Olaus Rudbeck il vecchio e Olaus Rudbeck il giovane
A leggere le loro vite, i Rudbeck mi hanno ricordato i due Alexandre Dumas père et fils: eccessivo, estroverso, il primo; molto più contenuto, con una vena presumibilmente sentimentale, il secondo. Certo in entrambi i casi i figli dovettero sopportare un padre decisamente ingombrante.
Olaus Rudbeck il vecchioOlaus Rudbeck il vecchio (1630-1702) è considerato il fondatore della scienza svedese. Era figlio del vescovo Johannes Rudbeckius, cappellano di Gustavo II Adolfo. Nel 1651, a 21 anni, quando era ancora studente all’Università di Uppsala, fu uno degli scopritori del sistema linfatico. L’anno successivo presentò le sue ricerche alla regina Cristina che gli assegnò una borsa per completare gli studi a Leida in Olanda. Poco prima di partire pubblicò le sue scoperte; la priorità della scoperta gli fu però contestata dall’anatomista danese Thomas Bartholin che era giunto indipendentemente alle stesse conclusioni; la loro disputa (che anticipa quella tra Leibnitz e Newton, ricordandoci quanto sanno essere litigiosi gli scienziati) si trascinò per anni.
Intanto il vulcanico Olaus, dopo un soggiorno di un anno in Olanda, ritornò a Uppsala dove incominciò a impegnarsi nei campi più diversi: nel 1657 fondò l’Orto botanico; nel 1660 fu nominato professore di medicina e botanica; tra il 1662-63 fece costruire un teatro anatomico con una caratteristica cupola (denominato Gustavianum) che ancora oggi è uno degli edifici più significativi della città. Oltre alla medicina e alla botanica, i suoi interessi includevano l’astronomia, la linguistica, la storia, l’archeologia, la musica. Per una visita virtuale al Gustavianum fate una capatina in questo sito, dove troverete anche un breve filmato. Gli interessi di Rudbeck il vecchio includono anche l’ingegneria, l’invenzione di trappole per pesci, ponti girevoli, mulini a vento; organizzò un servizio postale tra Stoccolma e Uppsala e dotò la città di un acquedotto. Per altro, considerava che non dovesse esserci una separazione tra studi teorici e applicazione pratica; a suo parere l’università doveva formare anche “maestri muratori, carpentieri, costruttori di mulini e fontane”. I suoi studenti erano coinvolti nelle sue innumerevoli attività pratiche, tra cui l’allestimento di spettacoli pirotecnici, un’altra delle passioni del focoso maestro. |
Olaus il vecchio è considerato il padre dell’archeologia svedese: condusse scavi nelle tombe a tumulo e, notando come l’humus si depositi in strati regolari, fu anche un precursore della moderna stratigrafia. Gli interessi archeologici lo portarono a scrivere la sua opera più discussa, Atland eller Manheim, o Atlantica, nella quale riversò tutta la sua erudizione linguistica, storica, archeologica allo scopo di dimostrare che la Svezia, identificata con la mitica Atlantide, poteva vantare una priorità rispetto alla Grecia e a Roma come culla della civiltà umana. Il libro fu pubblicato contemporaneamente in due lingue: latino e svedese, con il testo bilingue su due colonne affiancate.
