Daniel RolanderGià l'origine sociale fa di Daniel Rolander (1723/25-1793) un intruso tra gli allievi di Linneo; come molti altri era poverissimo, ma a differenza di loro proveniva dall'ambiente contadino, non dalla piccola borghesia o dal mondo ecclesiastico. Nacque tra il 1723 e il 1725 a Hällebörga, nello Småland (la regione di cui era originario lo stesso Linneo); dopo gli studi primari e secondari a Växjö, nel 1744 venne a Uppsala per studiare teologia (anche lui come molti compagni, voleva inizialmente diventare pastore); l'incontro con Linneo dirottò i suoi interessi verso le scienze naturali, in particolare l'entomologia. In questo campo stupì Linneo per l'acume superiore a quello di scienziati più vecchi e noti di lui; d'altra parte, il maestro non lo riteneva versato in altri campi degli studi naturalistici, soprattutto in medicina (a causa della formazione e della mentalità da teologo).
Dopo la partenza di Loefling per la Spagna (1751), ne prese il posto come tutore di Carl Junior, vivendo in casa di Linneo e collaborando strettamente con lui. Una lettera di Linneo a Abraham Bäck del 1752 ce ne fa apprezzare lo spirito scientifico: avendo sofferto di ripetuti attacchi di dissenteria, esaminò al microscopio tanto l'acqua che aveva bevuto quanto le proprie feci, ritrovando in entrambi i medesimi "vermi" che poi fece oggetto di una pubblicazione scientifica. In quegli anni ne scrisse parecchie, soprattutto dedicate ai suoi amati insetti (Linneo lo definisce "preso da grande amore per gli insetti"). Sempre nel 1752, il maestro sollecitò e ottenne per lui una borsa di studio (Thunska stipendiet). Nel 1754, la richiesta da parte del ricco piantatore del Surinam Carl Gustav Dahlberg di un giovane studioso da impiegare come precettore parve a Linneo l'occasione ideale per trovare una sistemazione conveniente a Rolander e al tempo stesso aprire alla scienza europea un campo inesplorato (prima di allora, il Suriname era stato studiato solo la pittrice naturalistica Maria Sibylla Merian). La decisione fu comunque complessa; Dahlberg sembrava convinto solo a metà e la regina Luisa Ulrika appoggiava un altro candidato. Tuttavia a ottobre la decisione venne presa e Linneo dovette mettere insieme rapidamente la somma necessaria per il viaggio; determinante fu il contributo di 600 dollari svedesi (Linneo stesso ne aveva versati 200) da parte dell'entomologo Charles De Geer (probabilmente in cambio di insetti della termine della spedizione). Il viaggio cominciò male per Rolander. Mentre stava per partire da Amsterdam, alla fine del 1754, si ammalò gravemente; Dahlberg ne attese pazientemente la guarigione e si imbarcò con lui per il Suriname nella primavera del 1755. Come si è visto nel post, Rolander rimase in Suriname sette mesi; nessun indizio conferma l'ipotesi che avesse dato segno di squilibrio mentale o che trascurasse il lavoro. Tuttavia è vero che il fascino dell'ambiente tropicale non fu sufficiente a fargli accettare i disagi del clima torrido e sicuramente egli sviluppò qualche tratto ipocondriaco, ovvero una spiccata preoccupazione per la sua salute. Odiava anche l'ambiente dei piantatori schiavisti, che giudicava stupidi e arroganti; detestava il modo in cui trattavano i loro schiavi; al contrario, era molto interessato alle conoscenze mediche e etnobotaniche dei neri delle piantagioni, che annotò scrupolosamente. Abbiamo già visto nel post le vicissitudini del viaggio di ritorno e il litigio con Linneo. Aggiungiamo solo un curioso episodio avvenuto nell'estate del 1756 (dunque mentre Rolander era in Olanda o in Germania privo dei mezzi per proseguire il viaggio). Egli fece pervenire a Uppsala una cactacea (probabilmente un'Opuntia) infestata dalle agognate cocciniglie; Linneo in quel momento