Jean-Nicolas CollignonFabio Colonna (1567-1640, Fabius Columna nella forma latinizzata) nacque a Napoli, figlio dell'erudito e antiquario Girolamo e di Artemisia Frangipane. Ebbe un'accurata educazione che oltre alle materie umanistiche comprendeva la musica, la pittura e la matematica; studiò giurisprudenza e nel 1589 si laureò utroque iure. Tuttavia la salute precaria e i gravi attacchi di epilessia gli impedirono di esercitare la professione. Iniziò invece a studiare la medicina classica. e in particolare Dioscoride, nella speranza di trovare un rimedio ai suoi mali. Fu così che si avvicinò alla botanica, a suo dire da autodidatta (anche se certo fu importante l'amicizia e il magistero di Ferrante Imperato); nel 1592 diede alla stampe, a proprie spese, Φυτοβάσανος sive plantarum aliquot historia, in cui identificò in piante della flora napoletana alcune piante di Dioscoride, presentando inoltre alcune specie nuove; per la prima volta le tavole che illustrano il testo, su disegni dello stesso Colonna, usano la tecnica della calcografia.
Dal 1593 estese le sue ricerche botaniche ad altre aree del sud, approfittando dei legami familiari. Fu dapprima a Campochiaro, nel Matese, presso un fratello, poi presso uno zio a Cerigliola, quindi per alcuni anni a Zagarolo, dove entrò al servizio del duca Pompeo Colonna. In questo periodo fu spesso anche a Roma, dove nel 1606 stampò la prima parte di Minus cognitarum stirpium aliquot ac etiam rariorum nostro coelo orientium "Εκϕρασις, che, pur rifacendosi al metodo già sperimentato nella prima opera, lo approfondisce di molto, portando decisivi contributi alla determinazione dei generi e alla terminologia (ad esempio, per la prima volta viene introdotto il termine "petalo"). Notevolissime le tavole calcografiche, sempre di mano di Colonna Il successo della pur pregevole opera fu scarso, tanto che Colonna, che qualche tempo dopo tornò a Napoli, rivolse la sua attenzione allo studio dei fossili. Importante in questi anni fu la frequentazione di Della Porta, grazie alla cui raccomandazione nel 1612 fu ammesso all'accademia dei Lincei, stringendo rapporti fecondo tanto con Cesi quanto con Galilei. Comprendendo le potenzialità scientifiche del telescopio e del microscopio, perfezionò i propri strumenti con lenti da lui stesso molate, fece osservazioni astronomiche, da lui riferite nella sua corrispondenza con Galileo, e utilizzò il microscopio per studiare l'anatomia delle api, contribuendo con le sue osservazioni e i suoi disegni all'Apiarium e alla Melissopraphia di Cesi. Nel 1615, in seguito alla morte di Della Porta, divenne viceprinceps, ovvero capo della colonia napoletana dei Lincei, ai quali garantì anche la sua consulenza legale come fiduciario e procuratore. Nel 1616 a Roma pubblicò la seconda parte di Εκϕρασις, con due appendici, De glossopetris dissertatio, con le sue ricerche sui fossili, e De purpura, che unisce alle ricerche antiquarie sulla porpora le sue ricerche sui molluschi del Tirreno meridionale. Tra il 1624 e il 1628 fu impegnato nella stesura delle note botaniche e mineralogiche del Tesoro messicano dei Lincei. Dopo la morte di Cesi nel 1630, fu fatto il suo nome per succedergli come princeps, ma la proposta nin ebbe seguito, Poche notizie abbiamo degli ultimi anni, funestati da problemi finanziari e da una salute sempre più precaria, Si spense a Napoli nel 1640. |
Fonti
M. E. Cadeddu, M. Guardo, Il tesoro messicano. Libri e saperi tra Europa e Nuovo Mondo, Roma, Olschki 2012
A. De Ferrari, Colonna, Fabio, https://www.treccani.it/enciclopedia/fabio-colonna_%28Dizionario-Biografico%29/
F. Tognoni, Nature described: Fabio Colonna and natural history illustration, "Nuncius", XX, 2-2005, pp. 347-370
M. E. Cadeddu, M. Guardo, Il tesoro messicano. Libri e saperi tra Europa e Nuovo Mondo, Roma, Olschki 2012
A. De Ferrari, Colonna, Fabio, https://www.treccani.it/enciclopedia/fabio-colonna_%28Dizionario-Biografico%29/
F. Tognoni, Nature described: Fabio Colonna and natural history illustration, "Nuncius", XX, 2-2005, pp. 347-370