Carlo FirmianCarlo Giuseppe Gottardo di Firmian (Karl Joseph von Firmian, 1716-1782) nacque a Castel Firmian a Mezzacorona, quinto figlio del conte Franz Anton e dalla nobildonna trentina Barbara Elisabeth Thun-Hohenstein. La sua educazione avvenne all'ombra del potente zio paterno, l'arcivescovo di Salisburgo Leopold Anton Eleutherius, dapprima presso l'abbazia di Ettal in Baviera poi a Innsburck; proseguì quindi a Leida e a Parigi e si concluse con un gran tour in Italia. Grazie a questa formazione cosmopolita, oltre a padroneggiare diverse lingue, entrò in contatto con ambienti vicini al riformismo illuministico e si appassionò di arte.
Anche se aveva preso gli ordini minori, abbandonò la carriera ecclesiastica per quella di funzionario e diplomatico al servizio degli Asburgo. Nel 1745 divenne membro del consiglio aureo, dal 1752 al 1758 fu plenipotenziario imperiale a Napoli, dal 1758 alla morte fu plenipotenziario per la Lombardia austriaco. La valutazione del suo ruolo nella grande stagione del riformismo teresiano è oggetto di dibattito tra gli storici, così come la sua figura divise i contemporanei. Certo poté spesso scegliere i suoi collaboratori ed ebbe almeno un ruolo propositivo nelle riforme varate a partire dal 1765, anche se poi le decisioni finali venivano prese a Vienna. La sua influenza invece diminuì drasticamente a partire dal viaggio in Lombardia di Giuseppe II (1769).Proprio agli anni '70 risalgono le più incisive riforme in campo ecclesiastico, certamente portate avanti in pieno accordo tra Firmian e von Kaunitz, e le iniziative in campo scientifico, come il rilancio dell'ateneo di Pavia e la creazione del grande complesso di Brera. Collezionista d'arte e accanito bilbiofilo, alla sua morte, avvenuto dopo anni di penoso decadimento fisico nel 1782, lasciò una biblioteca di 40.000 volumi, collezioni di quadri e stampe che furono vendute all'asta per far fronte ai creditori. Fu sepolto nella chiesa di San Bartolomeo; il suo monumento funebre, rimosso nel periodo napoleonico, vi fu ricollocato al ritorno degli austriaci; in seguito alla demolizione della vecchia chiesta, fu definitivamente spostato nella nuova chiesa di San Bartolomeo nel 1865. |
Fonti
E. Bona, Karl von Firmian. Brevi note biografiche e amenità naturalistiche, "Africa: notiziario dell'Associazione fra le imprese italiane in Africa", marzo 2015.
M. Bonazza, Dai «buoni studi» al «buon governo»: la parabola di Carlo Firmian, plenipotenziario trentino a Milano, in Il Trentino e l’Europa. Culture allo Specchio tra Storia e Presente, Comune di Trento, Trento 2002, pp. 9-26.
E. Garms-Cornides, Firmian, Carlo Gottardo conte di, https://www.treccani.it/enciclopedia/firmian-carlo-gottardo-conte-di_%28Dizionario-Biografico%29/
E. Bona, Karl von Firmian. Brevi note biografiche e amenità naturalistiche, "Africa: notiziario dell'Associazione fra le imprese italiane in Africa", marzo 2015.
M. Bonazza, Dai «buoni studi» al «buon governo»: la parabola di Carlo Firmian, plenipotenziario trentino a Milano, in Il Trentino e l’Europa. Culture allo Specchio tra Storia e Presente, Comune di Trento, Trento 2002, pp. 9-26.
E. Garms-Cornides, Firmian, Carlo Gottardo conte di, https://www.treccani.it/enciclopedia/firmian-carlo-gottardo-conte-di_%28Dizionario-Biografico%29/