non c'era e il suo giardiniere disinfestò accuratamente la pianta, cambiando anche il vaso e la terra per maggior sicurezza. Il buffo episodio dimostra comunque che al momento Rolander non aveva ancora un atteggiamento di chiusura verso il maestro, avvalorando l'ipotesi che proprio il mancato aiuto mentre si trovava in difficoltà ad Amburgo abbia alimentato il suo rancore e la sua diffidenza. D'altra parte già nella primavera del 1757 (quindi mesi prima del famoso litigio) Linneo si era opposto alla sua elezione all'Accademia svedese delle Scienze, contrapponendogli Osbeck: Rolander era un ottimo entomologo, ma nient'altro; Osbeck era un grande botanico versato in tutti i campi delle scienze naturali. Dal 1757 al 1761 Rolander lavorò come curatore del giardino dell'Ospedale Seraphim di Stoccolma; non sappiamo se si dimise o se fu licenziato. In ogni caso, nel 1761 lasciò la Svezia e si trasferì a Copenhagen, dove probabilmente pensava di essere fuori dalla sfera di influenza di Linneo che gli aveva bruciato ogni possibilità di carriera in Svezia, portando con sé gli appunti e l'erbario. Non riuscì ad inserirsi nell'ambiente accademico danese, anzi cadde in un tale stato di miseria che per due settimane si cibò unicamente di mele. L'incontro con il tedesco Christain Gottlieb Kratzenstein, professore dell'Università di Copenhagen lo salvò; questi lo portò a casa sua, gli offrì vitto e alloggio, permettendogli di preparare il suo diario per la pubblicazione. All'inizio del 1765, Rolander aveva completato il Diarium Surinamicum, in due volumi, in lingua latina. Kratzenstein lo giudicò eccellente sia per il contenuto scientifico sia per lo stile accattivante. Probabilmente sperava di pubblicarlo e di devolvere il ricavato a Rolander, ma non trovò alcun editore. Se è corretta l'ipotesi che si sia rivolto all'editore di Linneo in Svezia, sarebbe un'altra prova del boicottaggio dell'ambiente linneano nei confronti di Rolander. Senza risorse, quest'ultimo decise di tornare in Svezia, lasciando il diario a Kratzenstein (forse in cambio di un finanziamento) e vendendo una parte del suo erbario a Christen Friis Rottböll, professore di botanica all'Università di Copenhagen. In tal modo, le piante del Surinam pubblicate da Rottböll negli anni '70 e '80 rimasero per due secoli gli unici contributi di Rolander alla botanica editi e noti. Attraverso Rottböll, che lo acquisì in qualche modo da Kratzenstein, il diario e l'erbario pervennero alla Biblioteca del Giardino botanico di Copenhagen, dove sono tuttora conservati. Da Copenhagen, Rolander si trasferì a Landskrona, sulla costa svedese del Sund, dove per incarico del generale Strussenfelt lavorò a una lista della fauna e della flora dell'isola di Ven, oggi perduta. Nel 1770, dopo il trasferimento di Strussenfelt, si stabilì a Lund, dove dall'autunno di quell'anno alla primavera del 1775 ottenne un assegno universitario, in veste di collaboratore di Eric Gustaf Lidbeck, professore di storia naturale di quell'università. La lettera di Linneo, in cui si dice che "Rolander beve forte" è di questo periodo (agosto 1774). Non sappiamo molto degli ultimi 18 anni della sua vita, che devono essere stati funestati dall'estrema povertà e dalla cattiva salute. Morì a Lund nel 1793 e fu sepolto nella fossa comune destinata ai più poveri. |
Fonti
Rolander, Daniel, http://plants.jstor.org/stable/10.5555/al.ap.person.bm000007132
IK Facts, Daniel Rolander, https://www.ikfoundation.org/ifacts/danielrolander.php
P.L..R. de Moraes, J. Dobreff, L.G. Reinhammar, The plants by Daniel Rolander, http://biotaxa.org/Phytotaxa/article/view/phytotaxa.165.1.1
Rolander, Daniel, http://plants.jstor.org/stable/10.5555/al.ap.person.bm000007132
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