Charles PlumierCharles Plumier (1646-1704) nacque a Marsiglia in una famiglia di artigiani. A sedici anni entrò nell'ordine dei frati minimi (appartenente alla famiglia francescana, era particolarmente rigoroso nell'imporre pratiche penitenziali, tra cui una dieta priva di carne, uova, latticini); poté così proseguire gli studi, dimostrando particolare interesse per la matematica, le scienze naturali e grandi doti di disegnatore. Inviato a Roma, presso il convento dei minimi di Trinità dei Monti, studiò botanica con padre Philippe Sergeant che egli più tardi descriverà come colui che l'aveva iniziato all'amore alle piante. Ebbe anche modo di seguire le conferenze del botanico siciliano Paolo Silvio Boccone, al tempo una celebrità internazionale. Va sottolineato che, diversamente dalla maggior parte dei botanici del suo tempo, Plumier non era medico e non aveva una formazione accademica; proprio per questo, probabilmente, non vedeva la botanica come ancella della medicina e della farmacia, ma come un campo di studi autonomo dotato di pari dignità.
Tornato in Francia, visse nel convento dei minimi di Bornes (oggi Bornes le Mimosas); gli venne tuttavia concesso di compiere spedizioni botaniche nella Francia meridionale, esplorando le Isole Hyères (un paradiso botanico anche oggi), la Provenza e il Delfinato. Si racconta che proprio in occasione di una passeggiata botanica avesse conosciuto i naturalisti Pierre Joseph Garidel e Joseph Pitton de Tournefort, che poi avrebbe accompagnato nelle loro esplorazioni. Tutti questi botanici sono provenzali e appartenevano a quegli stessi circoli e accademie cui facevano capo personaggi come Pierre Magnol e Michel Bégon. Fu proprio grazie a quest'ultimo che, nel 1689, quando aveva già 43 anni, la vita del frate botanico cambiò all'improvviso. Guy-Crescent Fagon, medico del Re sole e direttore del Giardino botanico (Jardin du roi) di Parigi, su richiesta del sovrano chiese a Bégon di indicargli un botanico da inviare nelle Antille francesi alla ricerca della pianta da cui si ricavava il chinino, Cinchona officinalis. Bégon fece il nome di un altro marsigliese, Joseph-Donat de Surian, che aveva eccellenti competenze farmaceutiche, chimiche e erboristiche, ma conosceva poco la botanica. Si decise dunque di affiancargli Plumier. I due avrebbero dovuto dividersi i compiti: Surian avrebbe raccolto le piante e ne avrebbe studiato le proprietà farmaceutiche, Plumier avrebbe disegnato e descritto gli esemplari. Surian e Plumier raggiunsero la Martinica e per diciotto mesi esplorarono quest'isola e Haiti. Alla fine del viaggio però tra i due ci fu una rottura, che gli storici non sono riusciti a spiegare del tutto. Plumier era persona dolcissima, addestrato da oltre vent'anni di convento all'umiltà e al sacrificio di sé; d'altra parte Surian era un uomo gretto, di avarizia leggendaria. In ogni caso, al loro ritorno in Francia presentarono separatamente i risultati del loro lavoro. Il re fu così soddisfatto dei risultati conseguiti da Plumier (anche se il suo erbario era andato perduto in un naufragio, si erano salvati i disegni e le annotazioni) che lo nominò Primo botanico del re (Premier botaniste du roi). D'altra parte, il frate minimo non portò rancore al vecchio compagno di viaggi, visto che gli dedicò il genere Suriana; "se fosse vissuto - dice di lui Plumier - sarebbe diventato il Dioscoride d'America". A essere maligni si potrebbe avvertire una sfumatura ironica, visto che nel 1691 il farmacista marsigliese aveva ucciso se stesso, la moglie, due figli e una serva con un purgante fai da te. |
Plumier scrittore di botanica e disegnatoreDopo la nomina a botanico regio, Plumier si trasferì a Parigi, presso il convento dei minimi di place Royale, ma già nel 1695 partì per un secondo viaggio nel corso del quale continuò l'esplorazione di Haiti. Tornato a Parigi, pubblicò il suo primo libro, in lingua francese, Description des plantes d'Amérique (1693).
Tra il 1695 e il 1697, nel corso del suo terzo e ultimo viaggio, esplorò Guadalupe, Martinica, alcune isole minori delle piccole Antille e forse - la notizia non è certa - le coste del Brasile. Rientrato in Francia, Plumier, diventato ormai un'autorità della botanica delle Antille, pubblicò la sua seconda e più ambiziosa opera, Nova plantarum americanarum genera, in lingua latina. Il cambio di lingua riflette il mutamento di destinatari: se un libro scritto in francese poteva raggiungere il più ampio pubblico degli appassionati e dei curiosi, un'opera latina si rivolgeva evidentemente agli studiosi di tutta Europa; il latino era ancora la lingua internazionale della scienza; è come se oggi uno studioso, dopo un'opera in italiano, ne pubblicasse una in inglese. Al francese tornerà con il suo terzo libro, Traité de fougères d'Amérique (Trattato sulle felci americane), che verrà pubblicato postumo. Infatti Plumier morì nel 1704, nei pressi di Cadice, dove avrebbe dovuto imbarcarsi alla volta del Perù, ancora una volta alla ricerca della mitica Cinchona. Oltre al trattato sulle felci, lasciò inediti i disegni e i manoscritti che - se avesse vissuto più a lungo - probabilmente sarebbero confluiti in una quarta, più ambiziosa opera dal titolo Botanicum americanum, seu historia plantarum in americanis insulis nascentium..., ab anno 1689 usque ad annum 1697. Alcuni di questi materiali saranno pubblicati circa cinquant'anni più tardi dal botanico olandese Johannes Burman. Di Plumier ci sono giunti circa 6000 disegni, 4000 dedicati a piante, gli altri a animali, persone, paesaggi. Tutti colpiscono per la precisione e allo stesso tempo per la leggerezza del tratto; tra l'altro egli fu anche uno dei primi a ritrarre alcune piante nel loro ambiente naturale, inventando, si può dire, la pittura botanica paesaggistica. |
Fonti
L. Allorge, La fabuleuse odyssée des plantes, Lattès 2003
P. Fournier, Voyages et découvertes scientifiques des missinaires français à ytravers le monde pendant cinq siècles, ora in http://www.begonia.rochefort.fr/Plumier.htm
R. Motran, Charles Plumier, the King's Botanist - his life and work. With a facsimile of the original cactus plates and text from Botanicon
Americanum (1689-1697), ora in https://www.cactuspro.com/biblio_fichiers/pdf/Mottram/MottramPlumier_O.pdf
L. Allorge, La fabuleuse odyssée des plantes, Lattès 2003
P. Fournier, Voyages et découvertes scientifiques des missinaires français à ytravers le monde pendant cinq siècles, ora in http://www.begonia.rochefort.fr/Plumier.htm
R. Motran, Charles Plumier, the King's Botanist - his life and work. With a facsimile of the original cactus plates and text from Botanicon
Americanum (1689-1697), ora in https://www.cactuspro.com/biblio_fichiers/pdf/Mottram/MottramPlumier_O.pdf