EuphorbiaEuphorbia L. C. von Linné, Species Plantarum 1: 450, 1753 Euphorbia è il genere che dà il nome alla famiglia delle Euphorbiaceae; con le sue oltre 2000 specie è uno dei più vasti del regno vegetale. Estremamente variabile ed adattabile, è presente in tutti i continenti, nella fascia tropicale e subtropicale, ma anche temperata. Al di là dell'estrema differenziazione delle forme, che vanno dalle erbacee annuali a gigantesche succulente a candelabro (non mancano neppure gli alberi), due tratti accomunano le diverse specie: tutte secernono un lattice biancastro, velenoso e irritante; i fiori hanno una struttura peculiare, chiamata ciazio. I ciazi sono infiorescenze che simulano un unico fiore: al centro l'unico fiore femminile con ovario supero; attorno cinque o più fiori maschili formati dal solo stame; una serie di nettari talvolta fusi insieme; cinque, talvolta quattro, brattee che formano un involucro a coppa. Sono infatti brattee i vistosi "petali" rossi che ammiriamo nella stella di Natale, Euphorbia pulcherrima.
Una serie di link selezionati permetteranno ai più curiosi di approfondire la conoscenza con questo poliedrico genere:
|
Come pianta da fiore (anche se, l'abbiamo visto, in realtà l'elemento colorato e decorativo è costituito dalle brattee) sono coltivate soprattutto due specie, con le loro numerosissime cultivar: E. pulcherrima e E. milii.
- E. pulcherrima Willd. ex Klotzsch è originaria della zona di Taxco, in Messico. Era già coltivata dagli aztechi che la chiamavano Cuetlaxochitl "fiore con i petali di cuoio" e la consideravano simbolo di purezza. Il nome poinsettia con cui è anche conosciuta ricorda Joel Robert Poinsett, primo console statunitense in Messico, che la introdusse nel suo paese nel 1825. Grazie ai colori brillanti e al fatto che può essere indotta a fiorire esattamente per Natale (è una pianta brevidiurna, che regola la fioritura in base alla durata della luce) è diventata commercialmente molto importante e ha dato vita a numerosi ibridi, con brattee più grandi, fiori doppi e oggi una più ricca gamma di colori. Hanno incominciato ad essere prodotti negli anni '20 del Novecento, per poi diventare sempre più popolari, prima negli Stati Uniti, dove sotto Natale sono vendute a milioni, poi anche in Europa.
E. milii Des Moul., volgarmente detta corona o spina di Cristo, è un arbusto spinoso, con fusti eretti, legnosi e semisucculenti, originario del Madagascar. Il nome specifico ricorda Pierre Bernard Milius, governatore dell'isola della Réunion, che introdusse la pianta in Francia nel 1821. Come pianta d'appartamento, è coltivata per la sua adattabilità e per la capacità di fiorire anche degli esemplari giovani. Mentre fino a qualche anno fa era essenzialmente disponibile la varietà con piccoli fiori rossi, anche in questo caso negli ultimi anni la scelta si è arricchita con fiori più grandi e colori più vari, che includono, oltre al rosso, il bianco, l'avorio, il giallo, il rosa, l'arancio. La pagina di Tropica Nursery, un vivaio specializzato indiano, ricostruisce la storia degli ibridi di E. milii e fornisce molte informazioni sulle cultivar più interessanti.
Il mio incontro con le euforbie è avvenuto soprattutto nel corso di alcuni viaggi nelle Canarie, un arcipelago famoso per la grande biodiversità botanica. Nei versanti aridi delle isole, le euforbie costituiscono le specie dominanti della formazione vegetale chiamata tabaibal-cardonal, costituita da piante adattate a condizioni di scarsa umidità e elevata temperatura. Le specie da cui prende nome sono il cardón, Euphorbia canariensis, una grande euforbia simile a un cactus a candelabro, e le taibabe, diverse specie di euforbie arbustive (E. balsamifera, E. atropurpurea, E. regis-jubae). Nelle isole crescono una quarantina di specie, una quindicina delle quali sono endemiche dell'arcipelago.
