Joséphine de BeauharnaisJoséphine de Beauharnais, in Italia anche nota come Giuseppina, nacque come Marie-Josèphe-Rose Tascher de La Pagerie (1763-1814). In realtà non usò mai il nome con cui è più conosciuta, che incominciò ad essere usato dai giornali realisti dopo la restaurazione. Da ragazza, si faceva chiamare Rose de Tacher o Rose Tacher de La Pagerie, dopo il primo matrimonio Rose de Beauharnais. Il nome Joséphine le fu attribuito da Napoleone; da quel momento si fece chiamare Joséphine Bonaparte o Joséphine Lapagerie Bonaparte. Nacque a Les Trois-Îlets in Martinica, figlia maggiore di Joseph-Gaspard Tascher de La Pagerie e Rose-Claire des Vergers de Sannois; la famiglia, nobile ma impoverita, gestiva una piantagione di canna da zucchero. Vista la scarsità di mezzi, lei e le due sorelle non furono mandate in Francia per ricevere un'educazione adeguata alla loro classe sociale; presso l'istituto Dames de la Providence di Fort-Royal ricevette un'educazione piuttosto sommaria. Appena quindicenne, si spostò in Francia per sposare il diciottenne Alexandre de Beauharnais. Anche se presto nacquero un figlio, Eugène (1781), e una figlia Hortense (1783), il matrimonio fu mal assortito fin dall'inizio. Alexandre giudicava Rose provinciale, ignorante e grossolana e divideva il suo tenpo tra i doveri militari e le numerose amanti. Dopo la nascita prematura di Hortense, insinuò che la bimba non fosse sua e costrinse la moglie a ritirasi in convento. Nel novembre 1783 Rose si traferì nel convento di Ponthémont, dove, grazie all'amicizia con dame dell'aristocrazia, raffinò la sua educazione mondana. Nel 1785 la coppia si separò consensualmente.
Uscita dal convento, Rose andò ad abitare dal suocero. Nonostante le ristrettezze finanziarie, frequentava la buona società, alimentando pettegolezzi per le sue frequentazioni galanti. Nella speranza di migliorare la sua situazione finanziaria, nel 1788 tornò in Martinica con la figlia, ma ne ripartì due anni dopo, spaventata dalle rivolte degli schiavi alimentate dagli echi della rivoluzione. Si stabilì dapprima a Fontainbleau, facendo vita mondana e alimentando nuovi pettegolezzi, per poi trasferirsi a Croissy. Intanto il marito aveva abbracciato la causa rivoluzionaria, divenendo deputato; come comandante dell'armata del Reno, ottenne scarsi successi e, sospettato di tradimento, nel marzo 1974, fu arrestato, seguito pochi giorni dopo da Rose. Condannato a morte, nel luglio 1794 fu ghigliottinato. La caduta di Robespierre pochi giorni dopo risparmiò a Rose la stessa sorte. Durante il Termidoro, pur priva di mezzi, sfruttò il proprio fascino per fare vita modana, frequentando i salotti e le Merveilleuses; tra le varie relazioni che le sono attribuite, quella con Barras, membro del direttorio. Forse presentato da questi o per ringraziarlo di un favore al figlio Eugène, nel 1795 incontrò Napoleone Bonaparte, che, innamoratissimo, la ribattezzò Joséphine. I due divennero amanti e si sposarono il 9 marzo 1796, due giorni prima che il generale partisse per la prima Campagna d'Italia. Dopo la conquista di Milano, raggiunse il marito in Italia, dove rimase fino alla fine del 1797, suscitando la disapprovazione della suocera con la sua vita mondana e dispendiosa. Anche la sua relazione con Napoleone incominciò a raffreddarsi, con tradimenti reciprochi. Tornata in Francia, mentre il marito era impegnato in Egitto, acquistò grazie a un ingente prestito il castello e la tenuta di Malmaison, dove poi si stabilì con il marito, divenuto primo console con il colpo di stato del 18 brumaio (9 novembre 1799), quindi console a vita nel 1802. Il 2 dicembre 1804, nella cattedrale di Notre Dame, fu incoronata imperatrice dei francesi da Napoleone, che dopo aver incoronato sè stesso, posò una corona sul capo della moglie. Circondata da una vera e propria corte, al modo delle regine dell'ancien régime, visse nelle varie residenze imperiali, prevalentemente Saint-Cloud, anche se spesso tornava alla Malmaison. Voci di divorzio di susseguivano da tempo; infine nel 1809, esendo chiaro che Joséphine non avrebbe potuto dargli un erede, Napoleone si decise in tal senso; l'annullamento del matrimonio fu decretato l'11 gennaio 1810. Fa quel momento, tranne un breve soggiorno al castello di Navarre, che le era stoto donato quasi come compenso dall'ex marito insieme al titolo di duchessa, Joséphine visse alla Malmaison, che continuò ad abbellire fino alla fine dei suoi giorni; qui morì di polmonite il 29 maggio 1814. |
Fonti
M. W. Callmander et al., Etienne-Pierre Ventenat (1757–1808) and the gardens of Cels and Empress Joséphine, "Candollea", 72, 2017, pp. 87–132.
V. Derkenne, André Dupont (1742-1817) : Un palais et des Roses, Paris, Books on Demand, 2020.
L'Impératrice Joséphine et les sciences naturelles, Rueil-Malmaison/Paris, Musée national des châteaux de Malmaison & Bois-Préau, 1997.
Joséphine de Beauharnais, https://fr.wikipedia.org/wiki/Jos%C3%A9phine_de_Beauharnais
A. Zwerkova, Joséphine the Emperess of roses, myth or reality?, https://www.thesmellofroses.com/posts/josephine-the-empress-of-roses-myth-or-reality
M. W. Callmander et al., Etienne-Pierre Ventenat (1757–1808) and the gardens of Cels and Empress Joséphine, "Candollea", 72, 2017, pp. 87–132.
V. Derkenne, André Dupont (1742-1817) : Un palais et des Roses, Paris, Books on Demand, 2020.
L'Impératrice Joséphine et les sciences naturelles, Rueil-Malmaison/Paris, Musée national des châteaux de Malmaison & Bois-Préau, 1997.
Joséphine de Beauharnais, https://fr.wikipedia.org/wiki/Jos%C3%A9phine_de_Beauharnais
A. Zwerkova, Joséphine the Emperess of roses, myth or reality?, https://www.thesmellofroses.com/posts/josephine-the-empress-of-roses-myth-or-reality