi un'attività indipendente, quando venivano meno i nobili protettori.
John Tradescant il vecchioJohn Tradescant il vecchio (ca. 1560-1638) è allo stesso tempo il fondatore del primo museo aperto al pubblico e il precursore del giardinaggio inglese, avendo introdotto in Inghilterra decine e decine di piante. Non sappiamo molto delle sue origini familiari né dei suoi primi trent'anni; probabilmente nacque nel Suffolk e apparteneva a una famiglia di agricoltori. Da giovane lavorò a Cobham Hall, nel Kent; si sposò con Elizabeth Bromley e ne ebbe il figlio John. Quindi passò a lavorare per la famiglia Cecil a Hatfield House, dapprima per Robert Cecil, conte di Salisbury, primo ministro di Giacomo I, poi per il figlio William Cecil. Al servizio di quest'ultimo si trasferì prima a Londra, per occuparsi del giardino della residenza londinese dei Cecil, Salisbury House, poi a Canterbury, dove fu incaricato di progettare il giardino di St Agustine Abbey. Fu Robert Cecil a iniziarlo ai viaggi botanici, inviandolo nei Paesi Bassi dal 1610-11 alla ricerca di nuove qualità di alberi da frutto.
A Canterbury incominciò anche a lavorare come consulente per altri nobiluomini, tra cui Dudley Diggles che stava sistemando i giardini della nuova residenza di Chilham Castle. Diggles nel 1619 fu nominato ambasciatore in Russia e chiese a Tradescant di accompagnarlo. Quest'ultimo approfittò del viaggio per raccogliere piante - tra cui il larice, fino ad allora assente nelle isole britanniche - e curiosità di vario genere. Oltre ad aver reso possibile questo viaggio, la collaborazione con Diggles permise all'intraprendente giardiniere di entrare in contatto con gli ambienti affaristici; infatti l'uomo politico era anche investitore della Compagnia della Virginia. Al suo ritorno a Canterbury, Tradescant entrò al servizio di Lord Wootton. Tuttavia nel 1621 partì nuovamente per prendere parte a una spedizione contro i corsari che avevano come base Algeri, in qualità di "gentiluomo volontario". Per lui fu soprattutto l'occasione per raccogliere piante; grazie a questo secondo viaggio, introdusse in Inghilterra piante mediterranee o anche provenienti dall'Impero ottomano, come l'albicocco, i gladioli, il castagno d'India e il lillà persiano Syringa persica. Nel 1623 passò al servizio del potentissimo Lord Buckingham, il favorito del re; non solo si occupò come sovrintendente dei giardini di Newhall presso Chelmsfort, ma accompagnò il duca nei Paesi Bassi, a Parigi (1625) e alla Rochelle (forse come ingegnere, in occasione della spedizione di soccorso agli ugonotti). A Parigi allacciò contatti con Robin, che gli permisero di introdurre in Inghilterra altre piante, tra cui ovviamente la Robinia pseudoacacia. Dopo l'assassinio di Buckingam nel 1628, passò al servizio del re Carlo I come curatore dei giardini, delle vigne e degli allevamenti di bachi da seta; per la regina, diresse il giardino di Oatlands Palace. Grazie alle sue varie attività, nel frattempo Tradescant aveva affittato a Lambeth una proprietà, appartenente al Capitolo di Canterbury. Qui organizzò un gabinetto delle curiosità aperto al pubblico, presto soprannominato "l'Arca dei Tradescant", circondato da un giardino botanico ricco di piante esotiche che funzionava anche da vivaio per la vendita. Anche se a questo punto non intraprese più viaggi, le piante - e le rarità da esporre nel museo - continuavano ad affluire grazie ai numerosi contatti che Tradescant era riuscito ad intessere in tanti anni al servizio della nobiltà di corte. Sappiamo ad esempio che aveva investito 25 sterline in una spedizione in Virginia; fu così che presero la strada di Lambeth - anche prima del viaggio di John figlio - molte piante e curiosità americane. Morì nel 1638 e fu sepolto nel cimitero di St Mary a Lambeth. Benché fosse un self made man e presumibilmente non avesse una formazione scolastica, i contemporanei ne apprezzavano i modi distinti, oltre all'enorme competenza nel campo del giardinaggio; tra i suoi amici più intimi si annovera anche John Parkinson, il botanico reale, che nel suo Paradisi in Sole Paradisus Terrestris (1629) ci ha lasciato una descrizione del giardino di Lambeth e delle sue collezioni di piante rare. |
John Tradescant il giovaneJohn Tradescant il giovane (1608-1662) era figlio di John il Vecchio. Nacque a Meopham, nel Kent, e nel 1619 incominciò a frequentare la King School a Canterbury. Collaborò con il padre nella gestione e nell'arricchimento dell'Arca. Tra il 1628 e il 1637 viaggiò in Virginia (talvolta gli sono accreditati tre viaggi, ma la circostanza è negata dai biografi più recenti), dove raccolse piante come Liriodendron tulipifera, Taxodium distichium e alcune varietà di Magnolia.
