Jean-Pierre Abel RémusatJean-Pierre Abel Rémusat (1788-1832), che poi firmerà le sue opere Abel-Rémusat, nacque a Parigi; il padre era uno degli otto chirurghi particolari del re. Bambino subì un grave incidente che lo privò di un occhio e lo costrinse a lungo a letto; fu dunque educato in famiglia, ricevendo un'ottima preparazione sia nelle discipline linguistiche sia nelle scienze naturali. Solo nella tarda adolescenza poté frequentare corsi scolastici regolari. Alla morte del padre nel 1805, decise di iscriversi a medicina, più per entrare in una professione che gli permettesse di mantenere se stesso e la madre che per vera vocazione.
Nel 1896 quasi per caso incominciò ad interessarsi di lingua cinese, che apprese da autodidatta forgiandosi un proprio metodo di apprendimento; determinanti furono l'aiuto dell'abate di Tersan e di Silvestre de Sacy, grazie ai quali poté studiare gli scritti dei gesuiti attivi in Cina nel XVII secolo. Già nel 1811 poté pubblicare il notevole Essai sur la langue et la littérature chinoise. Intanto continuava a studiare medicina; si addottorò nel 1813 con una tesi dedicata all'esame della lingua nella pratica tradizionale cinese, largamente ispirata agli scritti sulla medicina cinese del gesuita polacco Boym. Dopo la laurea fu mobilitato come chirurgo militare e servì in ospedali parigini, continuando poi la pratica medica per qualche anno. Ma già nel novembre 1814 era stata creata per lui la prima cattedra di lingua cinese e mancese presso il Collège de France. Nel 1820 pubblicò Recherches sur les languages des Tartares, considerato il punto d'inizio degli studi francesi sulle lingue manciù, mongola, tibetana, turco-orientale sull'Asia centrale. Nel 1822 seguì l'importante Éléments de la Grammaire Chinoise, che per la prima volta metteva a disposizione degli europei uno strumento maneggevole per l'apprendimento del cinese. Lo stesso anno, insieme a Silvestre de Sacy, fondò la Société asiatique, di cui divenne primo segretario e presidente a partire dal 1829. Nel 1824 fu nominato conservatore dei manoscritti orientali della Biblioteca reale, il che gli aprì l'accesso al fondo cinese della biblioteca. Poté così dedicarsi a un notevole lavoro di traduzioni, che fece conoscere al pubblico occidentale testi del taoismo, di Confucio e del buddismo; di particolare importanza la traduzione del Fu Kuo chi del monaco pellegrino Fa-Hsien, un testo buddista del IV secolo (pubblicato postumo) e del romanzo breve Yu jiao li (Les deux cusines, 1826). Membro di molte associazioni scientifiche, tra cui la Società reale di scienze di Gottinga, l'Accademia delle scienze di Torino, ka Società asiatica del Bengala, la Società asiatica d'Irlanda, ebbe fama europea, confermata anche da un importante carteggio con Humboldt sulle caratteristiche sintattiche del cinese. Già malato da tempo, morì nel 1832 nel corso di un'epidemia di colera. |
Fonti
Jean-Pierre Abel-Rémusat, https://fr.wikipedia.org/wiki/Jean-Pierre_Abel-R%C3%A9musat
G. Vacca, "Rémusat, Abel", Enciclopedia Italiana (1936), https://www.treccani.it/enciclopedia/abel-remusat_%28Enciclopedia-Italiana%29/
Zhang, X.-P., Boym and Rémusat: Communication of traditional chinese medicine and the rise of western sinology, "Chinese Medical Culture", 2021;4, pp. 137-40
Jean-Pierre Abel-Rémusat, https://fr.wikipedia.org/wiki/Jean-Pierre_Abel-R%C3%A9musat
G. Vacca, "Rémusat, Abel", Enciclopedia Italiana (1936), https://www.treccani.it/enciclopedia/abel-remusat_%28Enciclopedia-Italiana%29/
Zhang, X.-P., Boym and Rémusat: Communication of traditional chinese medicine and the rise of western sinology, "Chinese Medical Culture", 2021;4, pp. 137-40