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BlumeaBlumea DC. A. Pyramus de Candolle, Archives de Botanique 2: 514, 1833 Blumea è un vasto genere della famiglia Asteraceae, che comprende una cinquantina di specie di erbacee perenni, per lo più asiatiche (subcontinente indiano, Cina, sudest asiatico), con qualche rappresentante in Africa e poche specie in Oceania. Spesso assai abbondanti nel loro ambiente naturale, sono spesso piante ruderali o infestanti dei coltivi. Hanno fusti non alati, con canali resinosi. Le foglie sono alternate, sessili o brevemente picciolate, da mucronato dentate a laciniate e talvolta pinnatolobate; in diverse specie sono fortemente aromatiche. Hanno capolini eterogami, solitari o raccolti in pannocchie; i flosculi marginali, in diverse file, sono femminili, mentre i flosculi del disco sono bisessuali; la corolla è generalmente gialla, più raramente bianca o porporina. I frutti sono acheni cilindrici dotati di pappo con setole capillari da bianche a rossastre.
La specie più nota è Blumea balsamifera (L.) DC., una ruderale ampiamente diffusa nei pascoli montani e nei campi asciutti, in Cina, nel subcontinente indiano, in Indocina e in Malesia, in Indonesia e nelle Filippine. E' un arbusto o un suffrutice eretto, alto 1-3 m, con fusti ramificati e legnosi alla base, con rami molto villosi. Ha foglie strettamente oblunghe, lunghe fino a 5 cm, la faccia inferiore densamente lanosa, quella superiore rugosa e pelosa; i piccoli capolini (6-7 mm) con flosculi marginali filiformi e flosculi centrali tubolari, gialli, sono raccolti in infiorescenze piramidali panicolate. Il frutto è un achenio bruno con pappo rossastro. In Cina e in diversi paesi del Sud est asiatico è una pianta medicinale; nelle Filippine, dove è chiamata sambong, viene usata come diuretico e contro i raffreddori; in Cina e nella medicina tradizionale Thai è usata per curare le ferite infette, le infezioni respiratorie e i dolori di stomaco. |