Otto Friedrich MüllerOtto Friedrich Müller (1730-1784) nacque a Copenhagen , figlio del trombettista di corte , un tedesco che si era trasferito in Danimarca. Di pronta e vivace intelligenza, ricevette un'ottima educazione; ammesso all'Università della città natale a 18 anni, secondo il costume del tempo inizialmente studiò teologia (del resto l'ateneo danese aveva solo tre corsi di studi: teologia, diritto, medicina), quindi passò a diritto; aveva eccellenti attitudini in vari campi, tra cui anche la musica. Non giunse però alla laurea, perché per ragioni economiche nel 1753 abbandonò gli studi per entrare al servizio della famiglia Schulin, come precettore dell'erede della casata, rimasto orfano in tenera età. Visse con gli Schulin per circa vent'anni, soprattutto nella loro tenuta di Friedrichsdalin, nei pressi di Copenhagen. A partire dal 1758, utilizzando i libri di Linneo, iniziò a studiare scienze naturali da autodidatta, sia per passione sia per insegnare al suo pupillo. A partire dal 1761, si procurò un microscopio. La sua prima pubblicazione scientifica fu un catalogo degli insetti della tenuta degli Schulin, Fauna insectorum Fridrichsdalina (1764).
Tra il 1765 e il 1767, nel corso di un viaggio in Europa in compagnia del suo pupillo visitò molti paesi del centro e sud Europa ed ebbe modo di frequentarne gli ambienti scientifici, stringendo contatti e amicizie durature. Uomo di mondo, ben avvezzo fin da bambino agli ambienti cortigiani, attraverso una strategia di promozione mirata (conoscenza di scienziati eminenti, pubblicazione di previ lavori a supporto della propria candidatura) riuscì a farsi ammettere a molte società scientifiche europee. A Strasurgo pubblicò la sua unica opera di botanica, un catalogo della flora della tenuta degli Schulin, Flora Fridrichsdalina (1767). Durante il viaggio, grazie ai diversi incontri, i suoi interessi si spostarono definitivamente dalla botanica alla zoologia, in particolare allo studio degli invertebrati, di cui divenne forse il massimo esperto della sua epoca. Nel 1771 - il suo allievo aveva ormai 24 anni - lasciò gli Schulin e grazie alla raccomandazione di Oeder venne assunto all'Archivio di Stato; l'ufficio venne ristrutturato nel 1772 dopo la caduta di Struensee e Müller, anche se mantenne una piccola pensione, perse il posto. Il matrimonio con la ricca vedova norvegese Anna Catharina Paludan risolse però una volta per tutte i suoi problemi economici; da quel momento, Müller poté dedicarsi a tempo pieno al lavoro scientifico. Un tassello importante delle sue ricerche fu la tenuta di Drobak, sul golfo di Oslo, di proprietà della moglie, dove lo scienziato trascorse le estati dal 1774 al 1778, dedicandosi in particolare allo studio della microfauna marina. Era assistito da una vera équipe che comprendeva disegnatori e incisori (uno dei migliori pittori era suo fratello minore, Christian Friedrich, che oltre a illustrare alcune opere del fratello, anni dopo collaborerà con Vahl alla terza tranche di Flora Danica) e un certo numero di studenti, reclutati in modo ingegnoso. Ogni anni Müller pubbicava un annuncio sui giornali per reclutarli e pagava loro il viaggio da Copenhagen a Oslo. A partire dal 1771, si moltiplicarono anche le pubblicazioni, dedicate soprattutto a diverse classi di invertebrati prima di lui poco note. Nel frattempo Müller aveva presentato alla corte il progetto di una Fauna Danica, da affiancare a Flora Danica, di cui dopo l'allontanamento di Oeder fu nominato curatore. Le campagne in Norvegia e , più tardi, quando l'artrite lo obbligò a rinunciarvi, le coste della Danimarca, comprese le isole, gli permisero di raccogliere esemplari per entrambe le opere. Nel 1776 anticipò il contenuto della sua grande opera zoologica con Zoologiæ Danicae Prodromus, il cui erano elencate, classificate e brevemente descritte tutte le specie animali del regno di Danimarca-Norvegia, un lavoro di importanza epocale per l'innovativa classificazione degli invertebrati. Seguirono, nel 1777 e nel 1786, due volumi in folio di Fauna Danica, con 40 tavole (gli altri due volumi saranno completati e pubblicati da vari curatori a molti anni dalla sua morte). Tra il 1776 e il 1784 uscirono inoltre 5 fascicoli di Flora Danica. Rimase invece incompiuto (e fu portato a termine da O. Fabricius) un importante lavoro sugli infusori (piccoli organismi unicellulari che si sviluppano nelle infusioni vegetali, appartenenti a varie classi, soprattutto protozoi). Nel 1784, dopo un decennio di lavoro intensissimo, Müller morì a poco più di cinquant'anni. |
Fonte: D. D. Damkaer, The Copepodologist's Cabinet, A Biographical and Bibliographical History, American Philosophical Society 2002
H. Knudsen, The Story behind Flora Danica, Lindhradt og Ringhof, 2016
H. Knudsen, The Story behind Flora Danica, Lindhradt og Ringhof, 2016