Paolo Silvio BocconeNonostante la fama europea del personaggio, in mancanza di uno studio complessivo, rimangono molti punti oscuri della biografia del botanico e naturalista palermitano Paolo Boccone (1633-17o4), che assunse il nome di Silvio quando prese i voti. Nulla sappiamo della sua formazione; certamente conobbe Malpighi e Borelli, che all'epoca insegnavano a Messina, mentre non sono documentati rapporti con Castelli, che pure è comunemente considerato suo maestro. Proseguì poi gli studi a Perugia, Padova (dove certo non si laureò in medicina, titolo che non cita mai nelle sue opere) e Pisa. Tra il 1655 e il 1663 fece la spola tra la Toscana e la Sicilia, cercando di inserirsi nell'ambiente della corte di Ferdinando II; per qualche tempo fu uno degli erboristi o semplicisti granducali, incarico che però non doveva soddisfare le sue aspettative, visto che nel 1663 si fermò definitivamente in Sicilia, cercando di conciliare gli affari familiari con le ricerche botaniche. In questi anni, percorse gran parte dell'isola, raccogliendo molte copie di esemplari per i suoi erbari e semi, che in parte seminava nel suo horticolus. Ne faceva infatti commercio, offrendoli in vendita a farmacisti, medici, eruditi, orti botanici come quello di Pisa, come risulta nel catalogo che pubblicò a Catania nel 1668.
Alla fine degli anni '60 si era infatti stabilito nella Sicilia orientale, e intensificò il sodalizio con il pittore Agostino Scilla, che forse fu all'origine del suo interesse per i fossili e le pietrificazioni, alimentato anche da un viaggio a Malta di quell'anno, che gli fruttò importanti raccolte dei fossili noti come glossopietra. Nel 1669 pubblicò il suo primo saggio Della pietra Belzuar minerale siciliana e assistette all'eruzione dell'Etna. Forse fu la morte della moglie, avvenuta quell'anno, liberandolo dai legami familiari, a spingerlo a ripartire per la Toscana; però in seguito alla morte del suo protettore Ferdinando II si imbarcò per la Francia, con lettere di presentazione, un gabinetto di curiosità, esemplari d'erbario e un dono di semi da presentare a Luigi XIV. Dopo un breve soggiorno a Lione, nella primavera del 1671 era a Parigi dove teneva pubbliche accademie in cui illustrava le sue raccolte e determinava le piante portate dai partecipanti; probabilmente incontrò il padre Barrelier, da cui ebbe un certo numero di esemplari. Il contatto più proficuo fu quello con l'abate Bourdelot; Boccone presentò presso la sua accademia diverse ricerche, che poi vennero stampate lo stesso anno nelle due serie di Recherches et observations naturelles. Grazie a Bourdelot, Boccone trovò un protettore nel principe di Condé, per il quale predispose un erbario con le piante raccolte nella tenuta di Chantilly. Non poté però trovare un finanziatore la costosa opera illustrata che intendeva dedicare alle piante raccolte in Sicilia, a Malta, in Italia e in Francia. Lo troviamo quindi in Inghilterra, dove fece dono di un gabinetto di curiosità alla Royal Society; nel maggio 1673 partecipò a una seduta in cui presentò alcune sue scoperte sulle pietrificazioni siciliane (ovvero sui fossili). Entrò in contatto con il botanico dilettante Charles Hatton, ce trasmise il manoscritto sulle piante raccolte da Boccone a Robert Morison, che ne curò la pubblicazione, con il sostegno finanziario di Hatton. Vide così la luce per i tipi dell'Università di Oxford Icones & descriptiones rariorum plantarum Siciliae, Melitae, Galliae, & Italiae (1674), con la descrizione e le immagini di un centinaio di specie, oltre la metà delle quali siciliane. Subito dopo lo troviamo ad Amsterdam, dove entrò in contatto con studiosi e collezionisti, perfezionò le tecniche di uso del microscopio con Swammerdam e pubblicò una versione ampliata di Recherches et observations naturelles. I suoi spostamenti successivi ci sono solo parzialmente noti; rientrò in Italia percorrendo il Delfinato e la Savoia e erborizzando al Moncenisio, quindi visitò la Liguria e nel 1678 la Corsica. Nel 1678 era a Roma, dove frequentò l'Accademia Reale di Cristina di Svezia e l'Accademia fisico-matematica di Ciampini e impartì lezioni di botanica a Charles Plumier. Nel 1682 entrò nell'ordine cistercense, assumendo il nome Silvio e svolgendo il noviziato a Firenze. Nel 1684 era a Bologna, dove pubblicò Osservazioni naturali, che documentano tra l'altro sue ricerche nel modenese. La prossima data certa è il 1697, anno in cui Boccone si trovava a Venezia dove incontrò William Sherard e pubblicò le due opere maggiori, Museo di fisica e di esperienze e Museo di Piante rare della Sicilia, Malta, Corsica, Italia, Piemonte e Germania, in cui presentava oltre 300 specie, aggiungendo a quelle già descritte nell'opera oxoniense le raccolte degli anni successivi. Oltre alle località già citate, l'opera documenta la sua presenza in Umbria, Calabria, Campania, isole dalmate (che dichiara di aver visitato nel 1694); certamente visitò Vienna e altre parti dell'area germanica. Nel 1696 fu ammesso all'Accademia leopoldina di Halle con il nome Plinius II; da Vienna proseguì per Brno e Bratislava. Un suo erbario documenta la possibile presenza a Wroclaw. Secondo documenti inediti scoperti da F. Giallombardo, la sua presenza in Europa centrale si colloca tra il 1694 e il 1697. Dovette poi ritornare in Sicilia, dove si stabilì nell'Abbazia S. Maria di Altofonte, dove morì nel 1704. |
Fonti
A. Fleischer, Traveling Salesmen or Scholarly Travelers?, in A.-S. Goeing, G. Parry, M. Feingold (a cura di), Early Modern Universities: Networks of Higher Education, Brill 2021, pp. 371-391.
F. Giallombardo, Agostino Scilla (1629-1700) e la cultura visuale della historia, fra antiquaria e storia naturale, Tesi di laurea, Palermo 2016
F. Giallombardo, T. R. van Andel, Paolo Boccone and the visual communication of pre-Linnean botany. A comparison
between his Leiden herbarium, Paris autoprint and published Icones (1674), "Studies in History and Philosophy of Biol & Biomed Sciences", april 2019, pp. 15-26.
P. Lo Cascio, Il botanico palermitano Paolo Boccone e il Fungus Typhoides Coccineum Melitensis, https://www.academia.edu/43276500/LO_CASCIO_Pippo_Boccone_Paolo_botanico_palermitano
S. Pulvirenti et al., The controversial biography of Paolo Boccone (1633–1704) and his “Grand Tour” from the Mediterranean to northern Europe, "Plant Biosystems" 151(3), may 2017, pp. 377-380
Paolo Boccone an der Academia Naturae Curiosorum (1696): Der Aufbau eines wissenschaftlichen Netzwerkes zwischen Süd- und Nordeuropa, https://www.leopoldina.org/veranstaltungen/veranstaltung/event/2552/
A. Fleischer, Traveling Salesmen or Scholarly Travelers?, in A.-S. Goeing, G. Parry, M. Feingold (a cura di), Early Modern Universities: Networks of Higher Education, Brill 2021, pp. 371-391.
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Paolo Boccone an der Academia Naturae Curiosorum (1696): Der Aufbau eines wissenschaftlichen Netzwerkes zwischen Süd- und Nordeuropa, https://www.leopoldina.org/veranstaltungen/veranstaltung/event/2552/