SantirSantir, o Bapa Santir, ovvero "padre Santir", era un montanaro di etnia sundanese che nel 1822 viveva in un villaggio ai piedi del monte Salak, nell'isola di Giava, e accompagnò Blume nella sua esplorazione della montagna. Tutto ciò che sappiamo di lui si deve al breve ritratto che Blume ne tracciò nel primo volume del Catalogo dell'Erbario di Stato di Leida, dedicandogli il genere Santiria. Scrivendone nel 1850, Blume afferma che allora era già defunto e che non avrebbe mai potuto dimenticarlo, essendo quasi il tipo perfetto del Sundanese. Definisce quindi questi ultimi una popolazione mansueta, dotata di bontà d'animo, di costumi integri, industriosa, di animo nobile e virtuoso. Ne elogia anche la conoscenza sia della storia patria, sia della natura della loro isola, superiore a quella di molti cosiddetti popoli civilizzati. A Giava aveva incontrato poche persone più competenti sul regno vegetale di Bapa Santir, che gli fu guida fedelissima e espertissima. Conclude affermando che se le sue esplorazioni ebbero qualche successo, lo deve soprattutto a Bapa Santir e più in generale all'aiuto degli indigeni, indispensabile per i ricercatori europei che operano in una natura così ostile.
Un breve cenno a Bapa Sanrtir si trova anche nel quarto volume di Flora Javae, in cui lo definisce il "montanaro Bapa Santir, il più diligente dei miei servitori" e ricorda che gli procurò un ramo di Engelhardia rigida con fiori maschili. |
Fonti
C.L. Blume, Museum botanicum Lugduno-Batavum, sive, Stirpium exoticarum novarum vel minus cognitarum ex vivis aut siccis brevis expositio et descriptio, Lugduni-Batavorum : E.J. Brill,1849-[56], Vol. 1, p. 210
C.L. Blume, Museum botanicum Lugduno-Batavum, sive, Stirpium exoticarum novarum vel minus cognitarum ex vivis aut siccis brevis expositio et descriptio, Lugduni-Batavorum : E.J. Brill,1849-[56], Vol. 1, p. 210