Karel ZoisPoche notizie personali ci sono giunte sulla biografia del botanico dilettante Karel Zois (1756-1799), anche Carlo Zois in italiano e Carl (Filipp Eugen) Zois Freiherr von Edelstein in tedesco; era il sesto figlio di Michelangelo Zois, un mercante e imprenditore di origine bergamasca che fece grande fortuna dopo aver trasferito i suoi affari tra Trieste e Lubiana, e della nobildonna slovena Johanna Katharina Kappus von Pichelstein. Nacque a Lubiana e, poiché non pare abbia frequentato il collegio di Reggio Emilia come i fratelli maggiori, è probabile che per la cagionevole salute abbia studiato con precettori privati; nel 1778 si laureò a Graz con una tesi di argomento matematico. Non si sposò mai e visse per lo più nelle proprietà di campagna di Brdo presso Kranj e Javornik presso Jesenice, mentre il più famoso fratello Žiga viveva a Lubiana, dove aveva trasformato la sua casa nel principale centro culturale e scientifico della Slovenia.
Risale forse all'inizio degli anni '80 il suo interesse per la botanica, soprattutto per la flora montana; Karel Zois raccoglieva piante per il suo erbario, per il giardino alpino che creò forse a partire dal 1785 nel parco di Brdo, e che inviava ai suoi corrispondenti botanici; oltre a Wulfen, che nelle sue opere pubblicò non meno di una dozzina di piante ricevute da Zois e gli dedicò Campanula zoysii e Viola zoysii, corrispose con Host, Sternberg, von Jacquin e Willdenow. Possedeva almeno due cottage alpini, uno nelle Caravanche, l'altro nella zona dei laghi di Triglav, che nei mesi estivi si trasformavano nel suo campo base per le escursioni montane. Molte piante gli venivano però procurate da diversi raccoglitori, che reclutava tra il personale delle terre e delle miniere di famiglia. Insieme al fratello maggiore, a partire dal 1785 circa iniziò a ristrutturare il parco del castello di Brdo, dove fece impiantare migliaia di alberi e arbusti, sia autoctoni sia esotici, importati per lo più dall'Olanda o dall'Inghilterra. Ci creò anche un giardino alpino dove coltivava sia le piante provenienti dalle montagne slovene, che gli venivano portate in ceste di terra dai suoi raccoglitori, sia specie alpine esotiche, nate dai semi inviati dai suoi corrispondenti. Morì nella casa di famiglia di Trieste nel 1799, a soli 43 anni; lasciò un erbario di circa 1200 esemplari, una lista delle piante che coltivava nel giardino alpino e preziosi quaderni dove annotava i luoghi di raccolta e i percorsi dei suoi raccoglitori, il più celebre dei quali è Matevž Kos, che partecipò alla prima ascensione al Triglav. |
Fonti
K. Maček, Hortikulturna ureditev zoisovega parka na Brdu pri Kranju, Univerza z Ljubljani, Ljubljana 2016
N. Praprotnik, Karel Zois (1756-1799) in njegovo botanično delovanje, in Botaniki, njihovo delo in herbarijske zbirke praprotnic in semenk v Prirodoslovnem muzeju Slovenije, "Scopola", 83-84, 2015, pp. 83-112
Š. Pungaršek, Žiga Zois, ljubitelj rastlin?, "Scopolia", 97, 2019, pp. 167-195
Zois pl. Edelstein, Karel Filip Evgen, baron, https://www.slovenska-biografija.si/oseba/sbi872055/
K. Maček, Hortikulturna ureditev zoisovega parka na Brdu pri Kranju, Univerza z Ljubljani, Ljubljana 2016
N. Praprotnik, Karel Zois (1756-1799) in njegovo botanično delovanje, in Botaniki, njihovo delo in herbarijske zbirke praprotnic in semenk v Prirodoslovnem muzeju Slovenije, "Scopola", 83-84, 2015, pp. 83-112
Š. Pungaršek, Žiga Zois, ljubitelj rastlin?, "Scopolia", 97, 2019, pp. 167-195
Zois pl. Edelstein, Karel Filip Evgen, baron, https://www.slovenska-biografija.si/oseba/sbi872055/