Maria Sibylla MerianMaria Sibylla Merian (1642-1717) nacque in una famiglia di artisti. Il padre, Matthäus Merian il vecchio, era un incisore e editore di origine svizzera, piuttosto celebre, specializzato in carte e mappe. Al momento della sua nascita, il padre, risposatosi con Sybilla Heim, era già anziano e i suoi fratellastri (figli di Magdalena Bry e nipoti di un altro celebre incisore e stampatore, Johann Theodor de Bry) erano giù adulti e artisti affermati. Matthäus morì quando la piccola aveva solo tre anni e la madre si risposò con Jakob Marrell, un pittore di notevole livello specializzato in nature morte, soprattutto floreali. Fu lui, più che i fratelli maggiori, a insegnarle la pittura ad olio, l'acquarello e l'incisione su rame, influenzandone lo stile e indirizzandola verso la pittura di florilegi usati come modelli per il ricamo.
Secondo quanto riferisce Maria Sibylla stessa nella prefazione alla sua opera sugli insetti del Suriname, il suo interesse per gli insetti fu precoce e nacque intorno ai tredici anni, osservando i bachi da seta della sua città natale. Incuriosita, avrebbe cominciato a raccogliere bruchi e ad allevarli, per osservarne la trasformazione; proprio la passione per gli insetti l'avrebbe spinta a perfezionare l'arte della pittura, per essere in grado di ritrarre il suo soggetto preferito. Nel 1665 sposò un altro allievo del patrigno, il pittore Johann Andreas Graff, specializzato in disegni prospettici di architettura, con il quale nel 1665 si trasferì a Norinberga, dove nacque la prima figlia, Johanna Helena. Qui Maria Sibylla era attiva come pittrice di fiori (dipinti ad acquarello su pergamena, anche perché le regole della gilda dei pittori di Norimberga vietavano alle donne di dipingere nature morte ad olio). Dava anche lezioni di ricamo e pittura a giovani donne di buona famiglia, il che le permise di visitare giardini privati dove poteva trovare soggetti per i suoi dipinti (anche se solo una piccola parte di essi erano dipinti dal vero, trattandosi per lo più di rivisitazioni di disegni altrui, soprattutto del patrigno). Nel 1675 pubblicò il primo fascicolo del Blumenbuch ("Libro dei fiori), un florilegio destinato alle ricamatrici, che comprendeva venti tavole calcografiche senza testo con fiori da giardino o ghirlande incise dalla pittrice stessa; altri due fascicoli con le stesse caratteristiche sarebbero usciti nel 1677 e nel 1680. Quello stesso anno, l'opera venne ripubblicata in edizione unica, con il titolo Neues Blumenbuch, che comprende anche una prefazione. Nel 1678, nacque la seconda figlia, Dorothea Maria, pittrice ella stessa, che sarebbe diventata la principale collaboratrice della madre. Nel frattempo, Maria Sibylla continuava a osservare, raccogliere, allevare, studiare e ritrarre gli insetti. Nel 1679 pubblicò il primo volume del suo innovativo lavoro sugli insetti europei, Der Raupen wunderbare Verwandlung und sonderbare Blumennahrung ("La meravigliosa metamorfosi dei bruchi e il loro singolare nutrirsi di fiori"), edito a Norimberga dal marito, composto da cinquanta tavole calcografiche, ciascuna delle quali ritrae le diverse fasi della vita di un insetto, accostato alla sua pianta-ospite; di notevole valore i testi di accompagnamento, in tedesco, con le osservazioni sulla raccolta, le caratteristiche ecologiche e le trasformazioni di ciascuna specie. In seguito alla morte del patrigno, Maria Sibylla tornò a Francoforte per occuparsi della madre; qui nel 1683 pubblicò la seconda parte di Der Raupen, comprendente altre 50 tavole. Si separò di fatto dal marito, rifiutandosi di tornare a Norimberga; nel 1685, insieme alla madre e alle due figlie, si trasferì nella comunità labadista di Warda in Frisia, dove viveva giù uno dei fratellastri, Caspar. Visse nella comunità fino al 1691; quindi si trasferì ad Amsterdam con le figlie, vivendo con i proventi dei suoi dipinti e di lezioni. Visitando l'orto botanico e le collezioni di alcuni celebri collezionisti, fu affascinata dalla bellezza degli insetti del Suriname (di cui aveva giù potuto apprezzare una piccola collezione a Warta); cominciò a studiarli grazie agli esemplari che gli procurava il marito della figlia Johanna, titolare di un'impresa che commerciava con le Indie occidentali. Insoddisfatta e delusa dal fatto che nelle grandi collezioni olandesi si trovassero solo insetti adulti, senza alcuna attenzione alle fasi precedenti, decise di recarsi essa stessa in Suriname per studiarne e ritrarne le trasformazioni. Il viaggio fu finanziato con un prestito procuratagli dal sindaco di Amsterdam, Nicolaas Witzen. Maria Sibylla nel giugno 1699 partì per il Suriname accompagnata dalla figlia minore; si trattenne nella colonia per 21 mesi, soggiornando prima nella capitale, Paramaibo, poi in una piantagione di labadisti situata a una sessantina i km nell'interno. Il clima tropicale, che alla fine la costrinse a un rientro prematuro, ostacolò anche le sue indagini, impedendole di applicare gli stessi metodi usati in Europa. Gravemente ammalata, rientrò a Amsterdam nel 1701. Il frutto delle ricerche in Suriname fu Metamorphosis Insectorum Surinamensium, pubblicato in latino e olandese, con gli stessi criteri di Der Raupen, contenente 60 tavole. La scarsità di sottoscrittori convinse Maria Sibylla a rinunciare alla seconda parte, che avrebbe dovuto vertere sui rettili e gli anfibi, nonché all'edizione tedesca. Nel 1712 uscì invece un'edizione olandese (ma non la progettata versione latina) dei due volumi sugli insetti europei. La pittrice morì di un attacco di cuore nel 1717; lo stesso giorno della sua morte, un inviato dello zar Pietro il grande acquistò gli originali di molti suoi acquarelli (per questo motivo, la maggiore collezione di dipinti di Merian si trova in Russia). Dopo la sua morte, la figlia Dorothea Maria pubblicò, in lingua olandese, la terza parte del libro sugli insetti europei (contenente di nuovo 50 tavole), con testi molto più brevi rispetto ai volumi precedenti. Anzi, per completare l'opera, alcuni insetti furono ripresi da tavole di questi ultimi. L'anno successivo uscì l'edizione latina, Erucarum Ortus, che corrisponde ai tre volumi sugli insetti europei, ma il testo, anziché accompagnare ciascuna tavola, è pubblicato a parte. Negli anni successivi, uscirono diverse edizioni del libro sugli insetti del Suriname (1719, Strasburgo, in latino, solo in bianco e nero; 1719, Amsterdam, in olandese, con tavole colorate a mano; 1730, Amsterdam, in olandese). |
Fonti
F,F.J.M. Pieters, D. Winthagen, Maria Sibylla Merian, Naturalist and Artist (1647-1717): a Commemoration on the Occasion of the 350th Anniversary of Her Birth, Amsterdam, 1999, https://pure.uva.nl/ws/files/956970/80552_327018.pdf
F,F.J.M. Pieters, D. Winthagen, Maria Sibylla Merian, Naturalist and Artist (1647-1717): a Commemoration on the Occasion of the 350th Anniversary of Her Birth, Amsterdam, 1999, https://pure.uva.nl/ws/files/956970/80552_327018.pdf