Alla morte del padre ne assunse l'incarico come giardiniere del re e della regina, attività presto interrotta dallo scoppio della guerra civile (1642-1651). Presumibilmente Tradescant, strettamente legato al re e alla nobiltà di corte, ebbe a soffrirne, ma una nota di pagamento da parte del Parlamento ci informa che in qualche modo riuscì a destreggiarsi. L'Arca sopravvisse alla bufera ed egli ne descrisse le collezioni nel catalogo Museum Tradescantianum, or A collection of rarieties preserved at South-Lambeth near London, pubblicato per la prima volta nel 1658. Sebbene meno ammirato del padre - i contemporanei tendono a descriverlo come un uomo rozzo e sgradevole - anch'egli diede un enorme contributo al giardinaggio, introducendo in Inghilterra decine di piante nord americane. Importantissimo fu l'apporto all'Arca che arricchì di moltissimi oggetti, soprattutto americani. Quando il suo unico figlio maschio morì, decise di mantenere intatta la collezione e di farla pervenire all'università di Oxford, assicurandosi però che la moglie Ester ne godesse l'usufrutto. Nel frattempo aveva fatto amicizia con il collezionista Elias Ashmole, che l'aveva aiutato nella revisione della seconda edizione del Museum Tradescantianum; nel testamento lasciò a lui la collezione, convinto che avrebbe collaborato con la vedova. Invece Ashmole le negò ogni diritto; ne seguì una lunga controversia legale che si concluse con la vittoria dell'astuto collezionista. Qualche tempo dopo Ester fu trovata annegata nel suo giardino e fu sepolta insieme al marito e al suocero nella tomba di famiglia di Lambeth che, arricchita di una lapide celebrativa, si trova oggi nel giardino del Garden Museum, ospitato nella chiesa sconsacrata di St. Mary a Lambeth. |
Fonti
F. Terry, Tradescant family, The Vauxhall Society, http://www.vauxhallcivicsociety.org.uk/history/tradescant-family/
A. Almond, John Tradescant the Elder & son, http://people.elmbridgehundred.org.uk/biographies/biography.asp?id=43
I Tradescant, collezionisti di piante e di curiosità, https://londonse4.wordpress.com/2013/04/14/i-tradescant-collezionisti-di-piante-e-curiosita/
K. Colquhoun, Risking their lives for plants, http://www.telegraph.co.uk/culture/books/3656056/Risking-their-lives-for-plants.html
F. Terry, Tradescant family, The Vauxhall Society, http://www.vauxhallcivicsociety.org.uk/history/tradescant-family/
A. Almond, John Tradescant the Elder & son, http://people.elmbridgehundred.org.uk/biographies/biography.asp?id=43
I Tradescant, collezionisti di piante e di curiosità, https://londonse4.wordpress.com/2013/04/14/i-tradescant-collezionisti-di-piante-e-curiosita/
K. Colquhoun, Risking their lives for plants, http://www.telegraph.co.uk/culture/books/3656056/Risking-their-lives-for-plants.html