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StapeliopsisStapeliopsis Pillans N.S. Pillans, South African Gardening 18: 32. 1928 In onore di Johannes Bodaeus Stapelius Se ne parla nel post Stapelius, il commento a Teofrasto e la Stapelia Stapeliopsis è un piccolo genere della sottotribù Stapeliinae della famiglia Apocynaceae (in cui è confluita la famiglia Asclepiadaceae), endemico della Namibia e del Sud Africa. Comprende piccole succulente affini a Stapelia, con fusti quadrangolari glabri nella maggior parte delle specie, muniti di brevi peli (papille) in due specie. I fusti, eretti o striscianti, molto ramificati, con numerosi stoloni sotterranei e spesso cospicuo sviluppo sottoterraneo, sono glauchi, rossastri se esposti alla luce. Si distingue da altri generi del gruppo, e in particolare da quello più affine, Pectinaria, per la corolla a forma di orcio (urceolata), ovvero rigonfia alla base e stretta all'orlo, con lobi molti ridotti, uniti tra loro in alcune specie. L'impollinazione delle specie con corolle quasi chiuse è effettuata da insetti molto piccoli, in particolare moscerini; infatti queste specie non emanano gli odori di decomposizione tipici delle Stapeliinae, ma un profumo dolce, mielato, simile a quello della frutta molto matura. L'interno della corolla è per lo più dotato di peli e papille, in modo da obbligare gli impollinatori a concentrare la loro attività intorno al ginostegio. Si pensa invece che in quelle con fiori a livello del terreno, l'impollinazione sia in qualche modo favorita dagli andirivieni delle formiche.
Il genere è stato creato nel 1928 da Pillans, a partire da una specie raccolta nel Richtersveld dal suo carrettiere, Nero; in suo onore battezzò la nuova specie S. neronis; nel 1966 si aggiunse S. urniflora, raccolta in Namibia; infine nel 1981, Bruynis, nella sua revisione del genere Pectinaria, ne staccò altre quattro specie che unì a Stapeliopsis. Le sei specie usualmente riconosciute sono:
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