Horsfieldia Willd. C.L. von Willdenow, Species Plantarum, Editio quarta 4(2): 872, 1806
In onore di Thomas Horsfield Se ne parla nel post Horfield, pioniere dell'esplorazione di Giava
Horsfieldia è un genere della famiglia delle Myristicaceae che comprende un centinaio di alberi sempreverdi delle foreste pluviali dell'Asia sudorientale e del Pacifico, diffusi in un'area che va dall'India alle Isole Salomone. Anche se ne fanno parte anche qualche arbusto e qualche albero di alto fusto, nella maggior parte dei casi si tratta di alberi di medie dimensioni. Alcune specie riparie sono caratterizzate da radici a contrafforte o pneumatofori; hanno foglie sempreverdi, intere, per lo più distiche, da oblungo-ellittiche a lanceolate, di consistenza papiracea. Dioiche, hanno piccoli fiori maschili o femminili raccolti in infiorescenze molto ramificate. I frutti (eduli in alcune specie) sono bacche che contengono un certo numero di semi avvolti in un arillo. Molto simile al genere Myristica (cui appartiene la noce moscata), da cui si distingue per alcune particolarità dei fiori e dei frutti, è caratterizzato da un'alta speciazione; la maggior parte delle specie è endemica di un'area limitata; il maggior numero delle specie si ha in Nuova Guinea (30 specie circa) e nel Borneo.
Uno sguardo su...
Horsfieldia irya (Gaertn.) Warb. è una specie presente in diverse formazioni forestali in una vasta area del sud est asiatico che va da Sri Lanka alle Isole Salomone, passando per l'Indocina, l'Indonesia e la Nuova Guinea. E' un albero alto fino a 40 metri, in genere sorretto da radici a contrafforte, con corteccia bruna, con fessure poco profonde, che essuda una sostanza rossastra e collosa. Le foglie, alternate, oblungo-ellittiche, 10-35 cm x 3-9, hanno lamine membranose, con macchie irregolari bianche sulla pagina superiore. Le grandi infiorescenze hanno fiori gialli; quelle maschili hanno fiori più piccoli di quelli femminili. I frutti sono bacche tondeggianti, giallo-aranciato, che contegno semi rotondi coperti da arilli rosso-aranciato. La grande diffusione di questa specie (presente in tutto l'aerale del genere) è probabilmente dovuta alla struttura dei semi, dotati di una cavità, che ne facilita la dispersione per fluttuazione sulle acque marine.
Horsfieldia iryaghedhi Warb. è originario di Sri Lanka, dove è ormai rarissima o estinta in natura, mentre è diffusa in coltivazione anche in altri paesi come ornamentale; per la produzione della cera è stata introdotta a Giava e in Malesia. E' un alberello alto da 5 a 25 metri, con corteccia grigiastra con macchie più scure e foglie da ellittiche a oblungo-lanceolate, 10-28 cm x 4-12, con margine intero e apice acuto. I fiori maschili hanno perianzio a due o tre lobi; raccolti in infiorescenze più grandi di quelle femminili, sono intensamente profumati, con un profumo che ricorda quello del sandalo. I frutti sono glomeruli da ellisoidali a oblungo-elissoidali, prima verdastri poi aranciati; previa cottura, se ne ricava una cera. La corteccia e le foglie sono utilizzate nella medicina ayrvediuca; a Ceylon è un albero sacro perché si ritiene che alla sua ombra il sedicesimo Buddha abbia raggiunto l'illuminazione.
Horsfieldia kingii (Hook. f.) Warb. è originaria delle foreste dense, tra 800 e 1200 m d'altitudine, della Cina meridionale, dell'India (Assam e Sikkim) e della Thailandia settentrionale. E' un alberetto alto fino a 12 metri con corteccia marrone scuro, foglie in gruppi di 3-5, da obovate a lanceolate, di consistenza papiracea, con base arrotondata e apice acuto. Le infiorescenze maschili ascellare sono lunghe fino a 15 cm, quelli femminili fino a 7 cm. I frutti ovoidali contengono un arillo giallo vivo; sono eduli e vengono utilizzati come sostituto della noce di betel. Il nome specifico ricorda George King (1840-1909) studioso tra l'altro delle Myristicaceae indiane.