Thomas JeffersonThomas Jefferson (1743-1826) nacque a Shadwell in Virginia, da Peter Jefferson, agrimensore e ricco piantatore, e Jane Randolph, membro di una delle famiglie più illustri di quella colonia. Dopo i primi studi con precettori privati, frequentò il William and Mary College, ricevendo un'educazione che integrava materie scientifiche e umanistiche e diplomandosi con il massimo dei voti. Si iscrisse quindi a giurisprudenza, laureandosi a soli vent'anni e divenendo ben presto un avvocato di successo.
Rimasto orfano a quattordici anni, aveva ereditato dal padre una notevole fortuna. Nel 1769 si stabilì a Monticello, dove fece costruire una casa padronale in stile palladiano. Tre anni dopo si sposò con Martha Wayles e ne ebbe sei figlie di cui solo due raggiunsero l'età adulta. Come il padre, divenne giudice di pace, rappresentante della contea, e membro della House of Burgesses (il parlamento della Virginia coloniale) e quindi rappresentate dell'assemblea della Virginia. Nel 1774 incominciò a farsi notare come ideologo e pensatore con il saggio Summary View of the Rights of the British America. Lo stesso anno divenne deputato del Congresso continentale e fu incaricato di stendere la Dichiarazione di indipendenza. Rientrato in Virginia, fu nuovamente eletto nel parlamento locale; come deputato si dedicò alla revisione delle leggi, elaborando in soli tre anni ben 126 disegni di legge. Dal 1779 al 1781 fu governatore della Virginia. Nel 1782 la morte di parto della moglie lo spinse ad accettare l'incarico di rappresentante diplomatico a Parigi, dove visse fino al 1789, prendendo parte attiva alle discussioni che portarono alla rivoluzione francese, cui guardò con simpatia. Viaggiò anche in diversi paesi europei. Rientrato in patria nel 1789, fu nominato da Washington segretario di Stato. In attrito con il segretario del Tesoro Alexander Hamilton, insieme a Madison e Monroe fondò il Partito Democratico-Repubblicano. Nel 1793 si ritirò momentaneamente dalla vita politica, ma nel 1796, sconfitto da Adams nelle elezioni presidenziali per soli cinque voti, divenne vicepresidente, con il compito di presiedere il senato. Nel 1797 venne eletto presidente della American Philosophical Society. Nel 1800, in un clima piuttosto acceso e caratterizzato da gravi problemi procedurali, fu eletto terzo presidente degli Stati Uniti, benché il suo partito avesse perso le elezioni e fosse in minoranza. Uno degli eventi più importanti della sua presidenza fu l'acquisto della Louisiana dalla Francia, che ampliando i confini del paese rese ancora più necessaria l'esplorazione del territorio americano. Jefferson volle fortemente la spedizione di Lewis e Clark (1804-1806) che per la prima volta raggiunse le sponde del Pacifico. La sua politica estera fu caratterizzata dal tentativo di mantenere la neutralità nel conflitto tra Francia e Gran Bretagna, mentre quella interna dall'impegno per la riduzione del debito pubblico. Nel 1805 ottenne il secondo mandato, questa volta vincendo con largo margine. Terminato il mandato, nel 1809 si ritirò a vita privata, tornando a Monticello di cui già da qualche anno aveva intrapreso la completa ristrutturazione. Si impegnò anche attivamente nella creazione dell'Università del Virginia, di cui progettò gli edifici e fu il primo rettore. Gli ultimi anni della sua vita furono funestati da gravi problemi economici, in gran parte causati dalle ingenti spese sostenute per la ristrutturazione di Monticello. Morì nel 1826. |
Fonti
Thomas Jefferson, una breve biografia, https://www.monticello.org/site/jefferson/thomas-jefferson-una-breve-biografia-italiano
Thomas Jefferson, https://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Jefferson
Thomas Jefferson, una breve biografia, https://www.monticello.org/site/jefferson/thomas-jefferson-una-breve-biografia-italiano
Thomas Jefferson, https://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Jefferson