Mostuea Didr. D.F. Didrichsen, Videnskabelige Meddelelser fra Dansk Naturhistorisk Forening i Kjøbenhavn 1853: 86. 1853
In onore di Jens Vahl Se ne parla nel post Gli ultimi curatori di Flora Danica
Mostuea è, insieme a Gelsemium, uno dei due generi della piccola famiglia Gelsemiacae, dell'ordine Gentianales, un tempo inclusa nella famiglia Loganiacae. Particolare è la sua distribuzione transoceanica: la maggioranza delle specie (da 3 a 7) è africana, due sono invece sudamericane. Anzi, fino a qualche anno fa era conosciuta una solo specie americana, Mostuea surinamensis Benth., della Guiana, tanto che si pensava potesse essere stata introdotta dall'Africa. Le differenze con le specie africane, e soprattutto la scoperta di una seconda specie sudamericana, la brasiliana M. muricata Sobral & Lucia Rossi, rendono molto improbabile questa ipotesi. Questo genere tropicale comprende piccoli alberi, talvolta liane, con foglie opposte, stipole membranose, infiorescenze raccolte in brevi cime terminali o ascellari; la corolla a cinque lobi è bianca, lilla o rosa, di solito gialla alla base. Il frutto è un singolare capsula appiattita a due lobi, che assomiglia a un piccolo cuore. Sotto esamineremo rapidamente le tre specie africane sicuramente riconosciute e elencate da Plant list; non ho trovato né fotografie né informazioni sufficienti sulle due specie americane.
Uno sguardo su...
Mostuea batesii Baker è originaria delle foreste pluviali dell'Africa tropicale (Cameron, Repubblica centrafricana, Gabon, Repubblica democratica del Congo), ma è anche reperibile in foreste secondarie più aperte. Il nome specifico ricorda George Latimer Bates (1863-1940), naturalista americano che fece raccolte naturalistiche in Africa occidentale alla fine dell'Ottocento. E' un arbusto eretto che può raggiungere 1,5 m, con rami pelosi da giovani, più tardi glabri; le foglie sono opposte, semplici, ellittiche o ovato-ellittiche, lunghe fino a 6 cm, pelose; infiorescenze di 1-3 fiori a imbuto con cinque petali, sepali fusi alla base, corolla bianca con base gialla portate sulle cime terminali o sui rami laterali. La radice tradizionalmente è utilizzata per combattere la sonnolenza e come afrodisiaco. Contiene alcaloidi e il suo uso continuativo può provocare problemi.
Mostuea brunonis Didr. è presente dal Ghana al Kenya ad est e dall'Angola al Mozambico a Sud; vive anche in Madagascar; il suo habitat è la foresta a galleria o la foresta pluviale, dal livello del mare a 1000 m. Il nome specifico si collega al celebre naturalista Robert Brown (1773-1858), che descrisse questa specie senza però assegnarla a un genere preciso. E' un arbusto molto ramificato, occasionalmente una liana che può raggiungere i 6 m. Foglie simili alla specie precedente, ma più grande (fino a 8 cm). I fiori, fortemente zigomorfi, raccolti in infiorescenze terminali o ascellari, hanno corolla bianca, lilla o rosa, con base e gola talvolta interamente gialla, arancio o rossa, talvolta rossa con tubo giallo. Il decotto delle radici trova diversi impieghi nella medicina tradizionale, come afrodisiaco, analgesico, febbrifugo; tuttavia la scorza della radice viene usata anche per preparare frecce avvelenate.
Mostuea hirsuta(T. Anderson ex Benth.) Baill. è presente dal Senegal al Sudan a est e dalla repubblica centrafricana all'Angola a sud. Vive nelle aree aperte delle foreste pluviali o nelle foreste secondarie, nelle foreste a galleria e nella savana, talvolta in località umide; è resistente agli incendi. E' un arbusto o un suffrutice talvolta scandente, alto fino a 2 m, con foglie opposte, ovali, appuntite, pelose da entrambe le facce. Le infiorescenze di 3-6 fiori sono dense cime terminali su corti rami laterali; i fiori, fortemente zigomorfi, hanno sepali fusi, brunastri e pelosi, corolla bianca, talvolta giallo pallido o striata di giallo alla base, tubo a forma di imbuto. Anche questa specie ha usi medicinali come analgesico, afrodisiaco, antireumatico.