ZantedeschiaZantedeschia Spreng. C.P.J. Sprengel, Systema Vegetabilium, editio decima sexta 3: 756, 765. 1826 In onore di Giovanni Zantedeschi Se ne parla nel post Strane coppie: la Zantedeschia e il dottorone Zantedeschia è un genere della famiglia delle Araceae che comprende otto specie di erbacee rizomatose endemiche del Sud Africa, ad eccezione di un'unica specie che spazia dall'Africa meridionale a quella centrale. Note con il nome comune di calle (dovuto a una falsa identificazione di Linneo), sono caratterizzate da grandi foglie decorative e da fiori di grande bellezza, con la spata che si avvolge a calice attorno allo spadice; è uno dei fiori più noti e venduti in tutto il mondo.
Le specie vengono generalmente divise in due sezioni, con caratteristiche ecologiche alquanto diverse:
Vediamo rapidamente le specie per così dire minori (ovvero quelle meno sfruttate dall'industria floricola); sono tutti endemismi di aree ristrette del Sud Africa:
La coltivazione delle zantedeschie ha grande importanza economica; dapprima finalizzata principalmente alla produzione di fiori recisi e oggi anche a quella di rizomi e piante in vaso, copre una percentuale non indifferente delle esportazioni floricole dei tre maggiori paesi produttori, Stati Uniti, Paesi Bassi, Nuova Zelanda. Frazioni minori sono coltivate in altri paesi, tra cui Ecuador, Messico, Colombia, Kenya, India e Sri Lanka; negli ultimi anni, sta cercando di inserirsi anche la Cina, grande importatore di questi fiori. Uno sguardo su...![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
I primi esperimenti di ibridazione vennero condotti da Luther Burbank in California tra fine Ottocento e Prima guerra mondiale. Sempre in California, negli anni '40 del Novecento Shibuya realizzò un esteso programma di ibridazioni, incrociando Z. rehmannii, Z. albomaculata e Z. elliottiana e producendo ibridi che coprivano tutta la gamma di colori, dimensioni e maculature delle foglie. Altri ibridatori erano attivi a partire dagli anni '30 in Nuova Zelanda. Nel secondo dopoguerra, le difficoltà di controllare la batteriosi da Erwinia carotovora subsp. carotovora causò un calo nella produzione e nella domanda. Solo a partire dagli anni '80, con l'introduzione di nuove tecniche, l'industria della calla e con essa il lavoro degli ibridatori hanno potuto rinascere in grande stile, con la produzione di sempre nuovi ibridi. Mentre fino ad allora si puntava soprattutto a piante destinate alla produzione di fiori recisi, con la nuova generazione di ibridi le calle sono diventate anche piante da vaso e da giardino. Ibridi e cultivar si contano ormai a centinaia, con novità immesse sul mercato ogni anno. |