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MerianiaMeriania Sw. O. Swartz, Flora Indiae Occidentalis 2: 823. 1798 Meriania è uno dei principali generi neotropicali della famiglia Melastomataceae, che oggi, dopo una serie di revisioni che vi hanno incluso specie prima assegnate ad altri generi affini, comprende 70-90 specie di arbusti e alberi diffusi nell'area tropicale americana, dal Messico meridionale fino al sudest del Brasile, passando per le grandi Antille e l'America centrale, con massima biodiversità in Venezuela. Nonostante si tratti di piante piuttosto appariscenti per la bellezza delle loro fioriture, sono relativamente poco note, probabilmente perché, essendo vere tropicali, che esigono particolari condizioni climatiche, sono molto raramente coltivate al di fuori dei paesi d'origine; molte di esse, inoltre, sono endemismi di aree piuttosto ristrette e, talvolta, di non facile accesso. Sono specie boschive, di solito presenti come individui singoli, per le specie più grandi, o in piccoli gruppi, per quelle più piccole. Piuttosto variabili per dimensioni (la maggior parte solo alberelli, ma alcune specie sono grandi alberi alti anche 25 m, altre sono arbusti e poche specie sono liane), per forma e dimensioni delle foglie (opposte e con nervature molto evidenti nella pagina inferiore), sono invece più riconoscibili per i fiori: tipicamente portati agli apici dei rami, solitari o raccolti in tirsi, hanno corolla vistosa, solitamente con 5 petali, rosso, porpora o aranciato; gli stami, solitamente gialli o bianchi e molto visibili, si dispongono in modo zigomorfo, nella porzione anteriore del fiore. Caratteristici sono anche i semi, oblungo-piramidali.
L'unica specie relativamente nota - talvolta commercializzata in rete come pianta per collezionisti - è M. nobilis Triana, un endemismo della foresta nebulosa (ovvero perennemente bagnata da nebbie che assicurano umidità costante tutto l'anno) del Venezuela tra 1900 e 2900 m; è un alberello alto solitamente intorno ai 7 metri (coltivato però anche come arbusto), caratterizzato da enormi fiori porpora (7-8 cm di diametri), che diventano bluastri appassendo, i più grandi della famiglia; anche le foglie, ovoidali, lunghe fino a 25 cm, con venature parallele molto evidenti e pagina inferiore rossastra (sono rossi anche i rametti, quadrangolari) sono estremamente decorative. Molto esigente (richiede umidità costante e non sopporta né il freddo né temperature superiori a 25°), è di difficile coltivazione; in patria lo si può invece ammirare anche nei parchi e nelle strade di Bogotà. Il suo nome comune è amarraboyo. Simile per il colore dei fiori è M. splendens Triana, sempre originaria delle montagne del Venezuela, un grande albero che raggiunge i 25 m, che si distingue per le foglie cordate con margini fortemente dentati. Venezuelana è pure la rara M. mutisii (Bonpl.) H. Mend. & Fern. Alonso, con enormi fiori fucsia, presente solo in pochi esemplari nel paramo di Sumapaz in Cundamarca; il nome specifico ricorda il grande Celestino Mutis che, tra altre piante, ne donò un esemplare a Humboldt quando questi visitò Bogotà nel 1801, in occasione del suo viaggio americano. Sono invece di un vistoso arancio brillante, più piccoli e raccolti in tirsi, i fiori di M. hernandoi L. Huribe, endemica di una piccola area montagnosa a cavallo tra Colombia e Ecuador, il cui nome specifico è una dedica al botanico colombiano Hernando Garcia Barriga (1913-2015). Molte di queste specie sono in pericolo, e, a parte M. nobilis, non sono in genere coltivate al di fuori degli orti botanici. |