Justus HeurniusDedicatario di Huernia e Huerniopsis Se ne parla nel post Heurnius, dottore in cose divine e in medicina Justus Heurnius (1587-1651/52) nacque a Leida in una famiglia di noti medici e intellettuali. Celebre fu soprattutto il padre, Johannes Heurnius, medico e professore di medicina all'Università di Leida, tra i pionieri dell'introduzione delle dimostrazioni anatomiche e della pratica clinica nell'insegnamento della medicina. Medico e professore universitario fu anche Otto, il fratello maggiore di Justus, il quale a sua volta studiò medicina, laureandosi nel 1611. Dopo la laurea, Justus fece un viaggio in Francia e in Inghilterra, che gli ispirò il progetto di un'attività missionaria nelle Indie orientali. Tornato in patria, iniziò seri studi teologici; nel 1618 si laureò anche in teologia presso l'università di Groninga. Poco dopo scrisse De legatione evangelica ad Indos capessenda admonitio, in cui segnalava la necessità di aprire attività missionarie nei territori appena conquistati dagli olandesi in Asia. A suo parere, la cristianizzazione dei popoli avrebbe dovuto essere promossa con l'esempio (gli ufficiali della Compagnia delle Indie orientali avrebbero dovuto avere un tenore di vita modesto e ispirato ai principi evangelici), l'apertura di scuole per i nativi e la traduzione dei testi sacri nelle lingue locali.
Nel 1620 fu ordinato pastore e assegnato a Kalslagen. Ma intanto, grazie all'interessamento di Sebastiaen Danckaerts, uno dei pionieri delle missioni olandesi nelle Indie orientali, nel 1624 fu inviato a Batavia per organizzare la Chiesa olandese in quell'area. Come si è visto nel post, durante il viaggio la sua nave fece scalo al Capo di Buona Speranza, e Heurnius ne approfittò per disegnare e descrivere alcune piante, diventando così il primo europeo a scrivere della flora sudafricana. A Batavia organizzò il servizio religioso tanto per gli europei quanto per i malesi e i servitori della Compagnia; poiché molti di essi erano cinesi, per loro iniziò a compiare il primo dizionario cinese-olandese e tradusse in cinese il Credo, i dieci comandamenti e il padre nostro. La difesa dell'indipendenza della Chiesa alle ingerenze della Compagnia lo mise in confiltto con il governo coloniale; nel 1630 fu inviato in Coromandel, una missione che mascherava in realtà il desiderio di allontanare un personaggio scomodo. Dopo due anni rientrò a Batavia; successivamente estese il suo lavoro ad alcune isole dell'arcipelago indonesiano, prima Ambon quindi le Uliassers (arcipelago delle Molucche). Tradusse in malese capitoli del nuovo e del vecchio testamento; poiché dalla sua giurisdizione dipendevano 16 chiese, si spostava continuamente cercando di passare qualche tempo in ciascuna di esse. Il successo della scuola che aveva fondato e il suo grande zelo religioso provocarono l'ostilità dei musulmani; nel 1635 fu costretto ad allontanarsi dalle Uliassers in seguito a un avvelenamento che gli provocò la paralisi degli arti. Solo dopo un anno poté riprendere le visite pastorali in quelle isole; riprese quindi l'attività a Ambon e in altre isole, trattenendosi in Indonesia fino al 1639. Rientrato in Olanda, divenne pastore a Wijk bij Duurstede, dove insieme ad altri tradusse la Bibbia in malese. Morì a una data imprecisata tra settembre 1751 e settembre 1752. |
Fonti
Heurnius, Justus, Dutch pioneer missionary in the Esat Indies, http://www.bu.edu/missiology/missionary-biography/g-h/heurnius-justus-1587-1652/
Heurnius, Justus, http://www.s2a3.org.za/bio/Biograph_final.php?serial=1283
Heurnius, Justus, Dutch pioneer missionary in the Esat Indies, http://www.bu.edu/missiology/missionary-biography/g-h/heurnius-justus-1587-1652/
Heurnius, Justus, http://www.s2a3.org.za/bio/Biograph_final.php?serial=1283