Plinio il VecchioGaio Plinio Secondo (23-79 d.C.), noto come Plinio il Vecchio per distinguerlo dal nipote e figlio adottivo Plinio il Giovane, nacque presumibilmente a Como (anche se alcune fonti indicano come luogo di nascita Verona) in una facoltosa famiglia dell'ordine equestre. Fu educato a Roma da Publio Pomponio Secondo, che gli instillò l'amore per i libri e lo studio. Nel 47 come comandante di un corpo di cavalleria prestò servizio in Germania, dove prese parte a una spedizione contro i Cauci; nel 50 accompagnò Pomponio in una spedizione contro i Catti.
Sotto Nerone, visse prevalentemente a Roma, dedicandosi soprattutto allo studio. Tornò alla vita politica e militare con Vespasiano, di cui era amico personale. Nel 70 fu procuratore nella Gallia narbonense e nel 73 in Spagna, da dove a quanto pare visitò il Nord Africa; nel 74 visitò la Gallia belgica. Rientrato a Roma, come avvocato assolse vari incarichi amministrativi, anche se preferì rallentare questi impegni per dedicarsi alla stesura del suo capolavoro, Naturalis historia. Tito lo nominò ammiraglio della flotta di Miseno e fu in questa veste che Plinio trovò la morte a Stabia durante l'eruzione del Vesuvio del 79, mentre cercava di portare soccorso alla popolazione. Per tutta la vita, Plinio alternò agli impegni militari e civili lo studio appassionato, scrivendo molti libri di argomento disparato: De iaculatione equestri ("Sull'arte del lancio da cavallo"), frutto dell'esperienza giovanile di ufficiale di cavalleria; De vita Pomponii Secundi, dedicato al suo tutore, che fu anche un poeta tragico; Bella Germaniae ("Le guerre della Germania"), in venti libri, sulle guerre condotte dai Romani in Germania; Studiosus ("Il letterato"), sull'eloquenza e la formazione dell'oratore; Dubius sermo ("I dubbi di lingua"), otto libri su problemi linguistici e grammaticali; A fine Aufidi Bassi ("Continuazione della Storia di Aufidio Basso"), trentuno libri di storia contemporanea. Di tutte queste opere, composte per lo più durante il regno di Nerone, nulla ci è rimasto al di là del titolo. Godette invece di ininterrotta fortuna il suo capolavoro, Naturalis historia, in 37 libri divisi in 10 volumi, che Plinio redasse nel 77 e rivide nel corso degli ultimi tre anni di vita. E' la più vasta opera di storia naturale dell'età antica, basata su estratti da circa 400 autori greci e latini. La morte tragica gli impedì di rivederla, il che potrebbe spiegarne le contraddizioni, dovute però anche al metodo di lavoro, sostanzialmente compilatorio. |
Fonti
Plinio il Vecchio, https://it.wikipedia.org/wiki/Plinio_il_Vecchio
Plinio il Vecchio, https://it.wikipedia.org/wiki/Plinio_il_Vecchio