Albrecht von HallerLo svizzero Albrecht von Haller (1708-1777), poeta, padre della fisiologia, autore della prima flora svizzera, animatore dell'Università e della Società scientifica di Gottinga, bibliofilo e bibliografo, autore di migliaia di scritti che abbracciavano quasi l'intero scibile, fu una delle figure più influenti della scienza e della cultura del Settecento. Nato a Berna in un'antica famiglia dell'alta borghesia, dopo gli studi alla Hohe Schule di Berna, quindicenne iniziò lo studio della medicina a Tubinga; passò poi a Leida, dove fu allievo di Boerhaave e silaureò nel 1727. Visitò poi Londra e Parigi, e continuò gli studi a Basilea, dove tra l'altro fu allievo di Bernoulli per la matematica; contemporaneamente insegnava anatomia come supplente. Nell'estate del 1728, insieme a Johannds Gessner, suo condiscepolo a Leida e Basilea, percorse le valli alpine della Svizzera occidentale e orientale, traendone ispirazione per il celebre poema Die Alpen e iniziando a studiare la flora alpina.
Dal 1729 al 1736 visse a Berna, dove lavorò come medico, creò un teatro antomico, pubblicò la raccolta poeticaVersuch Schweizerischer Gedichten (1732) che ebbe grande influenza sul preromanticismo, continuò a studiare la flora elvetica compiendo numerose escursioni brevi o lunghe nelle valli alpine. Vista frustrata la sua aspirazione a essere nominato medico cittadino o insegnante di eloquenza, nel 1736 accettò la cattedra di anatomia, chimica e botanica all'università Georg-August di Gottinga, di recdntissie fondazione. Nei diciassette anni trascorsi nella città tedesca condusse decisive indagini sulle strutture e il funzionamento del corpo umano, i cui risultati furono esposti in una serie di pietre miliari della storia della medicina (per citare solo le maggiori, Icones anatomicae, De partibus corporis humani sensilibus et irritabilibus, Elementa physiologiae corporis humani). A Gottinga completò e diede alle stampe anche la prima versione della sua flora elvetica, Enumeratio methodica stirpium Helvetiae indigenarum. Socio fondatore e presidente a vita della Reale società delle scienze, fu il direttore della rivista Göttingischen Zeitungen von gelehrten Anzeigen che trasformò in una rivista scientifica di portata internazionale, profondendovi il suo sapere enciclopedico in migliaia di recensioni. Nel 1749 fu nobilitato dall'imperatore Francesco I. Nel 1753 ritornò a Berna; fino al 1757 ottenne la carica di Rathausammann; nel 1758 fu nominato direttore delle saline dei Roche, il che gli diede l'opportunità di riprendereble ricerche sulla flora alpina. Il risultato fu Historia stirpium indigenarum Helvetiae inchoata (1766), la più completa flora nazionale dell'epoca. Nel 1764 acquistò la signoria di Goumoens-le-Jux, assumendo così il nome di "Haller de Goumoëns". Rientrò quindi a Berna; gli ultimi anni videro il fallimento delle aspirazioni poltiche e furono soprattutto dedicati a una vasta opera bibligrafica, con la stesura delle quattro Bibliothecae. Furono anche anni difficili per i crescenti problemi dinsalute, peggiorati dall'assuefazione all'oppio, che lo portò a una vecchiaia e a una morte precoce a doli 69 anni nel 1777. Pochi mesi prima della morte, ebbe la grande gratificazione della visita dell'imperatore Giuseppe II. E fu proprio per interessamento diretto del sovrano che dopo la sua morte la sua straordinaria biblioteca fu acquistata dal governo austriaco e distribuita tra varie biblioteche lombarde, prime fra tutto quelle di Brera e Pavia. Fonti O. Klotz, Albrecht von Haller (1708-1777), "Annals of Medical History", 1936, pp. 10-26 L. Lienhard, Hallers Landschaften botanisch, "Mitteilungen der Naturforschenden Gesellschaft in Bern", 66 (2009), pp. 49-59 M. Persson, Building an empire in the Republic of Letters: Albrecht von Haller, Carolus Linnaeus, and the struggle for botanical sovereignty, "Circumscribere", 17 (2016), pp. 18-40 A. B. Shteir, Albrecht von Haller's Botany and "Die Alpen", "Eighteenth-Century Studies", Vol. 10, No. 2 (Winter, 1976-1977), pp. 169-184 |