Carlo BerteroCarlo Giuseppe Luigi Bertero (1789-1831) nacque a Santa Vittoria d'Alba da Guiseppe e Anna Maria Abrigo. Nella sua formazione ebbero grande influenza F. G. Gardini, fisico con importanti studi sui fenomeni elettrici, e il nipote di quest'ultimo, il medico G. Camisola, da cui apprese le tecniche per erborizzare. Trasferitosi a Torino, si iscrisse alla facoltà di medicina e frequentò le lezioni di G.B. Balbis, di cui divenne intimo amico. Laureatosi nel 1811 con una tesi in cui studiava le specie indigene da utilizzare in sostituzione dei semplici esotici, quasi subito divenne segretario del Jury de Médicine, carica che mantenne fino al 1814, quando, al ritorno dei Savoia, diede le dimissioni, lasciando anche gli studi.
Rientrato ad Alba, erborizzò sulle Alpi (Monceniso), nell'Albese e nelle Langhe. Nel 1816, munito di lettere di presentazione di Balbis, si recò a Parigi con l'intento si approfondire le sue conoscenze botaniche in vista di una spedizione alla ricerca di piante esotiche. Grazie a Peerson ottenne un ingaggio come medico di bordo sulla Guadalupe, con la quale alla fine del 1816 raggiunse l'isola omonima, dove si trattenne circa un anno e mezzo, alternando alla professione medica le ricerche botaniche. Tra 1818 e 1821 visitò quindi St. Thomas, St. Croix, Portorico, Hispaniola e la costa della Colombia; dopo una breve sosta in Giamaica, rientrò quindi in Francia. Qui si trattenne qualche tempo presso Balbis, quindi rientrò ad Alba. Anche durante questo secondo soggiorno piemontese esplorò varie parti della regione, tra cui l'area di Entracque; nel 1824 collaborò brevemente con Moris che stava erborizzando in Sardegna. Alla morte della madre, avvenuta all'inizio del 1827, lasciò definitivamente l'Italia, recandosi nuovamente a Parigi, con l'intenzione di iniziare una seconda spedizione in luoghi esotici. Su suggerimento di Candolle, scelse il Cile, per il quale si imbarcò, di nuovo come medico di bordo, a settembre di quell'anno, per giungervi a febbraio 1828. Sempre alternando la professione medica con la ricerca, tra il 1828 e il 1830 esplorò le regioni centrali del paese, raccogliendo ingenti collezioni, che inviava in Europa a Delessert e, per suo tramite, a Balbis, Colla, Candolle. Presentò le piante raccolte in Cile nella sua unica pubblicazione, Lista de plantas que han sido observada en Chili por el Doctor B. en 1828, di taglio divulgativo, che non contenendo descrizioni secondo le regole prescritte non è considerata valida al fine dell'assegnazione dei nomi botanici. Dal Cile insieme al viaggiatore inglese A. Caldeleugh visitò Mas a Tierra dell'arcipelago delle Juan Fernández, primo botanico professionista a esplorare quell'area di notevole interesse floristico. Nel settembre 1830 partì per Tahiti su invito del commerciante di origine belga Morenhout; nell'aprile 1831, durante il viaggio di ritorno verso Valparaiso, la nave dovette fare naufragio, visto che se ne perdette ogni notizia. Sulle complicate vicende delle collezioni di Bertero si veda il post. |
Fonti
I. Spada Sermonti, Bertero Carlo Giuseppe Luigi, http://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-giuseppe-luigi-bertero_(Dizionario-Biografico)/
C. Borri, Dalle Americhe all'Europa: la sfortunata trasmigrazione degli erbari di Carlo Luigi Giuseppe Bertero (1789-1831), "Altre modernità", n. 10, nov. 2013
P. G. Delprete, G. Forneris, A, Pistarino 2002, Carlo Bertero (1789-1831) in the New World, "Brit. Org/Sida" 20 (2)
I. Spada Sermonti, Bertero Carlo Giuseppe Luigi, http://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-giuseppe-luigi-bertero_(Dizionario-Biografico)/
C. Borri, Dalle Americhe all'Europa: la sfortunata trasmigrazione degli erbari di Carlo Luigi Giuseppe Bertero (1789-1831), "Altre modernità", n. 10, nov. 2013
P. G. Delprete, G. Forneris, A, Pistarino 2002, Carlo Bertero (1789-1831) in the New World, "Brit. Org/Sida" 20 (2)