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GalinsogaGalinsoga Ruiz & Pav. H. Ruiz, J. Pavon, Florae Peruvianae, et Chilensis Prodromus 110, pl. 24. 1794 In onore di Ignacio Mariano Martinez de Galinsoga Se ne parla nel post Effetti collaterali: l'inarrestabile galinsoga e i corsetti malefici Galinsoga è un genere di Asteracaee (Composite), originario del Messico, del Centro America e del Sud America, con centro di diversità nelle prime due aree. Comprende una dozzina di erbacee annuali, caratterizzate da fusti esili, più o meno ramificati; robuste radici fascicolate; foglie opposte rette da un picciolo, con lamina da lanceolata a largamente ovate-romboidali, con margini interi o da serrulati o serrati, da glabre a densamente pelose. I capolini sono sottesi da un involucro da semisferico a campanulato di 6-16 brattee da ellittiche a ovate in 2 o tre serie, persistenti o caduche; i fiori del raggio, talvolta assenti, ma solitamente da 3 a 15 sono femminili e fertili, solitamente bianchi o biancastri, con lamia squadra-obovata priva di lobi o trilobata; i fiori del disco, molto numerosi (50-150), bisessuali e fertili, hanno corolla tubolare gialla. I frutti sono cipsele in genere munite di pappi.
Due specie, che vedremo meglio sotto, sono diventate di diffusione ubiquitaria in seguito all'introduzione voluta o accidentale; infestanti dei coltivi spesso notevolmente invasive, da giovani possono essere consumate crude in insalata o cotte in minestra. In Colombia con la polvere delle foglie fresche o essiccate di G. parviflora si prepara una zuppa tradizionale detta ajiaco. Nella medicina tradizionale le foglie di varie specie sono inoltre utilizzate come cicatrizzante e antinfiammatorio. Uno sguardo su...![]()
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