Leonhardt FuchsLeonhardt Fuchs (1501-1566) nacque in Baviera, a Memmingen o Wemding. Fu uno specie di fanciullo prodigio - anche se bisogna tener conto che il corso degli studi al tempo differiva da quello odierno - che già a 12 o 14 anni frequentò i corsi di filosofia e storia naturale all'Università di Erfurt. A sedici anni aprì una propria scuola che funzionò per un anno. Si trasferì quindi a Ingolstadt dove completò gli studi e ottenne il titolo di medico nel 1524. Per due anni praticò la medicina a Monaco, quindi rientrò a Ingolstadt, questa volta come professore.
Intanto la Germania era scossa dalla riforma; Fuchs si schierò con i riformati e nel 1528 decise di lasciare la cattolica Baviera e di diventare il medico di un principe luterano, Giorgio di Brandeburgo-Ansbach. L'anno successivo scoppiò un'epidemia di peste, contro la quale il giovane medico si distinse per l'efficacia delle sue cure. Scrisse anche la sua prima opera (1530), Errata recentiorum medicorum ("Sugli errori dei medici più recenti"), in cui propugnava il ritorno ai semplici contro l'uso degli elaborati composti in uso al suo tempo. Nel 1535 si trasferì a Tubinga dove assunse la cattedra di medicina; qui acquistò la Nonnehaus ("casa delle suore"), coltivando le erbe officinali nel giardino adiacente, che è all'origine dell'Orto botanico di Tubinga (uno dei più antichi d'Europa). A Tubinga visse fino alla morte (1566), assumendo anche incaichi di prestigio nella sua università, di cui fu rettore sette volte. Fu nobilitato dall'imperatore Carlo V. Oltre al suo capolavoro, De historia stirpium commentarii insignis (1542), scrisse anche numerose opere di medicina. Dal 1543 alla morte fu impegnato nella realizzazione di una versione ampliata del De historia stirpium, che avrebbe dovuto comprendere 1525 immagini e 500 nuove piante mai descritte dagli antichi e totalmente sconosciute. Tra di esse c'è anche una delle prime descrizioni del tabacco. L'opera, cui Fuchs dedicò molto tempo e denaro, non fu mai pubblicata, anche perché nessun editore volle correre il rischio di stamparla. Trasmessa per generazioni nella famiglia, nel 1954 fu acquistata dalla Biblioteca Nazionale di Vienna. Il Codex Vindobonensis Palatinus comprende oltre 4000 pagine, scritte alla mano di Fuchs, con 1529 tavole tutte a colori (di cui 511 pubblicate nell'opera precedente). |
Fonti
K. Hansen, De Historia Stirpium by Leonhardt Fuchs, http://library.missouri.edu/scriptamanent/2004/11/01/de-historia-stirpium-by-leonhart-fuchs/
The three founders of botany, http://www.add.lib.iastate.edu/spcl/exhibits/botanists/leonhart_fuchs.html
Leonhard Fuchs' unpublished Renaissance Masterpiece, http://www.historyofinformation.com/expanded.php?id=4186
J. Gardham, Fuch's Great Herbal, http://special.lib.gla.ac.uk/exhibns/month/oct2002.html
K. Hansen, De Historia Stirpium by Leonhardt Fuchs, http://library.missouri.edu/scriptamanent/2004/11/01/de-historia-stirpium-by-leonhart-fuchs/
The three founders of botany, http://www.add.lib.iastate.edu/spcl/exhibits/botanists/leonhart_fuchs.html
Leonhard Fuchs' unpublished Renaissance Masterpiece, http://www.historyofinformation.com/expanded.php?id=4186
J. Gardham, Fuch's Great Herbal, http://special.lib.gla.ac.uk/exhibns/month/oct2002.html