Mathias de l'ObelDedicatario di Lobelia e Trematolobelia Se ne parla nel post Il registro delle piante di Pena e Lobelius Mathias de l'Obel (1538-1616), scritto anche de Lobel, o alla latina, Lobelius, nacque nei pressi di Lilla, che all'epoca faceva parte delle Fiandre asburgiche. Il padre era un legale. Sembra che Mathias fin da ragazzo fosse interessato al mondo naturale; la famiglia doveva essere abbastanza abbiente, il che gli permise di unire agli studi anche lunghi viaggi in Europa, come possiamo ricavare da quanto egli stesso dice nelle sue opere. Oltre che nelle Fiandre, viaggiò in Svizzera, in Tirolo, in Germania, ma soprattutto in Italia settentrionale, che dovrebbe aver visitato tra il 1562 e il 1564; fu a Verona (dove conobbe Calzolari e strinse amicizia con il farmacista Alberto Marinello, il cui fratello commerciava con l'oriente), a Padova, dove conobbe Anguillara e Guilandino, a Bologna da Aldrovandi, a Pisa da Cesalpino (con il quale potrebbe aver discusso della classificazione delle piante). Come si è detto a proposito di Pierre Pena, è incerto se abbia fatto questi da viaggi da solo e in compagnia di quest'ultimo, che in tal caso potrebbe aver conosciuto a Anversa nel 1558.
Nel maggio 1565 si iscrisse alla facoltà di medicina di Montpellier, scegliendo come patronus Rondelet, il quale fu molto impressionato dal suo intuito, tanto che gli lasciò in eredità le sue opere di botanica (Rondelet morì l'anno dopo, nel 1566). Durante il soggiorno a Montpellier, strinse uno strettissimo sodalizio con Pena (a meno che la loro collaborazione non fosse iniziata già da qualche anno) con il quale erborizzò intensamente in Linguadoca e Provenza, forse già in vista della loro futura opera comune. Gli studiosi sono divisi sui movimenti di l'Obel dopo la morte del maestro: alcuni sostengono che si sarebbe fermato nel sud della Francia (continuando le spedizioni botaniche con Pena) altri tre anni (quindi fino al 1568), altri che avrebbe lasciato Montpellier già nel 1566. Del resto, nel 1567 l'area fu sconvolta dalle guerre di religione, mentre anche le Fiandre erano devastate dall'esercito del duca d'Alba. Dunque l'Obel non poteva né rientrare in patria né fermarsi in Linguadoca; insieme al desiderio di esplorare un'altra area botanicamente interessante, queste considerazioni potrebbero aver spinto lui e Pena a trasferirsi in Inghilterra. Negli ultimi giorni del 1570 o nei primi 1571 (la prefazione è datata 24 dicembre, la stampa 1 gennaio) Pena e Lobel pubblicarono i risultati delle loro spedizioni botaniche - cui si era aggiunta un'estesa conoscenza della flora inglese - in Stirpium adversaria nova, presentato come un'opera comune, senza che sia evidenziato il contributo individuale di ciascuno (quasi sempre, quando fanno riferimento a esperienze dirette, usano la prima persona plurale). Nel frontespizio il nome di Pena precede quello di l'Obel, il che avvalorerebbe la tesi di coloro che attribuiscono a Pena un ruolo preponderante. Ma potrebbe trattarsi solo dell'omaggio di l'Obel all'amico, maggiore di lui d'età, che tanto aveva contribuito, con la superiore conoscenza del territorio, a fargli conoscere la flora del Midi; è questa l'opinione prevalente, secondo la quale Pena avrebbe avuto un ruolo di assistente, più che di autore. Dopo la pubblicazione del libro, che probabilmente aveva finanziato egli stesso, l'Obel si trattenne ancora qualche mese in Inghilterra; sappiamo che quello stesso anno erborizzò insieme a Clusius nella regione di Bristol. Poco dopo rientrò nelle Fiandre e si stabilì ad Anversa dopo praticò la medicina e continuò a lavorare a un supplemento agli Adversaria, Stirpium observationes, pubblicato nel 1576 da Plantin, come prima parte di un volume complessivo intitolato Plantarum seu stirpium historia la cui seconda parte è costituita da Stirpium adersaria nova (non una ristampa o una riedizione, ma un recupero delle copie invendute dell'edizione inglese, che Plantin aveva acquistato). Nel 1581, ancora due pubblicazioni per Plantin: l'edizione in fiammingo di Plantarum historia (Kruydboeck), con più di 2000 tavole; e il volume di xilografie Plantarum seu stirpium icones, in cui le tavole, predisposte per le edizioni Plantin di Dodoens, Clusius e lo stesso l'Obel, sono riorganizzate secondo la classificazione "naturale" ideata dalla stesso l'Obel. Dedicatario dell'opera è lo stathouder dei Paesi Bassi Guglielmo il taciturno, di cui proprio quell'anno l'Obel era stato nominato medico personale. Egli si trasferì dunque a Delft e vi rimase fino al 1584, quando Guglielmo fu assassinato; rientrò quindi ad Anversa dove divenne medico della città. Dopo qualche anno, tuttavia, ritornò in Inghilterra, dove entrò al servizio di lord Zouche, che gli affidò la supervisione del giardino di Hackney, uno dei più importanti del paese. Nel 1592 accompagnò il suo patrono in una missione diplomatica in Danimarca. In Inghilterra acquisì grande reputazione, si inserì nell'ambiente dei medici, farmacisti e cultori di botanica, fino a essere nominato giardiniere del re Giacomo I (un titolo essenzialmente onorifico). Nel 1605 il primo editore degli Adversaria ne pubblicò una nuova edizione, o meglio una ristampa, identica alla precedente, se non per un supplemento di un centinaio di pagine, che contiene tra l'altro la descrizione di alcune specie nuove e un capitolo sui cereali. Trascorse gli ultimi anni ospite di una delle figlie e del genero James Coel (a sua volta un appassionato di botanica). Morì nel 1616. |
Fonti
E. Morren, Mathias de L'Obel, sa vie et ses oeuvres; 1538-1616, Liége, Bovery, 1871
L. Legré, Pierre Pena et Mathias de Lobel, Marseille, H. Aubertin & G. Rolle, 1899
A. Pavord, The naming of names, Bloombsbury USA 2005
E. Morren, Mathias de L'Obel, sa vie et ses oeuvres; 1538-1616, Liége, Bovery, 1871
L. Legré, Pierre Pena et Mathias de Lobel, Marseille, H. Aubertin & G. Rolle, 1899
A. Pavord, The naming of names, Bloombsbury USA 2005