Per quanto a noi possa sembrare bizzarra, in realtà l’opera rispondeva all’obbiettivo politico di fornire le basi ideologiche alla potenza svedese, in stretto collegamento con il disegno del re Carlo XI. La tesi è sostenuta in modo convincente da Muriel Marchal nel suo articolo sul ruolo di legittimazione di Atlantica. In campo botanico, oltre alla creazione dell’Orto botanico di Uppsala, la sua opera più importante è Campi Elysii (1701-1702), una descrizione delle piante allora conosciute, realizzata in collaborazione del figlio Olaus il giovane. In vista dell'opera, negli anni raccolse qualcosa come 11000 xilografie che andarono perdute nell’incendio che distrusse Uppsala nel 1702, insieme a quasi tutti gli esemplari dei Campi Elysii. Benché ultra settantenne, Olaus dimostrò ancora una volta la sua grinta dirigendo le operazioni di salvataggio; tuttavia la perdita della casa e di buona parte della sua opera deve averne fiaccato la fibra, visto che morì pochi mesi dopo. I contemporanei lo descrivono come un uomo deciso, dal carattere imperioso, dotato per di più di una voce stentorea che ne faceva un ottimo cantante. |
Olaus Rudbeck il giovaneFiglio di tanto padre, e per lo più suo omonimo, Olaus Rudbeck il giovane (1660-1740) nacque a Uppsala dove trascorse gran parte della vita. Avviato alla botanica e alla medicina dal padre, nel 1686 si mise in luce partecipando a un dibattito accademico (disputatio) sulla propagazione delle piante, che gli valse una borsa di studio offerta dalla regina Ulrika Eleonora. Grazie ad essa poté recarsi in Inghilterra, Germania e Olanda dove si laureò in medicina a Utrecht nel 1690. Tornato in patria partecipò a una spedizione naturalistica in Lapponia commissionata dal re Carlo XI; la potenza militare della Svezia essendo legata alla disponibilità di ferro, la spedizione si proponeva di esplorare in particolare le risorse minerarie delle montagne. Rudbeck ritrasse paesaggi, fiori e uccelli in delicati acquarelli che raccolse nell’opera Lapponia illustrata; purtroppo il manoscritto andò perduto nell’incendio di Uppsala e ne rimangono solo 215 tavole relative agli uccelli. Egli fu infatti un pioniere degli studi ornitologici, a cui dedicò conferenze tra il 1727 e il 1731. Il suo Libro degli uccelli è un’opera di grande valore artistico e naturalistico.
Come abbiamo già visto, collaborò con i padre alla stesura dei Campi Elysii; divenne anch’egli professore di medicina e botanica e una figura influente dell’Università di Uppsala (di cui fu anche rettore) e in questa veste fu il mentore del giovane Linneo. Dapprima lo assunse come precettore dei figli, poi ne favorì la carriera accademica affidandogli le prime lezioni. A quanto pare, tra i due si strinse anche un legame di amicizia. Negli ultimi anni della sua vita i suoi interessi si concentrarono sugli studi linguistici, sulla scia delle teorie paterne. In particolare, partendo dal racconto biblico della torre di Babele, cercò di ricollegare la lingua sami (che aveva incontrato nel suo viaggio in Lapponia) con l’ebraico. Morì nel 1740. |
Fonti
Olof Rudbeck, http://www.uu.se/en/about-uu/history/rudbeck/
From Anatomy to Atlantis, Lost manuscripts, http://lostmanuscripts.com/2012/11/14/from-anatomy-to-atlantis/
G. Eriksson, Olaus Rudbeck as scientist and professor of medicine [abstract], http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16025602
M. Marchal, Légitimer le pouvoir royal suédois à travers une nouvelle construction de l’histoire nationale de Suède, Diacronie, https://diacronie.revues.org/983
Olof den yngre, https://sv.wikipedia.org/wiki/Olof_Rudbeck_den_yngre
Olof Rudbeck, http://www.uu.se/en/about-uu/history/rudbeck/
From Anatomy to Atlantis, Lost manuscripts, http://lostmanuscripts.com/2012/11/14/from-anatomy-to-atlantis/
G. Eriksson, Olaus Rudbeck as scientist and professor of medicine [abstract], http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16025602
M. Marchal, Légitimer le pouvoir royal suédois à travers une nouvelle construction de l’histoire nationale de Suède, Diacronie, https://diacronie.revues.org/983
Olof den yngre, https://sv.wikipedia.org/wiki/Olof_Rudbeck_den_yngre