Louis Ramond de CarbonnièresLouis-François-Élizabeth Ramond (1755–1827) nacque a Strasburgo, figlio del tesoriere delle guerre Pierre-Bernard Ramond, originario della Francia meridionale, e dell'alsaziana di origine tedesca Reine-Rosalie Eisentraut. Da precettori privati, ricevette un'educazione tanto letteraria quanto scientifica, nonché poliglotta (oltre al francese e al tedesco, conosceva perfettamente l'inglese e studiò anche il russo). Seguì poi gli studi di legge all'università di Strasburgo, divenendo avvocato nel 1777. Un compagno di studi, il poeta tedesco J. M. R. Lenz, lo avvicinò al preromanticismo tedesco dello Sturm und Drang. Nel 1777 pubblicò il dramma in versi Les Dernières Aventures du jeune d’Olban, fortemente influenzato dai Dolori del giovane Werther di Goethe.
Dopo la laurea, anche per superare una delusione amorosa, partì per un viaggio in Svizzera, nel corso del quale incontrò diverse personalità della scienza e delle lettere, e scoprì la passione per la montagna. I paesaggi elvetici gli ispirarono le Élégies, pubblicate nel 1778. Quindi si trasferì a Parigi dove pubblicò En 1779, Ramond et son père s’installèrent à Paris. En 1780, pubblicò un dramma romantico e storico, La Guerre d’Alsace pendant le Grand Schisme d’Occident, senza incontrare il successo che sperava. Ritornato a Strasburgo nel 1781, entrò al servizio del cardinale di Rohan come segretario e consigliere privato. Alla corte del cardinale, incontrò Cagliostro, di cui fu per qualche tempo ammiratore e seguace. Coinvolto in tutti gli intrighi del suo datore di lavoro, ebbe anche una parte nel famoso affare della collana; nel 1786 lo accompagnò in esilio alla Chiaise-Dieu e nel 1787 nella stazione termale pirenaica di Barèges. Mentre il cardinale passava le acque, affidato alle cure del dottor Bargella, ispettore delle acque, Ramond (che ora si faceva chiamare Ramond de Carbonnières) trascorse l'estate a esplorare il settore centrale della catena, sia per passione alpinistica, sia per studiare la formazione geologica di quelle montagne. Nel 1788, quando il cardinale poté rientrare a Strasburgo, si licenziò e si spostò a Parigi, deciso a diventare uno scienziato, frequentò i corsi del Jardin des Plantes e nel 1789 pubblicò Observations faites dans les Pyrénées, pour servir de suite à des observations sur les Alpes. Allo scoppio della Rivoluzione, si impegnò attivamente in politica. Eletto all'assemblea legislativa nel 1791 come deputato di Parigi, divenne un membro di spicco del club dei Foglianti, aderendo alle posizioni di La Fayette. Con la radicalizzazione della rivoluzione e il prevalere dei giacobini, decise di lasciare prudentemente Parigi e si rifugiò a Barèges, riprendendo l'esplorazione delle montagne. Arrestato come controrivoluzionario nel gennaio 1794, fu detenuto nel carcere di Tarbes fino a novembre, rischiando anche a condanna a morte. Dopo la liberazione, si stabilì a Bagnères-de-Bigorre, ospite di Bargella, deciso a dedicarsi esclusivamente alla scienza. Entrò in corrispondenza con eminenti botanici e geologi e riprese le esplorazioni. Nel 1796 fu nominato professore di scienze naturali alla Ecole centrale di Tarbes, coinvolgendo nelle sue esplorazione in quota i suoi studenti. Orami era un riconosciuto specialista della flora di quota e della geologia dei Pirenei, coinvolto in una disputa con Picot de Lapeyrouse sulla natura, primitiva o secondaria, dell'asse centrale dei Pirenei. Nell'agosto del 1797, insieme allo stesso Lapeyrouse e un nutrito gruppo di studenti, tentò per la prima volta la scalata del Mond Perdu, ripetendo il tentativo qualche giorno dopo. Anche se la montagna rimaneva inviolata, le due spedizioni avevano fornito le prove della natura secondaria dei Pirenei centrali, con il rinvenimento di numerosi fossili di origine marina. I due tentativi, insieme alle esplorazioni condotte nelle aree adiacenti, furono esposti in Voyages au Mont-Perdu et dans la partie adjacente des Hautes-Pyrénées (1801) che ottenne il riconoscimento degli ambienti scientifici e gli assicurò l'ammissione all'Istitut de France. Intanto Ramond, che nel 1800 alla chiusura dell'Ecole centrale, era rientrato a Parigi, si era avvicinato a Napoleone e dal 1800 al 1806 fu membro del corpo legislativo, dividendo il suo tempo tra i mesi invernali, trascorsi nella capitale per partecipare alle sedute, e quelli estivi, trascorsi nei Pireni a continuare le ricerche, che ora si erano estese anche ai rilievi barometrici. Nel 1802, insieme a due guide, riuscì infine a raggiungere la vetta del Mont Perdu. Nel 1805 si sposò con Bonne-Olympe Dacier, vedova del generale Chérin e figlia dell'amico Bon-Joseph Dacier. Nel 1806 Napoleone lo nominò prefetto del Puy-de-Dôme, dandogli occasione di estendere le sue ricerche a questa interessantissima regione vulcanica; ne darà conto in Nivellement des Monts Dores et des Monts Dômes disposé par ordre de terrains (1815). Nel 1809 fu fatto barone nell'Impero e nel 1815 fu nuovamente deputato durante i Cento giorni. Nonostante ciò, non cadde in disgrazia durante la restaurazione, anzi nel 1818 fu nominato al Consiglio di Stato. Dopo la morte della sorella e del cognato, medico a Barèges, rispettivamente nel 1812 e nel 1815, non vivistò più i Pirenei e concentrò le sue ricerche sull'Alvernia. Morì a Parigi nel 1825. |
Fonti
B. Dayrat, Les botanistes et la flore de France, Paris, Publication scientifiques du Muséum, Paris, 2003, https://books.openedition.org/mnhn/1926?lang=it
A. Guyot, Ramond de Carbonnièrs "Observateur de la Nature": un prototype du poète romantique?, "Revue d'Histoire littéraire de la France", 115 (3), juillet-septembre 2015, pp. 517-530
Louis Ramond de Carbonnières, https://fr.wikipedia.org/wiki/Louis_Ramond_de_Carbonni%C3%A8res
L. Ramond de Carbonnières, Voyages au Mont-Perdu, Belin, Paris 1801
B. Dayrat, Les botanistes et la flore de France, Paris, Publication scientifiques du Muséum, Paris, 2003, https://books.openedition.org/mnhn/1926?lang=it
A. Guyot, Ramond de Carbonnièrs "Observateur de la Nature": un prototype du poète romantique?, "Revue d'Histoire littéraire de la France", 115 (3), juillet-septembre 2015, pp. 517-530
Louis Ramond de Carbonnières, https://fr.wikipedia.org/wiki/Louis_Ramond_de_Carbonni%C3%A8res
L. Ramond de Carbonnières, Voyages au Mont-Perdu, Belin, Paris 1801