Con le scoperte geografiche, centinaia e centinaia di piante mai viste in Europa vengono "scoperte" e descritte da viaggiatori e botanici (o viaggiatori-botanici tout court). Come chiamarle? Si può usare il nome indigeno, creare un nome che ne descriva le caratteristiche, ma un frate minimo, al ritorno dei suoi viaggi nelle Antille, ha un'idea più brillante: perché non trasformare i nomi delle piante in un omaggio ai grandi botanici del passato e del presente, senza dimenticare di pagare qualche debito di riconoscenza? E' quello che farà Charles Plumier nel suo Nova plantarum americanarum genera. Linneo, cogliendo un suggerimento di Tournefort, lo celebrerà con il profumatissimo genere Plumeria. Nelle Antille alla ricerca della Cinchona Tra gli uomini che a partire dal Cinquecento esplorarono il nuovo mondo un gruppo consistente è rappresentato dai religiosi, spinti dallo spirito missionario ma anche impegnati in spedizioni scientifiche. Difatti, a quell'epoca, in particolare nei paesi cattolici, un giovane d'ingegno, ma povero di mezzi, aveva un solo modo per accedere agli studi: abbracciare la carriera ecclesiastica. Così in paesi come la Francia, l'Italia, la Spagna, la maggior parte degli studiosi e degli eruditi tra Cinquecento e Seicento era membro del clero. D'altra parte, mano a mano che nuove essenze arrivavano in Europa, ci si rendeva conto del loro enorme valore economico: ad esempio la diffusione rapida del mais contribuiva a attenuare le devastanti carestie, mentre piante medicinali offrivano inediti e più efficaci rimedi alle malattie, come il chinino ricavato dalla quasi mitica Cinchona. Del resto giardini ricchi di piante esotiche e la sponsorizzazione di spedizioni scientifiche garantivano il prestigio internazionale di ogni sovrano. La Francia del Re Sole doveva ovviamente giocare anche questa carta. Così nel 1689 un medico con buone conoscenze farmacologiche, Joseph Donat Surian, e un frate che è al tempo stesso eccellente botanico e ottimo disegnatore, il frate minimo Charles Plumier, vengono inviati nelle Antille francesi alla ricerca di piante medicinali, in particolare la Cinchona officinalis. Uscito ben presto di scena Surian, nel corso di tre viaggi, tra il 1689 e il 1695, Plumier esplora Martinica, Guadalupa, Haiti, oltre a diverse piccole Antille; forse visita anche le coste del Brasile. Nel corso delle sue esplorazioni incontra e descrive moltissime piante, che ritrae in migliaia di disegni, talvolta a colori. Le nuove piante americane di Plumier Alcune di esse sono del tutto nuove per la scienza e non appartengono ad alcun genere noto. A un centinaio di esse Plumier dedica Nova plantarum americanarum genera (1703-1704), cioè "I nuovi generi di piante americane". L'opera (a cui oggi chiunque può accedere facilmente, essendo stata messa on line dalla Bibliothèque Nationale de France) è interessante da molti punti di vista. Intanto non è dedicata a un sovrano o al potente di turno, ma botanicis et botano-philis, "ai botanici e agli amanti della botanica". Inoltre - ben prima di Linneo - a Plumier è evidente che solo un nome condiviso eviterà errori e confusioni; eccolo quindi battezzare i nuovi generi con nomi da lui creati per dotarli di un nome certo (plantas incertas certis generibus insignire). Per coniare i nomi, spesso si rifà alle denominazioni volgari spagnole o indigene, quasi sempre attraverso la mediazione dei botanici spagnoli che avevano decritto le piante prima di lui; raramente desume il nome dalle caratteristiche della pianta; in circa la metà dei casi, ricava il genere dal nome di illustri botanici, viaggiatori e descrittori di piante, o più raramente potenti che avevano protetto gli studi botanici. In tal modo, afferma nella prefazione, egli intende "cingere la loro chioma del meritato alloro". Botanica e storia della botanica Ciascuna voce del catalogo di 106 nuovi generi (per un totale di 219 specie) ha una struttura ricorrente: - il nome del genere, in maiuscoletto a centro pagina; - la