Philibert CommersonDedicatario di Commersonia Se ne parla nel post Commerson e Baret, ovvero la botanica come ossessione Philibert Commerson (1727-1773) nacque a Châtillon-les-Dombes, dove il padre era notaio e magistrato; era il maggiore di 14 figli e il padre era intenzionato a farne un legale. Adolescente, si innamorò della botanica grazie a uno dei suoi professori del collegio di Bourg-en-Bresse; proseguì poi gli studi al collegio benedettino di Cluny. Dopo uno scontro con il padre, nel 1748 gli fu concesso di studiare medicina a Montpellier, dove si laureò nel 1754. A questo periodo risale il suo primo erbario.
Nei quattro anni successivi, anziché praticare la medicina, proseguì gli studi in modo indipendente, visitando le Cevenne, la Savoia e la Svizzera, dove vistò Haller e Voltaire. Il suo nome incominciò a circolare tra i naturalisti, incluso Linneo che gli commissionò una collezione di piante e animali del mar Mediterraneo per la regina di Svezia. Rientrato a casa, creò un orto botanico privato, arricchito con scambi e soprattutto con campagne solitarie di raccolta in variel regioni della Francia, in particolare le Alpi e i Pirenei. Nel 1760 la famiglia gli combinò il matrimonio con la figlia di un altro notaio, Antoinette Vivante Beau; la coppia si trasferì a Toulon-sur-Arroux, dove il fratello di lei, François Beau, era curato. Dopo due anni di felicità coniugale, la moglie morì dando alla luce un figlio, Archambaud. Commerson cadde in un periodo di depressione, che durò almeno due anni. Non sappiamo se Jeanne Baret lavorasse già come domestica per la coppia, o se fu assunta dopo la morte di Antoinette. In ogni caso, divenne ben presto indispensabile a Commerson, che le insegnò come raccogliere, conservare e ordinare gli esemplari. Nel 1764, su invito di Lalande, un amico d'infanzia, si trasferì a Parigi, accompagnato da Jeanne, che era incinta di quattro mesi. All'epoca le donne nubili che concepivano un figlio erano tenute a rilasciare una dichiarazione al tribunale di fronte a due testimoni; Jeanne non fece il nome del padre, ma si ritiene generalmente si trattasse di Commerson, che probabilmente procurò anche i testimoni. A Parigi Commerson frequentò gli ambienti scientifici: i naturalisti del Jardin des plantes e i circoli dei matematici e degli astronomi ai quali fu introdotto da Lalande. Nel 1767 fu scelto come naturalista della spedizione Bougainville e ottenne di essere accompagnato da un servitore; fu così che Jeanne si imbarcò con lui in panni maschili. Durante la traversata, Commerson, che soffriva di una grave ulcera a una gamba, rimase pressoché confinato insieme a lei nella cabina messagli a disposizione dal capitano. Nelle tre tappe sudamericane (Montevideo, Rio de Janeiro, stretto di Magellano) con l'aiuto determinante di Baret fece importanti raccolte. Modeste sono invece quelle fatte a Tahiti, in Nuova Irlanda e a Giava. Nel frattempo, forse a Tahiti, forse più tardi, l'identità di Jeanne era stato scoperta; la giovane donna quindi non poté assisterlo in questa fase del viaggio. Nel novembre 1768, quando la spedizione raggiunse l'Ile de France, Commerson accolse l'invito del sovrintendente Poivre e rimase sull'isola insieme alla sua compagna. Sostenuto e incoraggiato in ogni modo da Poivre e sicuramente con l'aiuto di Jeanne, fece importanti raccolte e collaborò a diversi progetti dell'intendente, anche se la sua salute andava peggiorando e lo costringeva a frequenti e lunghe pause. Nel 1770, passò per circa due mesi in Madagascar insieme al disegnatore procuratogli da Poivre, Paul Philippe Sanguin de Jossigny. Insieme a quest'ultimo, esplorò poi l'altra isola delle Mascarene, l'Ile de Bournon, oggi la Réunion. Rientrato a Mauritius esausto, apprese dell'esautoramento di Poivre, ma a causa delle cattive condizioni di salute non poté seguirlo in Francia. Dovette così subire l'ostilità del nuovo intendente che rese ancora più penosi i suoi ultimi giorni, assistito dalla fedele Jeanne Baret che qualche tempo dopo riuscì a tornare in Francia portando con le sé le raccolte e i manoscritti di Commerson. L'imponente erbario (oltre 6000 esemplari raccolti da Commerson e Baret), a parte qualche perdita, è custodito al Musée National; i manoscritti di Commerson rimasero invece inediti e furono solo in parte utilizzati da altri studiosi, in particolare Antoine-Laurent de Jussieu e Lamarck. |
Fonti
L. Allorge, La fabuleuse odyssée des plantes, Lattès 2003
Commerson, Philibert, https://plants.jstor.org/stable/10.5555/al.ap.person.bm000001607
G.-P. Morel, Commerson à Madagascar et à Bourbon, http://www.pierre-poivre.fr/Commerson-Madagascar-Bourbon.pdf
Philibert Commerson, https://fr.wikipedia.org/wiki/Philibert_Commerson
G. Williams, Naturalists at Sea: Scientific Travellers from Dampier to Darwin, Yale University Press, 2015
L. Allorge, La fabuleuse odyssée des plantes, Lattès 2003
Commerson, Philibert, https://plants.jstor.org/stable/10.5555/al.ap.person.bm000001607
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