Casimiro GomezDedicatario di Casimiroa Se ne parla nel post Chi era Casimiro Gomez ovvero il nazionalismo in botanica Poche notizie ci sono giunte su Casimiro Gomez, eroe della guerra per l'indipendenza del Messico. Ignota è la sua data di nascita. Sappiamo che era un indio della tribù otomì e nacque nel villaggio di El Cardonal, nello stato di Hidalgo. Di famiglia poverissima, ancora bambino si unì alle carovane che trasportavano a Città del Messico diverse merci; rimasto orfano, fu adottato dal commerciante spagnolo Pedro Marcos Gutiérrez. Nel 1810, allo scoppio dei movimenti indipendentisti, tornò al villaggio natale dove organizzò l'insurrezione di un gruppo di indios otomì; riunita una forza che secondo varie fonti si aggirava intorno al migliaio di uomini, si autoproclamò colonnello. Dovette essere un capo guerrigliero con notevoli capacità di comando e azione, secondo la testimonianza di un altro capo degli insorti, Francisco Lorenzo de Velasco, che nel 1812 scrive di lui a Rayón: "A forza di talento ha saputo formare un battaglione, con un buon grado di subordinazione delle truppe, contro le quali si infrangono le forze del nemico, benché superiori". Proprio insieme a Rayón partecipò alla più illustre delle sue azioni militari, segnalandosi per sue prove di valore nell'attacco al villaggio di Ixmiquilpan, nel circondario del Carmen. Si unì quindi a Julián Villagrán; quando questi venne sconfitto dallo spagnolo Casasola al Cerro de las Minas, decise di accettare l'indulto offerto dai realisti a quanti si fossero arresi e avessero deposto le armi. Con una lettera al comandante spagnolo, offrì la resa propria, di 1700 indios e delle armi. Si consegnò a Iximiquilpan insieme a una parte dei suoi uomini (in realtà, secondo il rapporto ufficiale dello stesso Casasola, gli indios che si presentarono furono circa 600) e fu liberato.
Approfittò della liberazione per tornare in montagna e riprendere la lotta; nel 1814 nella sierra di Metztitlán inflisse parecchie perdite agli spagnoli. Nel 1815 vinse i realisti in varie scaramucce nel distretto di Tenango de Doria; inseguito dal capitano realista Antonio Castro, fu da questi sorpreso il 2 novembre 1815 nella Hacienda de Tenango. Sconfitto e catturato fu portato a Tenancingo dove fu immediatamente fucilato; il cadavere fu decapitato e la testa fu esposta nel burrone di Santa Mónica, una comunità di Tenango de Doria che era stata teatro delle sue scorrerie. Fonti Casimiro Gomez, http://www.hidalgo.gob.mx/page/historia/personajes_ilustres |