Genzio di IlliriaPossibile dedicatario di Gentiana, Gentianella, Gentianopsis, Gentianothamnus Se ne parla nel post Re Genzio e le genziane Genzio (regnante tra il 181 e il 168 a.C.) fu l'ultimo re degli Illiri Ardiei, che dominavano una regione situata tra la valle della Neretva e il lago di Scutari, con capitale a Scodra (oggi Shkodra, in italiano Scutari). Era figlio di Pleurato III, in rapporti di buon vicinato con Roma che in seguito alla seconda guerra illirica aveva occupato l'area a sud della Drina. Succeduto al padre nel 181 a.C., inizialmente continuò la politica paterna. Fautore di una politica espansiva, poiché Roma bloccava ogni possibilità a sud, cercò di espandersi a nord e a ovest, ma poco dopo la sua salita al trono i Daorsi (una tribù situata a nord degli Ardiei) si resero indipendenti. Genzio cercò di consolidare il proprio potere nell'area rafforzando la presenza marittima. Ciò portò a un primo motivo di attrito con Roma: nel 180 a.C. i romani sequestrarono alcune navi illiriche, dichiarando che erano state sorprese a praticare la pirateria; in risposta, alcuni cittadini romani vennero presi in ostaggio a Korčula. Seguì l'invio di un'ambasceria che, a quanto pare, riuscì a dimostrare infondate le accuse, visto che non seguirono ulteriori ostilità.
Nel decennio successivo Genzio mantenne, almeno formalmente, i rapporti di amicizia con Roma. Ebbe tuttavia cura di rafforzare la presenza militare e di migliorare l'amministrazione del proprio regno, per evitare ulteriori defezioni. Il regno fu diviso in unità amministrative; fu imposta una tassa unitaria a tutti i cittadini e il re avocò a sé le emissioni monetarie; a protezione delle principali città, furono ristrutturate o costruite diverse fortezze. Il re trasferì la propria capitale a Scodra, che godeva di un'ottima posizione naturale e fu ulteriormente fortificata. Fu inoltre rafforzata la presenza militare a sud, un'area di grande importanza strategica perché costituiva un corridoio di comunicazione tra il regno illirico e quello macedone. Particolarmente importante fu la riforma monetaria, che permise a Genzio di incrementare l'esercito (che al momento dello scontro con Roma contava 15000 uomini) e la flotta (almeno 220 navi). Queste misure indicano chiaramente la volontà di Genzio di rafforzare la propria autonomia da Roma, proprio nel momento in cui da una parte la repubblica romana era intenzionata a accrescere la propria presenza nell'area balcanica e dall'altra il re di Macedonia Perseo cercava di mettersi alla testa di una coalizione anti romana. Le prima avvisaglie si ebbero nel 172 a.C., quando i cittadini della isola di Issa, una colonia greca, inviarono un'ambasceria a Roma per denunciare la politica aggressiva di Genzio, accusato esplicitamente di tramare con la Macedonia contro Roma. A sua volta, Genzio inviò una propria delegazione a Roma, che fu trattata con disprezzo, perché il Senato aveva ormai deciso di intervenire contro la Macedonia e considerava il re illirico per lo meno con sospetto. La guerra macedone scoppiò infatti l'anno successivo, e portò ad alcuni iniziali successi di Perseo, che acquisì il controllo di alcune aree immediatamente a sud del regno degli Illiri; diventava dunque importante un'alleanza formale con questi ultimi. Perseo inviò un'ambasceria a Genzio, di cui faceva parte anche un rifugiato illirico di nome Pleurato (forse un parente del sovrano illirico). Le trattative durarono oltre un anno. Secondo gli autori antichi, Genzio cercò di tirare sul prezzo, dicendosi disponibile ma obiettando che le guerre costano denaro; alla fine, ci si accordò per la somma (che fu solo in parte versata) di 300 talenti. Gli storici moderni ritengono che Perseo e Genzio fossero anche divisi da diverse strategie politiche: il primo era convinto si potesse spezzare il dominio romano con la forza, il secondo avrebbe forse sperato in una soluzione diplomatica e pacifica. L'alleanza formale tra Illiria e Macedonia fu siglata nel 169 a.C. Lo stesso anno Genzio fece uccidere il fratello Platore, atto dovuto, più che alla ferocia di cui Polibio accusa il sovrano illirico, a ragioni prettamente politiche: in questo modo egli eliminò, in una situazione politica difficile, un possibile rivale; e soprattutto sposò egli stesso la promessa sposa del fratello, Etuta, figlia del re dei Dardani (una potente tribù stanziata a est degli Illiri Ardiei), assicurandosi un importante alleato. Come primo atto di ostilità, quando Roma inviò due delegati a Genzio per ricordargli i suoi impegni con la repubblica, egli anziché riceverli li fece arrestare. Si giunse così alla guerra (168 a.C.) che fu di breve durata: Genzio aveva concentrato le sue forze attorno a Lissus (oggi Lezhë), mentre la flotta illirica devastava i territori di Durazzo e Apollonia. Qui avvenne una battaglia navale che si concluse con la disfatta illirica. L'esercito romano, guidato da L. Anicius Gallus, invase l'Illiria muovendo da sud, prendendone una dopo l'altra le fortezze. Genzio concentrò le sue forze a Scodra; vedendo l'esercito romano schierato, gli Illiri rifiutarono la battaglia e si rifugiarono in città. Sperando nel soccorso del fratellastro Caravantius, che guidava l'esercito illirico nel nord del paese, Gentius chiese tre giorni di tregua prima di decidere la resa. Allo scadere di essa, si consegnò al comandante romano. L'esercito romano mosse a nord lungo il lago di Scutari e a Meteon catturò Caravantius, la regina Etuta e i figli della coppia regale. Insieme a Genzio, furono portati prigionieri a Roma e esibiti durante il trionfo di Anicius. Genzio visse il resto dei suoi giorni in prigionia (non conosciamo la data della su morte, avvenuta forse intorno al 146 a.C.); inizialmente fu confinato a Spoleto, ma in seguito alle proteste degli abitanti di quella città, fu trasferito a Gubbio. Qui morì e fu sepolto, forse nel mausoleo che ancora vi si conserva (ma questa identificazione non è accettata da tutti gli archeologi). |
Fonti
Gentius, https://en.wikipedia.org/wiki/Gentius#cite_note-15
Gentius, the young kig of the Illirians, http://albanopedia.com/2017/10/23/gentius-young-king-illyrians/
Gentius, https://en.wikipedia.org/wiki/Gentius#cite_note-15
Gentius, the young kig of the Illirians, http://albanopedia.com/2017/10/23/gentius-young-king-illyrians/