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Altre Sapindaceae:
​Blomia
Cupania
Cupaniopsis
Dodonaea
Koelreuteria
​Schleichera

Blighia

Blighia K.D.Koenig
K.D.E. Koenig, Annals of Botany 2: 571. 1806

In onore di William Bligh
​Se ne parla nel post Il capitano Bligh, l'albero del pane e l'ammutinamento del Bounty

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Blighia è un piccolo genere della famiglia Sapindaceae, rappresentato da tre specie di alberi o gradi arbusti originari dell'Africa occidentale tropicale. ​Hanno foglie pinnate, con 1-5 coppie di foglioline che tendono a disporsi in modo opposto, intere. I fiori, sottesi singolarmente o in piccoli gruppi da brattee minute, hanno cinque sepali, quasi liberi o congiunti fino a metà e cinque petali congiunti lateralmente a formare un imbuto, 6-10 stami molto brevi con antere oblunghe e pelose, ovario trilobato; sono raccolti in infiorescenze ascellari tirsoidi o ridotte a racemi. Il frutto è una capsula con tre (o quattro) lobi, che si apre in altrettante valve, ciascuna delle quali contiene un singolo seme nero, con un arillo basale carnoso.
E' proprio quest'ultimo a costituire la parte edule. Le tre specie sono:

• Blighia sapida K.D.Koenig, originaria del Ghana e della Costa d'Avorio, alla fine del Settecento è stata importata in Giamaica e si è naturalizzata in molti paesi tropicali. Mentre in Africa il frutto è poco consumato (l'uso principale qui è il legname), in Giamaica, l'ackee entra in molti piatti ed è considerato il frutto nazionale;
• Blighia unijugata Baker è ampoiamente diffusa nell'Africa tropicale, raggiungendo il Sud Africa, dove è presente nelle foreste costiere a bassa altitudine e lungo i corsi d'acqua. In Kenya e in Etiopia viene piantato nelle piantagioni di caffè per fornire ombra. La polpa dei frutti non viene consumata, ma diverse parti della pianta hanno usi officinali;
• Blighia welwitschii (Hiern) Radlk. è un grande albero (alto fino a 50 metri) diffuso nelle foreste tropicali umide dell'Africa occidentale, dalla Sierra Leone fino all'Angola meridionale.  Le foglie e l'arillo immaturo sono utilizzati come veleno per la pesca, mentre gli arilli maturi sono consumati similmente a quelli di B. sapida. Il nome specifico è un omaggio a botanico e esploratore austriaco Friedrich Welwitsch.

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