descrizione del genere, basata sul modello imposto dal botanico Pitton de Tournefort che si sofferma su fiori e frutti; - l'elenco delle diverse specie (spesso sotto forma di nomi-descrizione) - in carattere corsivo, la biografia del dedicatario. In tal modo Nova plantarum americanarum genera, oltre che un omaggio ai grandi botanici, diventa una storia della botanica attraverso i suoi studiosi più eminenti, da Dioscoride ai contemporanei come appunto il conterraneo (e amico) Pitton de Tournefort o l'inglese Hans Sloane. L'opera è completata da 40 tavole di disegni analitici dei particolari di fiori e frutti dei generi decritti, di mano dell'autore, la cui abilità di disegnatore era pari alla competenza botanica. Nella scelta dei dedicatari, Plumier dimostra la sua grande indipendenza di pensiero: a parte pochi potenti (e tra di loro non c'è il re), gli uomini che incorona sono coloro che l'hanno preceduto nell'esplorazione della flora americana (quindi soprattutto viaggiatori e botanici spagnoli) e i botanici del passato e del presente, badando al loro contributo scientifico, non alle loro posizioni ideologiche e religiose. Dunque c'è un bel drappello di protestanti, esuli dalla Francia come Clusius, Lobel, i Bauhin, o costretti alla conversione forzata, come Magnol. Per capire l'importanza dell'opera di Plumier, basti pensare che Linneo ne farò largo uso, considerando il frate francese la maggior autorità per le piante americane. Quanto ai nuovi generi "onorifici", lo svedese ne farà propri moltissimi: ad esempio, tra i più noti, Fuchsia, Lobelia, Magnolia, Bauhinia, Matthiola. Tuttavia, in qualche caso, riprenderà il nome assegnandolo a un'altra pianta; è il caso di Cortusa e Lonicera. Altre informazioni sulla vita di Plumier, i suoi viaggi e i suoi disegni nella biografia. La profumatissima Plumeria Ma è ora di parlare della Plumeria. A differenza di Linneo, Plumier era l'umiltà fatta persona e mai avrebbe dedicato un genere a se stesso. Tuttavia ci fu chi lo fece per lui. Nel 1700 il grande botanico Joseph Pitton de Tournefort pubblicò Institutiones rei herbariae (Istituzioni del mondo della botanica), in cui distinse chiaramente il concetto di genere e descrisse 698 generi. Un certo numero erano proprio piante americane fatte conoscere da Plumier; ad esempio la Begonia, che il frate stesso aveva battezzato in onore di Michel de Bégon, e appunto la Plumeria, battezzata da Pitton de Turnefort "in onore dell'illustre scopritore Plumier, botanico del re, che ha arricchito la botanica di così numerose e belle piante". Nel testo, vengono elencate tre specie, con i classici nomi polinomiali del tempo seguito dal nome francese: - Plumeria flore roseo, odoratissimo - Frangipanier a fleur rouge ; - Plumeria flore niveo, foliis longis, angustis et acuminatis - Frangipanier a fleur blanche; - Plumeria flore niveo, foliis brevioribus et obtusis. Le prime due potrebbero corrispondere alle due specie anche oggi più note, P. rubra e P. alba. Come si nota, quando il botanico francese descrisse e battezzò la pianta, essa era già conosciuta con il nome frangipani (in francese frangipanier). Probabilmente Plumier lo conobbe con questo nome quando lo vide la prima volta nelle Antille, anche se nello spagnolo del sud America, accanto a frangipani, si usano anche nomi indigeni. Il più poetico è senza dubbio il nome, di origini nahuatl, sacuanjoche che significa letteralmente "fiore preziosa piuma gialla" . Per approfondimenti sul genere Plumeria, si rinvia alla scheda. Comments are closed.
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https://app.myadvent.net/calendar?id=zb2znvc47zonxfrxy05oao48mf7pymqv CimbalariaAppassionata da sempre di piante e giardini, mi incuriosiscono gli strani nomi delle piante. Un numero non piccolo di nomi generici sono stati creati in onore dei personaggi più diversi. Vorrei condividere qui le loro storie e quelle delle piante cui sono legati. Archivi
November 2024
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