Dicksonia

Dicksonia L'Hér.
C.L. L'Hériter de Brutelle, Sertum Anglicum 30, 1788

In onore di James Dickson
Se ne parla nel post Le crittogame di Dickson, il misterioso Zier, e i generi Dicksonia e Zieria

Dicksonia è il principale genere della famiglia Dicksoniaceae; comprende 20-25 felci arboree con una distribuzione geografica discontinua: Indonesia, Nuova Guinea (con cinque specie), Filippine, Australia orientale, Nuova Zelanda, isole del Pacifico, Messico e America centrale, Perù, Brasile, isola di Sant'Elena. Piante molto antiche, che datano almeno al Giurassico e al Cretaceo, ne sono documentati resti fossili; sono un relitto delle flora dell'era dei dinosauri; ora sono soprattutto legate all'habitat delle foreste nebulose d'altura, con temperature miti e umidità costante.
Sempreverdi o decidue, sono caratterizzate da rizomi eretti, simili a tronchi, ma talvolta striscianti, per lo più rivestiti dalle basi delle foglie e coronati dalle fronde, che formano una chioma allargata. Le fronde, coriacee, sono da bi- a tetrapennate, oppure pennatifide. Molto apprezzate nei giardini o nelle serre, da noi sono note soprattutto le specie australiane o neozeladesi, in particolare D. anctartica.

Se ne parla nel post Le crittogame di Dickson, il misterioso Zier, e i generi Dicksonia e Zieria

Uno sguardo su...

Dicksonia antarctica Labill. è originaria dell'Australia orientale, dal Queensland sudorientale alla costa del New South Wales del Victoria fino alla Tasmania; il suo habitat sono le pendici boscose riparate e i canaloni, occasionalmente le foreste nebulose d'altura. Il rizoma eretto, alto fino a 60 cm, è fittamente ricoperto dalla massa di radici e dalle basi delle foglie cadute; le fronde bi- o tripennate sono lunghe fino a tre metri. In natura, il "tronco" fibroso ospita molte piante epifite, in particolare muschi e altre felci. E' la specie più nota e frequentemente coltivata.

Dicksonia arborescens L'Hér. è un endemismo dell'isola di Sant'Elena, dove costituisce la specie dominante della vegetazione d'altura (foresta pluviale o nebulosa). E' stata la prima specie ad essere descritta e coltivata in Europa. Il "tronco" eretto o inclinato alla base, ricoperto da sottili radici avventizie, ha un diametro di 15-20 cm e può raggiungere l'altezza di 4-5 metri. Le fronde, lunghe fino a un metro, da giovani pelose, sono bipinnate. La felce arborea di Sant'Elena ha una grande importanza nella conservazione del fragile ambiente di questa piccolissima isola; dei tre livelli di vegetazione dell'isola, quello più elevato, dove appunto dominano le felci, è l'unico a non essere stato distrutto o pesantemente alterato dall'uomo; nel tronco delle felci, crescono molte altre piante; inoltre le fronde, che hanno un ricambio abbasnza rapido, cadendo al suolo e decomponendosi, formano uno spesso strato che, da un parte impedisce la germinazione di piante competitrici, dall'altra offre un habitat ideale per briofite, altre felci endemiche e insetti.

Dicksonia sellowiana Hook. è la specie più diffusa nel continente americano, dal Messico meridionale, all'America centrale, al Brasile, al Paraguay e all'Argentina nordorientale (bioma della foresta atlantica sudamericana). Di dimensioni cospucue, ha un rizoma eretto che può raggiungere i 10 metri e fronde bipinnate lunghe fino a due metri. Per l'eccessivo sfruttamento, nonostante l'ampia diffusione, è a rischio. Il nome specifico ricorda il botanico tedesco F. Sellow (1789–1831), importante esploratore della flora sudamericana.
Piuttosto variabile, se ne conoscono quattro varietà, a volte classificate come specie indipendenti: D. sellowiana var. ghiesbreghtii, D. sellowiana var. gigantea, D. sellowiana var. karsteniana. D. sellowiana var. lobulata.

Dicksonia squarrosa Sw. è la specie più comune in Nuova Zelanda, dove è chiamata wheki. Il rizoma eretto è piuttosto stretto, di veloce crescita (da 10 a 80 cm all'anno), ricoperto dalle vecchie fronde morte; può raggiungere l'altezza di sei metri. Le fronde bi- o tripennate, lunghe fino a 2 metri, verde scuro e più chiare nella pagina inferiore. formano un ombrello relativamente rado. Questa specie è stolonifera e nelle condizioni ideali può formare densi boschetti.
Relativamente rustica e tollerante del vento e del sole, dà il suo meglio in aree ombreggiate, protette dal vento, con temperature invernali non inferiori a 5 gradi. Le dimensioni contenute la rendono adatta alla coltivazione in vaso e in serra.