- E. aphylla Brouss. ex Willd. ("senza foglie") è un arbusto che può arrivare ai due metri, densamente ramificato, con rametti succulenti che sembrano privi di foglie (in effetti le foglie, molto ridotte, cadono subito); per il suo aspetto curioso è spesso coltivata dagli appassionati di succulente;
- E. atropurpurea Brouss. ex Willd. è un endemismo di Tenerife, dove è relativamente comune; è un arbusto con rami succulenti e grandi foglie glauche; i fiori sono molto vistosi, rosso-porpora; è anche coltivata come pianta da giardino;
- E. balsamifera Aiton (diffusa in una fascia che va dall'Arabia al Sahara alla costa africana), nota con il nome di tabaiba dulce, è una delle specie più caratteristiche dell'arcipelago, dove spesso forma vaste macchie monospecifiche. Il nome si deve al lattice, non amaro o pungente come nelle altre specie, che in passato veniva usato come una specie di gomma da masticare;
- E. berthelotii Bolle ex Boiss., endemismo dell'isola di Gomera; il nome specifico fa riferimento a Sabin Berthelot (1794-1880), naturalista francese e console a Tenerife. E' una specie arbustiva, che si distingue facilmente per i fusti rossastri e le foglie verde-glauco;
- E. bourgeana J. Gay ex Boiss., raro endemismo di Tenerife, dedicata a Eugène Bourgeau (1815-1877), viaggiatore e botanico francese. E' un'alta specie arbustiva (fino a 3 m), con rosette di foglie terminali e fiori giallo-lime; le grandi brattee, lunghe anche 2 cm, sono fuse solo alla base;
- E. bravoana Svent., raro endemismo di La Gomera, con fusto scuro e foglie lineari, grigiastre, carnose; il nome specifico fa riferimento a Ventura Bravo, amico del botanico Sventenius;
- E. canariensis L. è uno dei simboli delle Canarie, dove è chiamato cardòn; è un robusto albero cactiforme, con la caratteristica forma a candelabro, che si ramifica con gli anni e può superare i 4 metri. Nelle isole copre vaste aree (cardonal) ma è anche coltivato come esemplare singolo, talvolta dalle proporzioni monumentali. E' molto coltivato dagli appassionati di succulente;
- E. handiensis Burchardt è un raro endemismo della penisola di Jandia, a Fuerteventura; è molto simile alle euforbie cactiformi del Nord Africa; è molto spinoso, meno ramificato e di dimensioni assai più contenute rispetto a E. canariensis (altezza 1 m);
- E. lamarckii Sweet (= E. broussonetii, E. obtusifolia), detto tabaiba amagra, è un endemismo delle isole occidentali, molto diffusa a Tenerife e La Palma; è caratterizzata da infiorescenze peduncolate, umbelliformi e composte; le brattee cadono prima della maturazione del frutto; il nome specifico fa riferimento al grande naturalista J.B. de Lamarck (1744-1829);
- E. lambii Svent. , raro endemismo di La Gomera, è un grande arbusto, molto ramificato, con foglie lunghe e brattee fiorali giallo-verdastre; il nome specifico ricorda Edgar Lamb (1905-1980), vivaista britannico specializzato in piante succulente;
- E. longifolia Lam. è un piccolo albero che può raggiungere i 10 metri, con la corteccia grigiastra; le foglie sono lunghe, lanceolate, verde scuro, raggruppate all'apice dei rami; oltre che nelle Canarie occidentali, è presente anche a Madeira. E' una specie del monteverde (zona umida della montagna);
- E. mellifera Aiton, endemismo di Canarie e Madeira, una pianta del monteverde chiamata tabaiba de monte, è arborea e può raggiungere i 15 m.; ha fiori molto profumati che attirano le api;
- E. regis-jubae J. Gay, specie arbustiva, presente anche in Nord Africa, chiamata tabaiba morisca, è molto diffusa nelle isole orientali e in particolare a Gran Canaria dove forma dense macchie.
- Come se non bastassero le euforbie locali, nello splendido Jardin de Cactuses di Lanzarote, gli appassionati possono godere di decine di specie di euforbie succulente, soprattutto africane. Godetevi un tour virtuale con decine di immagini nel sito del giardino! Molte specie di euforbie "straniere" del resto sono comuni nei parchi e nei giardini botanici dell'arcipelago.