Alberto MagnoAlberto di Bollstädt (1205/06-1280), più noto come Alberto Magno, ovvero Alberto il Grande, fu uno dei più importanti studiosi dell'età medioevale. Vescovo, fu proclamato santo e riconosciuto come dottore della chiesa.
Figlio minore del Conte di Bollstädt, nacque a Lauingen in Svevia; nulla sappiamo della sua prima educazione; in gioventù, in una data che non possiamo determinare, fu inviato a studiare a Padova. Nel 1223 entrò nell'ordine domenicano. Dopo aver completato gli studi, non sappiamo se a Padova, a Bologna, a Parigi o a Colonia, insegnò teologia a Hildesheim, Friburgo, Ratisbona, Strasburgo e Colonia. Si trovava in questa città quando, nel 1240, gli fu ordinato di recarsi a Parigi dove si laureò in teologia alla Sorbona; durante il viaggio conobbe Tommaso d'Aquino, che divenne il più noto dei suoi allievi. Insieme a lui, nel 1248 tornò a Colonia come rettore dello Studio generale. Fu a partire da questo momento che incominciò a scrivere per i suoi allievi il commento al corpus aristotelico, che proprio in quei decenni veniva riscoperto in occidente attraverso le traduzioni dall'arabo. Nel 1250, nel Capitolo Generale dei Domenicani di Valenciennes, fu uno degli estensori delle norme per la direzione degli studi e la determinazione del sistema di meriti all'interno dell'ordine. Nel 1254, fu eletto provinciale dei domenicani per la Germania; nel 1256 lo troviamo a Roma, dove difese gli ordini mendicanti dagli attacchi di Gugliemo di Saint-Amour e ricoprì l'incarico di maestro del Sacro Palazzo. Nel 1257, lasciò l'incarico di provinciale per consacrarsi allo studio. Nel 1260 fu nominato vescovo di Ratisbona, ma dopo solo due anni rassegnò le dimissioni, per tornare ad insegnare a Colonia. Nel 1270, intervenne nella polemica che contrapponeva Tommaso d'Aquino agli averroisti, inviandogli una memoria. Nel 1274 prese parte al Secondo concilio di Lione. Nel 1277 si mise in viaggio per Parigi, deciso a difendere l'ortodossia di Tommaso d'Aquino, morto nel 1274 e messo sotto accusa dal vescovo di Parigi. Morì nel 1280 a Colonia. Beatificato da Gregorio XV nel 1622, fu proclamato santo e dottore della Chiesa nel 1931 da Pio XI (è festeggiato il 15 novembre); nel 1941 Pio XII lo proclamò patrono degli studiosi delle scienze naturali. Tra le sue opere naturalistiche, le più importanti sono De animalibus, in 26 libri, in cui oltre a commentare Aristotele, presenta la trattazione dell'intera fauna dell'Europa del Nord conosciuta al suo tempo; De vegetabilibus, di cui si parla dettagliatamente nel post; De mineralibus, un'opera largamente originale dove non manca un approccio sperimentale. |
Fonti
Alberto Magno, https://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_Magno
Alberti Magni e-corpus, http://www.albertusmagnus.uwaterloo.ca/
“Albert the Great and the Structure of Plants”, https://geography.name/albert-the-great-and-the-structure-of-plants/
A. Cerrito, “Botany as Science and Exegetical Tool in Albert the Great”, in Mind, Nature and Beauty in the Medieval Philosophy, vol. 11, n. 1, 2018
G. Wöllmer, “Albert the Great and his Botany”, in I.M. Resnick, a cura di, A Companion to Albert the Great, Brill, Leiden-Boston, 2013
Alberto Magno, https://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_Magno
Alberti Magni e-corpus, http://www.albertusmagnus.uwaterloo.ca/
“Albert the Great and the Structure of Plants”, https://geography.name/albert-the-great-and-the-structure-of-plants/
A. Cerrito, “Botany as Science and Exegetical Tool in Albert the Great”, in Mind, Nature and Beauty in the Medieval Philosophy, vol. 11, n. 1, 2018
G. Wöllmer, “Albert the Great and his Botany”, in I.M. Resnick, a cura di, A Companion to Albert the Great, Brill, Leiden-Boston, 2013