Wilhelm Heinrich SchottDedicatario di Schottarum e Schottariella Se ne parla nel post Wilhelm Heinrich Schott, il papà delle Araceae Wilhelm Heinrich Schott (1794-1866) nacque a Brno, che all'epoca faceva parte dell'Impero austriaco. A sette anni si trasferì a Vienna dove il padre lavorava come giardiniere capo dell'Orto botanico universitario. Anche se non conseguì alcun titolo accademico, ebbe così modo fin dall'infanzia di frequentare i più eminenti botanici del tempo e di assistere alle lezioni di botanica, agraria e chimica. Adolescente, iniziò a lavorare come aiutante giardiniere sotto il padre. Nel 1815 fu nominato giardiniere a Palazzo Belvedere, con la cura delle piante autoctone.
Nel 1817 Franz Joseph von Jacquin, di cui era stato allievo, lo propose come giardiniere della spedizione austriaca in Brasile. Schott rimase in Brasile fino al maggio 1821; a Rio creò un giardino di acclimatazione annesso all'ambasciata astriaca, ma, soprattutto tra il 1819 e il 1820 poté anche compiere alcune spedizioni botaniche a medio raggio. Rientrato a Vienna nell'estate 1821, rioccupò il suo posto al Belvedere, dapprima come assistente poi come giardiniere capo; a Belvedere creò uno dei primi giardini esclusivamente dedicati alle piante alpine. Nel 1845 come direttore del guardino e dello zoo reale passò a Schönbrunn, di cui nel 1852 diresse la ristrutturazione secondo la moda del giardino paesaggistico all'inglese. Mantenne l'incarico fino alla morte, nel 1865. All'attività di giardiniere di successo, molto noto per aver introdotto diverse specie esotiche, affiancò uno studio assiduo, dedicato in particolare alla famiglia delle Araceae. I suoi primi lavori furono brevi articoli pubblicati sulla rivista Wiener Zeitschrift für Kunst, Literatur, Theater und Mode. Seguì una prima sistematizzazione in Meletemata botanica (in collaborazione con Stephan Ladislaus Endlicher), pubblicata nel 1832. Nei vent'anni successivi Schott pubblicò solo due lavori estranei alla famiglia, uno sulle Rutaceae e l'altro sulle felci. Questo lungo periodo non fu di attività ma di studio; in contatto con molti colleghi che operavano in zone tropicali e gli inviavano nuove Araceae, studiò sistematicamente e mise a confronto una vasta collezione di Araceae, avvalendosi tanto di esemplari di erbario quanto delle piante vive che coltivava nelle serre di Schönbrunn. Quando ritenne di essere giunto a conclusioni scientificamente supportate, le pubblicazioni si susseguirono a valanga: Aroideae (1853-1857), Synopsis Aroidearum (1856), Genera Aroidearum Exposita (1858), Prodromus Systematis Aroidearum (1860), il suo capolavoro, in cui espose il ptoprio sistema di classificazione perfezionato nell'arco di uno studio quarantennale. Contemporaneamente, diede alle stampe una magnifica raccolta di litografie in 4 volumi, Icones Aroidearum (1857-58). In questo periodo di iperattività, pubblicò anche dozzine di brevi articoli, usciti prevalentemente su Oersterichisches Botanisches Wochenblatt. Nel 1878, 14 anni dopo la sua morte, venne infine pubblicato, a cura di J.J. Peyritsch, un magnifico in folio illustrato con testi di Schott dedicato alle Araceae raccolte nel Brasile orientale durante la spedizione finanziata nel 1859-60 dall'arciduca Ferdinando Massimiliano, più tardi imperatore del Messico come Massimiliano I. |
Fonti
Heinrich Wilhelm Schott, http://www.aroid.org/genera/philodendron/schott.php
S. Mayo, J.Bogner, P. Boyce. "The acolytes of the Araceae", Curtis's Botanical Magazine 12, no. 3 (1995): 153-68
H. Riedl, "Heinrich Wilhelm Schott", Taxon, Vol. 14, No. 7 (Sep., 1965), pp. 209-213
Heinrich Wilhelm Schott, http://www.aroid.org/genera/philodendron/schott.php
S. Mayo, J.Bogner, P. Boyce. "The acolytes of the Araceae", Curtis's Botanical Magazine 12, no. 3 (1995): 153-68
H. Riedl, "Heinrich Wilhelm Schott", Taxon, Vol. 14, No. 7 (Sep., 1965), pp. 209-213